Negli ultimi anni si parla molto di Weird. Letteralmente, weird significa: “strano”. Dare una definizione univoca del genere è difficile. È horror? Anche. È Fantasy? No. È realismo? Un po’ sì. I personaggi devono esserlo, realistici, perché il lettore deve provare emozioni. Ecco, forse la definizione più azzeccata potrebbe essere: “letteratura di persone comuni alle prese con l’inconoscibile, il meraviglioso, l’irrazionale, il sovrannaturale, il terrificante”. E il fuoco viene posto sia sulla reazione dei personaggi di fronte a tali eventi, sia sulla descrizione e l’evocazione dell’elemento fantastico.

I padri putativi li conosciamo tutti, da Poe e Lovecraft in avanti.

Be’, però noi siamo italiani. Siamo latini. Il Weird è roba che hanno inventato gli americani, o comunque gli anglosassoni. Accidenti: perché dobbiamo sempre seguire le loro mode, le loro definizioni?

Infatti noi latini qualcosa di vicino al Weird ce l’abbiamo da decenni, e forse è anche meglio del Weird. Avete capito di cosa parliamo? È il Realismo Magico.

Nell’ambito della letteratura, esso può apparire simile al Weird, ma in realtà presenza grosse differenze. Quali? Qua e là sul web si trovano le caratteristiche grossomodo comuni alle opere di questo filone, che sono ben riepilogate nella voce che Wikipedia gli ha dedicato. Eccone alcune:

(Un’opera di Realismo Magico…)

1) Contiene un elemento magico e sovrannaturale (o paranormale).

2) L'elemento magico può essere intuito ma non è mai spiegato.

3) I personaggi accettano invece di mettere in questione la logica dell'elemento magico.

4) Vi è una forte influenza di elementi psicologici o sociali nella determinazione dell’elemento magico.

È soprattutto il punto 3, a nostro avviso, che distingue il Realismo Magico dal Weird. Nel Weird vi è quasi sempre un rifiuto, almeno iniziale, del sovrannaturale; nel Realismo Magico tale elemento è in qualche modo “assorbito” dai personaggi, che spesso ne sono essi stessi responsabili (come percezione o come creazione vera e propria).

Esponenti di spicco di questo tipo di letteratura sono stati soprattutto i sudamericani (Borges, Cortàzar, Marquez, Allende, Aira, ecc.), ma vi sono anche begli esempi anglosassoni (di recente Jonathan Carrol), e italiani, naturalmente (Calvino, Buzzati, Landolfi, Ortese, Bontempelli, tra i contemporanei Michele Mari).

E allora, ragazzi, perché non creare una bella antologia ITALIANA di Realismo Magico ITALIANO?

Non Weird: Realismo Magico.

Il gioco è semplice, se vi va di partecipare: componete un racconto di lunghezza massima di 20 cartelle editoriali (circa 40000 caratteri spazi inclusi), seguendo le quattro regole sopra e aggiungendo che ambientazione e personaggi devono essere rigorosamente italiani, e inviatelo all’indirizzo delosrealismomagico@gmail.com entro il 30 settembre 2021. Se avete qualcosa di già rispondente alle caratteristiche va bene, purché sia inedito. L’indirizzo email è valido anche per inoltrare domande o richieste di chiarimenti.

Selezione dei racconti e cura dell’antologia sarà affidata a Maurizio Cometto, autore di numerose antologie di racconti fantastici e, per Delos, del ciclo fantasy Il Libro delle Anime.