Se Gurren Lagann e Kill la Kill si incontrassero a un party LSD ne verrebbe certamente fuori Promare. Gli animatori giapponesi di Trigger hanno infatti voluto debuttare nel mondo dei lungometraggi con una pellicola che è iperattiva, frenetica e allucinata, ma che al contempo riesce anche a proporre una trama miracolosamente intrigante.

Promare
Promare

Trama

Senza alcuna spiegazione apparente, alcuni esseri umani iniziano subire un’autocombustione incontrollabile, l'intensità di questa piaga distrugge intere nazioni, dimezzando la popolazione mondiale. Trent’anni dopo, la civiltà sembra essersi ristabilita, ma la memoria della tragedia è perennemente tenuta viva dall'esistenza dei Burnish, un gruppo di mutanti che hanno imparato a dominare le fiamme. Per combatterli, la città di Promepolis si affida al corpo dei Burning Rescue, pompieri armati di esoscheletri e di sistemi idrici d’avanguardia.

Il passionale Galo Thymos (Maurizio Merluzzo), nuova recluta dei Burning Rescue, finisce presto a scontrarsi con Lio Fotia (Alessio Puccio), capo di un gruppo terroristico noto come Mad Burnish. Dal loro confronto Galo scopre di vivere in una torre d’avorio costruita su menzogne, che la vittoriosa Promepolis non sia altro che una macchina distopica pregna di oscuri segreti. I due uniscono le forze e, via alcuni deus ex machina narrativi, cercano di salvare il senso di giustizia e il mondo intero.

Tecnica

Promare è il coronamento delle tecniche padroneggiate da Trigger, un alto traguardo che dimostra empiricamente le eccellenze che il regista Hiroyuki Imaishi (Gurren Lagann, Kill la Kill) può raggiungere se debitamente finanziato. Le animazioni sono vibranti, dinamiche, colorate, perfettamente definite. Un’esperienza positivamente sbalorditiva che rievoca l’inaspettato entusiasmo provato per Spider-Man: Into the Spider-Verse

Quasi tutta la pellicola è intrisa da azione smodata e movimenti di camera tanto frenetici da fare impallidire qualsiasi film d’azione mai visto, in più un tale ritmo adrenalinico è accompagnato da una colonna sonora altrettanto sopra le righe firmata da Hiroyuki Sawano (L’attacco dei giganti, Kill la Kill). Un sound design invadente il giusto, quanto basta per mescolarsi alla cacofonia di acuti stimoli multisensoriali condensati in Promare

Si tratta di un’esperienza cinematografica tanto densa di sollecitazioni che ci si potrebbe tranquillamente abbandonare agli accadimenti narrati senza indagare sul perché esistano dragoni di fuoco o robottoni giganti, comunque se ne ricaverebbe un orgiastico compiacimento. Eppure la trama scritta da Kazuki Nakashima (Gurren Lagann, Kill la Kill) è arricchita da colpi di scena esilaranti e da discussioni sociali degne di nota. Promare parla prima di tutto ai Giapponesi, si ancora profondamente alla cultura nipponica, eppure anche lo spettatore meno edotto può ricavarne i messaggi essenziali. Il rapporto tra i due protagonisti, per esempio, invita con garbo a creare una società migliore cercando una sinergia tra potere dominante (Galo) e opposizione (Lio), un contenuto tranquillamente fruibile anche da noi europei, considerate le fratture sempre più profonde che lacerano la società. Tuttavia l’effetto “lost in translation” è alle porte ed è certo che molti rimarranno confusi dalle evoluzioni narrative e dagli eventi proiettati sullo schermo.

Conclusioni

In un periodo storico in cui film come Weathering with You e Your Name stanno avvicinando il grande pubblico all’animazione giapponese, Promare giunge come un azzardo gradito, apprezzato, ma decisamente non per tutti. Come fu nel lontano 2003 per la serie FLCL, anche l’opera di Hiroyuki Imaishi non può che polarizzare le opinioni degli spettatori. Se le sue premesse sono apprezzate, però, si finisce per amarlo in tutta la sua convoluta stranezza. Nexo Digital è riuscita a localizzare il film, ma lo porterà nelle sale solamente dal 3 al 5 Febbraio 2020. Un lasso di tempo esiguo che non lascia spazio per temporeggiare. Guardate i trailer, se vi incuriosiscono correte al cinema e non ve ne pentirete.