Il libro parte dalla descrizione di come la città di Narni ha preso conoscenza della grande opportunità concessa dai libri fantastici di Narnia, e di come attraverso internet un gruppo di ragazzi e insegnanti siano andati alla scoperta "Della Terra di Narnia", cercando legami e  conforto alla teoria che vuole lo scrittore inglese mutuare il nome della città per creare le sue favole e i suoi mondi paralleli immaginari.

Da queste considerazioni e dagli studi sulla lingua latina del grande professore di Oxford e Cambridge, viene effettuato il percorso inverso, andando a ristudiare le citazioni di Tacito, Plinio il giovane e Plinio il Vecchio, Livio e gli altri grandi letterati latini che citano la città di Narnia nei loro scritti.

Si esplorano inoltre altre ipotesi sulla riscoperta di una villa romana probabilmente appartenuta a Pomea Celerina, suocera di Plinio il giovane, in un luogo incantato in cui l'acqua è miracolosamente di un azzurro intenso (in località 'Le Mole') una piccola oasi nel fiume dove gli inglesi con il Grand Tour ammiravano il maestoso Ponte di Augusto e la Cascata delle Marmore.

Molte le possibili suggestioni e analogie con il mondo di Narnia dei libri di C.S. Lewis tutte da scoprire, ma certe e presenti sul territorio; come il grande arco di pietra, il lago dalle acque azzurre, la tavola di pietra, la grande cascata, il grifo, il leone e i molti armadi della fantasia.