A Ray Waller, giocatore professionista di baseball, è stata diagnosticata una malattia che lo costringe ad abbandonare la carriera, per questo decide insieme alla moglie Eva di cercare una casa e di cambiare vita. I figli hanno bisogno di stabilità, cosa che Ray non ha mai potuto dargli a causa del suo lavoro, e quando la famiglia visita una casa con una splendida piscina, sembra che sia arrivato finalmente il momento di mettere radici. I vicini sono accoglienti, Eva inizia a lavorare nella scuola locale e i ragazzi fanno amicizia, inoltre la salute di Ray sembra migliorare improvvisamente, forse anche grazie alle lunghe sessioni di nuoto. L’acqua della piscina arriva direttamente da una fonte locale che pare avere delle misteriose proprietà benefiche ma nasconde anche qualcosa di malvagio che in passato ha già mietuto molte vittime.

Come non di rado accade nel horror l’idea di Night Swim nasce da un cortometraggio. Era il 2014 quando Bryce McGuire gira un corto ambientato in una piscina ideando qualche immagine inquietante che funziona. La protagonista intenta a fare la sua nuotata notturna, quando s’immerge vede nel riverbero dell’acqua delle figure sul bordo della vasca che poi scompaiono una volta riemersa, creando nello spettatore un senso d’inquietudine interessante. Dieci anni dopo McGuire scrive la sceneggiatura di Night Swim a cui s’interessa la Blumhouse che produce il film, provando ad arricchire il plot per tirarci fuori un lungometraggio. Il risultato purtroppo si riduce alla disperata ricerca di appiccicare una storia a un progetto che nasceva come un’intuizione visiva.

Il peccato più grande di un prodotto come Night Swim è di risultare pigro da qualunque punto di vista lo si guardi. Non c’è alcuna volontà di dare la minima profondità ai personaggi, tutti anonimi cliché che procedono con il pilota automatico, né tanto meno alla storia, con indagini sulla maledizione ed un epilogo già visto in mille altri prodotti simili. La componente horror poi è sostanzialmente inesistente, primo perché una piscina posseduta non è difficile da evitare e non fa una gran paura, ma anche da un punto di vista effettistico, perché quando il mostro compare è talmente grottesco che strappa risate al pubblico invece di grida. L’unico elemento vagamente interessante rimane la regia, in particolar modo le riprese subacquee con la sopracitata scena dei riflessi nell’acqua. Comunque la si voglia guardare è pur vero che al momento la Blumhouse con Night Swim si sta portando a casa 47 milioni di dollari a fronte di un budget speso di 15.