Una complicazione cardiaca si è portata via Gigi Proietti all’alba della notte del 2 novembre 2020, proprio il giorno in cui avrebbe compiuto ottant’anni esatti.

Un po’ fuori tempo massimo per considerarla una notizia da ultim’ora, noi vogliamo comunque ricordare un attore tanto amato, che ha saputo strappare più di un sorriso e far riflettere per tanti anni il pubblico italiano. Divertente, riflessivo, dall’umorismo spesso tagliente, ma mai volgare.

Tra televisione, cinema e teatro, Gigi Proietti, romano doc, è un volto conosciuto da tutti, consacrato al mondo del cinema con il personaggio di Mandrake, soprannome di un appassionato di scommesse ippiche in onore del celebre mago dei fumetti nella commedia Febbre da cavallo al fianco di Enrico Montesano. Ha monopolizzato con gran successo le prime serate televisive negli anni Novanta con il Maresciallo Rocca insieme a Stefania Sandrelli, passando poi a personaggi storici come San Filippo Neri nella miniserie Preferisco il paradiso per concludere, tra i tanti altri successi, ironia della sorte, interpretando un giornalista in Una pallottola nel cuore.

L’amore per il teatro

Ma se è vero che il grande pubblico lo ha amato nelle fiction, al cinema, nei varietà e in numerosi spot, il suo esordio e la sua passione più grande è sempre stata il teatro. Gran promotore di questa cultura, ha insegnato a tanti allievi che poi si sono affermati nel mondo dello spettacolo. Il culmine del suo impegno a favore dell’arte teatrale è stata la costruzione a Roma, nel parco di Villa Borghese, di una riproduzione del teatro di Londra dove si esibiva la compagnia di William Shakespeare, il Globe Theatre. Un luogo che dall’inaugurazione per tutto il periodo di attività ha registrato un gran successo di pubblico. L’ispirazione al Bardo londinese è sempre stata ben radicata in Proietti, che teneva particolarmente al Globe, per permettere al pubblico di conoscere con rispetto l’opera del celebre poeta inglese e soprattutto far avvicinare i giovani alla grandezza dei suoi testi.

Un altro dettaglio che nella tristezza fa sorridere, è la data della morte che coincide con quella della propria nascita. Esattamente come Shakespeare, omaggiato fino alla fine.

Un attore “fantastico”

Certo, Proietti è stato un grande uomo prima che grande attore e ha interpretato moltissimi iconici ruoli. Visto il nome della nostra rivista non possiamo certo tralasciare il contributo che ha dato anche al cinema fantastico come eccezionale doppiatore.

Probabilmente non sarebbero così radicati nel nostro immaginario personaggi come il Genio della lampada dei lungometraggi animati di Aladdin della Disney nel quale cantava anche le canzoni (condiviso in originale dal compianto Robin Williams), i due draghi per i quali ha usato due toni di voce diversi ne La spada magica – Alla ricerca di Camelot, senza la sua voce. Ha sostituito egregiamente Gianni Musy nell'interpretazione di Sir Ian McKellen come Gandalf nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson e ha partecipato ad altri film meno fantasy ma comunque fantastici per l’impatto che hanno avuto nella cultura popolare doppiando Michel Piccoli, l'ispettore Ginko nel Diabolik di Mario Bava (1968) e Sylvester Stallone in Rocky (1976), nonché voce di altri grandi divi hollywoodiani come Robert De Niro, Dustin Hoffman e Marlon Brando.

Ci rivolgeremo alle stelle

Ultimo ma non meno importante, è con una certa emozione che salutiamo Gigi Proietti citando il suo ruolo in Dragonheart (1996). Nella versione italiana ha dato la voce al drago protagonista, Draco, mentre nell’edizione originale inglese era interpretato da Sir Sean Connery, altro grandissimo divo del cinema che si è spento appena il giorno prima all'età di novant'anni, lasciando con i propri personaggi una fortissima impronta nell'immaginario collettivo.

Addio a Sir Sean Connery

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Articolo di Emanuele Manco Sabato, 31 ottobre 2020

Addio all'iconico protagonista di tanti momenti di grande cinema.

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Perciò è così che vogliamo salutare i due interpreti di un personaggio così amato nel mondo del fantastico, immaginando che anche loro siano tra le stelle insieme a Draco. Il tema musicale To the stars dalla colonna sonora del film, ora, si arricchisce di ulteriore emozione.

E adesso, Draco, senza di te, che cosa faremo? A chi ci rivolgeremo?

Alle stelle, Bowen. Alle stelle.

La costellazione del drago in Dragonheart (1996)
La costellazione del drago in Dragonheart (1996)