L’attesa per la versione italiana troppo lunga (inizialmente prevista per dicembre), la curiosità di conoscere il seguito delle straordinarie avventure troppo forte, le richieste dei figli di amici troppo insistenti, queste sono le mie attenuanti.

Confesso d’avere tradotto Harry Potter e l’ordine della Fenice. Una versione apocrifa che è circolata solo fra le mura domestiche e fra le mani di un paio di amici. Capirete che la curiosità di vedere quanto ci si allontani dalla versione originale è forte, così ho acquistato il ponderoso volumone (sborsando 24 euro, che si aggiungono quelli già spesi per l’acquisto della versione inglese) e in un paio di giorni l’ho divorato.

E’ immaginabile la pressione a cui i traduttori sono stati sottoposti, è doveroso ringraziarli per il lavoro effettuato, (chiunque si sia innamorato delle avventure di Harry Potter sa che a causare un tale innamoramento è stato, almeno in parte, anche l’abile lavoro di chi si è alternato alle traduzioni a cui va il merito di aver ricreato le giuste atmosfere che ci hanno permesso di apprezzare la saga) ma tutto considerato, e valutata l’esperienza e i mezzi a disposizione, questa volta sembra che la traduttrice di Harry Potter abbia agito con troppa precipitazione, forse incalzata dai tempi stretti e dalle innumerevoli versioni ‘casalinghe’ ormai circolanti in rete.

Le due collaboratrici accreditate, che siano co-traduttrici o correttori di bozze, spesso si sono lasciate sfuggire ripetizioni o interpretazioni arbitrarie del testo originale per non parlare di nomi o toponimi inopportunamente tradotti che fanno pensare, con un certo terrore, alle traduzioni dei classici di Woodhouse del primo dopoguerra.

Un paio di esempi: il cognome del compagno di Harry, Terry Boot, è stato del tutto inutilmente “italiotizzato” in Steeval (leggi Stival) e Grawp, il fratellastro di Hagrid è diventato Grop. E per quale motivo invece i Thestral mitici cavalli alati invisibili che trainano le carrozze di Hogwarts, che nel libro Gli animali fantastici: dove trovarli sono stati tradotti, sempre dalla stessa persona come Testri adesso vengono lasciati con il nome in lingua originale?

Leggendo la traduzione italiana di Harry Potter e l’Ordine della Fenice ci si imbatte spesso in quelli che possono essere definiti “errori interpretativi”, per cui nel capitolo quattordici a un certo punto si legge:

“Sturgis Podmore?” ripeté Ron scandendo le parole “E’ quel tipo con la testa che sembra impagliata, no? Fa parte dell’Ordine...”.

L’originale recita testualmente:

'Sturgis Podmore?' said Ron slowly. 'He's that bloke who looks like his head's been thatched, isn't he? He's one of the Order…”.

Ora la parola thatched, participio passato con uso aggettivato del verbo to thatch, alla lettera vuol dire “dal tetto di paglia” per cui si potrebbe tradurre:

“Sturgis Podmore?” disse Ron lentamente “Non è quel tizio con la testa simile a un pagliaio? E’ uno dell’Ordine...”.

In italiano l’aggettivo “impagliato” ha ben altro significato.

E cosa significa “Un pacco di gufi”, titolo del capitolo due? In originale è A peck of Owls alla lettera Una beccata di gufi che probabilmente in italiano potrebbe non avere senso, ma se è lecito pensare a “pacco” secondo l’accezione del termine attualmente usata dai ragazzi che lo adoperano al posto di “molto”, “un sacco”, perché non tradurre semplicemente Un sacco di gufi” o Un mucchio di gufi”?

E chi sono i Magici Fratelli ? Un gruppo che fa magie con la musica? Magical Brethren significa Fratellanza Magica e rende perfettamente l’idea del simbolismo rappresentato dalla fontana collocata nell’Atrio del Ministero della Magia.

Un’altra forzatura della traduzione si trova al capitolo diciotto, esattamente durante la costituzione del gruppo clandestino che si oppone alla professoressa Umbridge e al Ministero della Magia. Defence Association che bastava rendere semplicemente con Associazione di Salvaguardia, dalle cui iniziali Armata di Silente, è stata tradotta con Esercitazioni Segrete che niente ha a che vedere col testo originale.

Altro esempio di quello che spero sia solo una svista il titolo del Capitolo Trentasei che in inglese suona così The Only One He Ever Feared è stato tradotto L’Unico che Abbia mai Temuto. Chi è che teme? Visto che è stato usato un congiuntivo passato, la grammatica vuole che il soggetto, per le tre persone singolari, venga sempre espresso.

Nel capitolo ventisei si può leggere:

“To cap it all, Luna told him over dinner that no issue of The Quibbler had ever sold out faster.

«Dad's reprinting!» she told Harry, her eyes popping excitedly. «He can't believe it, he says people seem even more interested in this than the Crumple-Horned Snorkacks!»

Qui vanno prese in cosiderazione due cose, primo The Quibbler tradotto come Il Cavillo invece de Il Cavillatore che effettivamente è bruttino ma si poteva aggirare l’ostacolo traducendo Il Sofista e poi Crumple-Horned Snorkacks, nella versione italiana viene in questo capitolo tradotto come Snorticoli Cornuti mentre nel capitolo trentotto diventa Ricciocorno Schiattoso.

Alla traduzione manca omogeneità come se il testo non fosse stato rivisto o fosse stato riletto veramente di gran carriera, oppure, più probabilmente, che la traduzione sia stata fatta da più persone e chi doveva coordinare il tutto non sia stato in grado di farlo.

Alcune scelte fanno addirittura pensare che la traduttrice, imbattutasi in una o più traduzioni apocrife, abbia volutamente ignorato la strada più semplice e logica e preso le distanze da tali versioni quasi a voler rimarcare una “superiorità” professionale che nessuno le ha mai disconosciuto.

Per chiudere, un piccolo sondaggio sulla scelta di tradurre l’originale Crumple-Horned Snorkack, un animale, con Snorticoli Cornuti o Ricciocorno Schiattoso.

Nella mia versione diventava uno Snorcacchio Grinzoso (Snorcacchio Cornotorto nella versione dell’editor). Quale pensate sia il migliore?