Laini Taylor non ha bisogno di molte presentazioni. Se Ted Nasmith è stato l’artista Ospite Speciale di Luk For Fantasy, a cui è stata dedicata una mostra in Palazzo Ducale, e Jay Kristoff è stato chiamato il padrino della narrativa per il Lucca Comics & Games 2022, la madrina di quest’anno è stata proprio Laini Taylor, presente in fiera grazie alla collaborazione di Fazi Editore.

L'autrice de La Chimera di Praga e de Il Sognatore ha risposto alle nostre domande in un'intervista esclusiva, dimostrandosi non solo una grande scrittrice ma anche una persona interessantissima.

Da dove hai preso ispirazione per la tua serie del La Chimera di Praga (Daughter of Smoke and Bone)? Perché hai scelto di sfruttare la figura mitologica della chimera, e perché Praga?

L'ispirazione mi venuta in modo del tutto improvviso. A quel tempo stavo cercando di scrivere un libro molto diverso, ma non stava andando bene, e un giorno decisi di scrivere qualcos'altro, anche solo per svagarmi, perché stavo proprio soffrendo a scrivere quel libro. Non avevo un piano preciso su quello che fare, solo, cominciai a scrivere, e d'improvviso mi apparve il personaggio di Karou, il cui padre era un mostro, con un osso di uccello portafortuna (il wishbone) intorno al collo… tutto molto realistico. Ho realizzato solo dopo che quelle idee, pur connettendosi tutte in quel meraviglioso giorno, mi giravano in testa da tempo. Infatti frequentavo dei gruppi dove facevamo esercizi di scrittura, spesso per pur divertimento, e da tutti quegli esercizi di scrittura scaturivano idee che potevano valere, e che si sono tutte condensate e connesse insieme in quel fatidico giorno, e così sono nati Karou e Brimstone e tutto il resto.

Riguardo all'ambientazione di Praga, l'ho scelta perché qualche anno prima ero andata a visitare la città con mio marito, in realtà perché volevano far ricerche per realizzare un fumetto che poi non abbiamo realizzato. Comunque sia, abbiamo passato dieci giorni a Praga e l'avevo ancora in testa. Mi è sembrata perfetta come ambientazione, perché possiede quell'atmosfera da fiaba gotica, sai, eppure è reale, così come Karou è un'adolescente come tante  che va a scuola, eppure ha qualcosa di magico.

Nella tua serie hai costruito un mondo in cui coesistono mitologia classica, nella figura delle chimere, e mitologia cristiana, con gli angeli. Perché hai scelto di mettere insieme questi due mondi quasi opposti?

All'inizio ho inserito la chimera perché avevo in mente l'aspetto del padre di Karou, che è una sorta di mostro formato da parti differenti, come la chimera antica, appunto. Poi, quando ho realizzato che il romanzo sarebbe diventato una sorta di Romeo e Giulietta, con un'importante storia d'amore, dovevo scegliere un nemico, un Montecchi e un Capuleti, così ho pensato ad angeli o demoni, o diavoli, e alla fine ho scelto gli angeli.

Quando si leggono i romanzi della serie de La Chimera di Praga, sorge alla mente come colonna sonora la canzone Iris dei Goo Goo Doll… quale canzone immagini come colonna sonora dei tuoi romanzi?

Sai, non sono molto "musicale", e non conosco questa canzone nello specifico. Sono passati anni da allora, ma ricordo che quando scrivevo questi romanzi  avevo i bambini piccoli che facevano rumore, così tenevo le cuffie nelle orecchie, con un disco che girava: era di Nyaz, un gruppo che faceva musica iraniana, molto evocativa. Ecco, era la musica giusta per accompagnare questi romanzi.

Riguardo Il Sognatore (Strange The Dreamer), perché hai voluto scrivere questo romanzo e il secondo della sua duologia, La Musa degli Incubi?

Quando ho terminato la trilogia de La Chimera di Praga, dopo aver quindi lavorato più di cinque anni su un progetto, avevo un'idea nella mia mente, presa da un sogno che avevo fatto. Di solito non mi ricordo i sogni, ma una volta avevo sognato di una creatura, una Musa, che mandava incubi per la città, e non so perché questa idea mi era rimasta in mente per anni. In origine avevo programmato un solo libro, con la musa come personaggio principale, ma mentre scrivevo Lazlo emerse come personaggio sempre più importante, fino a meritarsi un suo libro a parte. Così il libro stand-alone che avevo progettato diventò una duologia. Ogni volta che penso di sapere quello che sto scrivendo, ogni volta invece mi sorprende..

