L'attore britannico Roger Moore è morto all'età di 89 anni. A comunicarlo sono stati i figli dall'account twitter ufficiale dell'attore, aggiungendo che il loro padre ha combattuto una breve ma coraggiosa battaglia contro il cancro.

La carriera di Roger Moore è stata lunga e piena.

Nato nel 1927, ha ottenuto i suoi primi successi verso la fine degli anni '50 e il decennio dei '60 dapprima con la serie storica Ivanohe, per poi diventare ancora più celebre come protagonista di Simon Templar,  nota anche come Il Santo.

Il successo nel ruolo dello scanzonato avventuriero gli valse il definitivo ingaggio nel ruolo di James Bond, l'agente 007 ideato da Ian Fleming.

Moore era stato contattato dalla produzione già dopo l'abbandono di Sean Connery (che in realtà è più giovane di tre anni), ma non aveva potuto essere ingaggiato perché impegnato come Simon Templar. Quando poi nel 1972 la serie The Persuaders!, nota in Italia come Attenti a quei due (interpretata insieme a Tony Curtis), non fu rinnovata perché non venduta sul mercato statunitense, poté impersonare Bond, dal momento che la produzione, dopo aver tentato con Lazenby e un'altra volta con Connery, era di nuovo alla ricerca di un volto per il personaggio.

Bond fu interpretato da Moore in sette film di fila, da Vivi e lascia morire (Live and let die) del 1973 a Bersaglio Mobile (A View to a Kill) del 1985. A tutt'oggi è l'attore che interpretato più volte il ruolo e con lo stile della sua recitazione ha determinato "l'era Moore", caratterizzandola in modo spiccato dalla precedente "era Connery". Un punto di riferimento per gli interpreti successivi.

A livello personale, è il Bond che ho conosciuto per primo, e al quale, nonostante molti aspetti un po' pacchiani, sono ancora legato, nonostante ami immensamente l'era Connery. 

Interprete anche di parecchi ruoli al cinema, tra i quali I quattro dell'oca selvaggiaLa corsa più pazza d'America, ha sempre saputo mescolare capacità drammatiche con una brillante ironia e autoironia.

Dal 1991 era Ambasciatore Umanitario per conto dell'Unicef, l'Ente Mondiale che tutela i diritti dell'infanzia e nel la 2003 la Regina Elisabetta II lo aveva nominato Cavaliere dell'Impero Britannico, da cui il titolo di Sir. 

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