Il primo Lord of The Rings: battaglia per la Terra di Mezzo era un gioco strategico, targato Electronic Arts, che offriva al giocatore la possibilità di ripercorrere in prima persona la trilogia cinematografica di Peter Jackson; la domanda sorge spontanea, dunque: come è possibile produrre il seguito di un gioco la cui trama era, in fondo, già scritta e certamente conclusa?

Alla prestigiosa major videoludica è bastato acquisire le licenze sulla produzione libraria tolkeniana, per aggiungere carne al già ricco fuoco acceso con l’operazione commerciale che le permise di attingere ai diritti sui film.

Una scena di battaglia
Una scena di battaglia
Inutile dire che ciò ha aperto la strada a possibilità inconcepibili con l’ausilio delle sole licenze sulla produzione di Peter Jackson.

Lord of The Rings: Battle for Middle-earth II continua sulla falsariga tracciata del predecessore agli inizi di quest’anno e introduce molte novità, grazie all’estensione delle licenze, ma sfruttando anche interessanti intuizioni in termini di gameplay e struttura di gioco.

Se rimane inalterata la possibilità di comandare sia i buoni che i cattivi, le caratteristiche aggiuntive dal punto di vista prettamente ludico riguardano, fondamentalmente, la possibilità di giocare nei panni dei Nani e degli Elfi, ma anche la presenza di nuove creature, figlie delle nuove licenze.

Mike Verdu, produttore del titolo, afferma che i nuovi diritti acquisiti hanno permesso di sbloccare il mondo della Terra di Mezzo, per il piacere dei fan più accaniti. Il nuovo gioco si propone come più profondo, più ricco e, in generale, più corposo del predecessore, grazie alla presenza di nuovi personaggi, eroi, locazioni e battaglie, attinti sia dai film che dai libri.

Le novità rispetto al titolo originale sono numerose e accattivanti, scorriamole rapidamente.

Un disegno di studio per il personaggio di Glorfindel
Un disegno di studio per il personaggio di Glorfindel

Una delle possibilità più suggestive offerte dal nuovo titolo si concretizza nella grande libertà di costruzione delle basi, che potranno essere personalizzate in modo piuttosto spinto ma, soprattutto, fortificate grazie a diversi livelli di mura; è intrigante la possibilità di difendere i bastioni grazie a gettate d’olio bollente, munizioni infuocate, massi, frecce e quant’altro possa servire allo scopo.

Non mancano aspetti innovativi sulle unità: orchi e goblin sono stati divisi in due razze distinte, con caratteristiche e abilità specifiche; i secondi, per esempio, potranno cavalcare grossi ragni da battaglia. Sarà possibile personalizzare il proprio eroe a partire dall’aspetto fisico, fino al settaggio delle abilità; anche gli oggetti con cui equipaggiare eroi e truppe sono numerosi e diversificati. Per chi ha amato la creatura a guardia delle miniere di Moria, sarà possibile evocarne ovunque sul campo di battaglia: sbucheranno dal terreno nella propria polla d’acqua e faranno strage dei nemici grazie ai lunghissimi tentacoli.

Un'immagine che ritrae un Guardiano in azione
Un'immagine che ritrae un Guardiano in azione
Interessante novità è quella che rende possibile la costruzione di navi e vascelli da battaglia, per spostare il massacro sull’acqua. Ultimi ma non ultimi, fanno la loro comparsa i giganti: creature alte il doppio dei troll e molto più forti.

Nel complesso, va sottolineato che le truppe saranno capaci di muoversi in gruppi ordinati che si organizzeranno in modo intelligente: chi può attaccare da lontano tenderà a prendere le distanze dal nemico, lasciando che sia la fanteria a impegnarlo nello scontro fisico; le truppe organizzate in gruppi distinti, inoltre, tenderanno a rimanere separate, garantendo una perfetta gestione delle risorse.

In definitiva, un titolo che si preannuncia interessante, ricco di novità e che promette ore di divertimento.