Era il 30 maggio 2003 quando veniva pubblicata la nostra news "Numero 1", intitolata FantasyMagazine è on line.

FantasyMagazine è on line

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Articolo di Franco Clun e Riccardo Coltri Venerdì, 30 maggio 2003

Finalmente anche gli appassionati italiani del fantasy hanno il loro portale. Informazione sempre aggiornata e approfondimenti su letteratura e cinema. E altre novità sono già in arrivo

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Quella redazione ha subito nel tempo vari avvicendamenti, e non vi nascondo che in questo periodo sia decisamente sotto organico. D'altra parte è cambiato molto dell'approccio con il quale ci si avvicina alla produzione di contenuti in rete. 

Vent'anni in questo mondo sono un'immensità. Penso che il giornalismo online  in questi anni abbia avuto più cambiamenti di quanto non ebbe quello cartaceo in un secolo. Dirigo questa rivista dal 2009 e ho sentito sempre molto forte la spinta a un cambiamento del nostro modello, ma non è sempre facile ottenere quello che si vuole. L'editore del resto è molto indaffarato su vari fronti e il tempo è sempre poco se si deve lavorare ad altre cose per vivere.

Penso che scrivere qui non dovrebbe essere più un hobby non remunerato, ma i numeri e la raccolta pubblicitaria non consentono sogni di gloria.

La pandemia forse ha azzoppato dei progetti e messo in stand by molte cose, e non tutto in fondo è ancora ripreso.

A livello personale posso dire che, osservando che nessuno ha notato che gli articoli  con "il meglio della settimana" sono spariti, non ho più avuto nessuna voglia di scriverli. Idem per molte cose, molte letture, molte visioni, che sono rimaste, come dire "sulla punta delle mie dita".

Non sono neanche certo che questo articolo verrà letto, pertanto lo affido qui, come un messaggio in una bottiglia, per vedere l'effetto che fa.

Ringrazio anche quei pochi lettori che sono rimasti, o quelli che sono arrivati da poco a sostituire quelli che sono rimasti. Meritate comunque la nostra attenzione. A teatro lo spettacolo si fa al meglio anche per uno o pochi spettatori, altrimenti è meglio non farlo.

Poi ringrazio tutti coloro che hanno scritto anche solo un articolo in questi venti anni. Ogni contributo ci ha portato dove siamo oggi. Il punto è capire dove siamo e dove andremo.

Ma questo lo scopriremo solo vivendo, come recitava una canzone.