Come tipo di scrittrice, ti definiresti una outliner o una discovery writer?

Entrambe. Provo sempre a fare l'outliner. Il tipo di libro che vorrei scrivere è quello che non conosco del tutto all'inizio, qualcosa di più strano e grande rispetto a quello che posso pianificare. Quando scrivo, ho bisogno di sapere qualcosa, è come nuotare da boa a boa, ma non tutto, perché se sapessi tutto scrivere diventerebbe parecchio noioso. Mi piace partire da un'idea e sapere che ha il potenziale per crescere, cambiare e sorprendere anche me. E quindi devo seguirla ed essere guidata dalla storia… sì, a dirlo così sembra quasi inquietante. Però io delineo la struttura specifica della storia mano mano che la scrivo, ma proprio non riesco a pianificare tutto dall'inizio. E quando ho un'idea, e sembra davvero buona, se non mi entusiasma non la porto avanti.

Perché scrivi fantasy? E perché young adult?

Perché il fantay è più divertente. Inoltre è così pieno di potenziale… cioè, per me il fantasy è anche un genere pieno di speranza, parla di salvare il mondo, di eroi che si sacrificano prendendo le proprie responsabilità e facendo la scelta più difficile, per salvare un mondo in pezzi. Quindi penso che il fantasy sia l'opportunità di vedere i problemi del mondo e dell'umanità fuori dallo specifico contesto in cui viviamo e fuori da ciò che crediamo, in un modo più puro, senza essere annebbiati dai pregiudizi e dagli indottrinamenti. Penso che sia un mezzo per superare le difese della gente, tramite mondo diversi e non familiari si possono mettere idee nella mente delle persone senza che esse le blocchino per partito preso. Insomma, il fantasy è quasi un "sistema di consegna" (delivery system) che può insinuare idee nella gente, in modo buono, spero. Negli USA c'è gente che afferma "sono fiero di essere razzista, o fascista", e cosa puoi dire a questa gente? Eppure con il fantasy puoi parlare indirettamente anche a loro, senza che ti blocchino immediatamente senza smuoversi dalle loro posizioni. Trovo incredibile che nel mondo ci sia gente che appoggia movimenti di stampo fascista, e legge romanzi in cui i fascisti sono cattivi, e non se ne renda conto…

Riguardo il fatto di scrivere romanzi young adult, non ho una grandiosa risposta. Semplicemente, credo che sia un'età eccitante per cui scrivere. I ragazzi sono nella fase in cui stanno scoprendo chi sono, sono pieni di passioni, sono i fan migliori… d'altro canto sono più puri, si emozionano delle piccole cose. Inoltre, quando ho riscoperto il fantasy io stessa, dopo l'università e l'inizio del lavoro, che mi ha impedito di leggere per molto tempo, ho riletto fantasy young adult, e così è stato quasi naturale cominciare a scrivere per questo target di lettori giovani, che devono essere appassionati alla lettura, altrimenti come adulti smetteranno di leggere. E se al mondo ci fosse anche solo il 5% di lettori in più, sono sicura sarebbe migliore.

Cosa vuoi dire quando scrivi?

Non penso consciamente a mandare un messaggio. Penso a una storia che deve uscire, lo faccio in mesi o anni, e infine scrivo ciò che mi appassiona di più, perché la mia natura non è in realtà così ottimistica, ma scrivere mi fa credere che le persone possono cambiare e fare grandi cose. E forse così io stessa imparo dai miei libri, dove riverso le mie speranze e le mie paure. Quello che so è che ogni volta i miei romanzi evolvono in qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo pensato all'inizio.

Non ti farò domande riguardo ai tuoi progetti futuri, perché ne hai già parlato ieri all'incontro presso l'Auditorium San Girolamo (che potete rileggere qui):
Fantasy e Magia: l’universo di Laini Taylor

Fantasy e Magia: l’universo di Laini Taylor

Articolo di Irene Grazzini e Lucia Quirci Domenica, 30 ottobre 2022

L'incontro intervista a Lucca Comics & Games 2022 con l'autrice de La Chimera di Praga e Il Sognatore.

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Ti ringrazio per la tua disponibilità e per le tue preziose parole, nella speranza di leggere ancora tuoi romanzi in futuro.