Una donna sola, dal passato oscuro, al centro di una guerra segreta e che dura da centinaia d'anni. Una guerra fatta di lame e arti marziali, ma anche di magia e strano potere mortale.

Ecco Jennifer Garner in Elektra, sexy eroina uscita dai mitici Marvel Comics (e personaggio già apparso in Daredevil). All'inizio del film conosciamo la storia della protagonista, una donna dotata di straordinari poteri guerrieri, addirittura nata e addestrata unicamente per combattere, ma fragile e ferita in tutti quegli altri affari che riguardano i sentimenti umani. Dalle prime scene capiamo che Elektra Natchios ha già conosciuto la morte e che è stata resuscitata per poter continuare quella che è la missione di tutta una vita... di tutta la sua seconda vita, anche. E quell'antica guerra in cui è da sempre immersa, l'ha resa fredda e spietata in battaglia, ma nel contempo insicura, paradossalmente impaurita nel provare ogni altra sensazione che non riguardi sangue e duelli. Ad accrescere il suo fascino di bella e maledetta, incubi ricorrenti che riguardano la misteriosa morte della madre, assassinata, quando Elektra era una bambina, da una creatura che aveva le vaghe fattezze di un demone nero.

Sulle prime, siamo finalmente davanti a un film diverso dal solito. La storia è bella dark, intriga e convince. Soprattutto, non viene rovinata da quel gusto tutto hollywoodiano di, come si dice in gergo, mandare in vacca le scene con battute stupide e situazioni ridicole.

Quasi che a essere troppo seriosi, nei film, non vada bene, sia assolutamente vietato come accendere una sigaretta in un ristorante: qua dopo un po' bisogna ridere, i trasgressori saranno puniti.

Invece siamo di fronte a un personaggio bellissimo, in tutti i sensi. Jennifer Garner è una splendida ragazza, una gran brava attrice e quasi ci si commuove che le abbiano dato una così bella parte: viene istintivo ringraziare qualcuno. Non tanto per quel bel costume rosso e aderente, ma perché Elektra è un'assassina, oramai sovrumana, che ha mantenuto le passioni e i sentimenti della gente comune. Sì, un po' come quel Louis di Intervista col vampiro, volendo proprio fare un paragone. Elektra: splendida e invincibile guerriera, fredda nel suo lavoro di killer, ma insicura, decisamente nevrotica nella vita quotidiana. Per affrontare la nuova missione, prepara con accuratezza le valigie. Nella casa in cui va a stare per attendere istruzioni, organizza con minuzia maniacale dentifricio, spazzolino, saponette e gli accessori da toeletta per signora; addirittura allinea la frutta sul tavolo della cucina: le mele con le mele, eccetera. Insomma: un personaggio che è fuori come una iena. Una combattente micidiale e nel contempo una giovane donna che non sa più cosa diavolo sta facendo. Bellissima.

La storia stessa fila bene, all'inizio. Dopo aver accettato una misteriosa missione, per la quale ha dovuto trasferirsi in quella villa, Elektra conosce i vicini di casa, un uomo con la giovanissima figlioletta di tredici anni. Ecco però la sorpresa: arrivano le istruzioni della missione, finalmente, ed Elektra scopre che sono proprio quei due, le sue future vittime. E accopparli, dopo che si è così affezionata alla ragazzina (e forse un po' anche al padre? Possibile, lei così fredda e scaccia-uomini?) è un bel problema.

Ma è proprio quello che deve fare? Si può svelare, senza rovinare molto, che no, quella non è la vera missione di Elektra. Tutto fa parte di un piano perfino più complicato e machiavellico. Da una parte ci sono le forze del male, dall'altra un vecchio maestro cieco che, tanti anni prima, ha insegnato a Elektra le tecniche di combattimento... salvo poi scacciarla dalla sua "scuola" per motivi incomprensibili, quasi lei non fosse degna dei suoi insegnamenti. E' forse questo il resto della lezione del vecchio maestro, per la bella guerriera?

I combattimenti "fantasy" sono l'altro punto di forza del film: straordinariamente violenti come non si sono mai visti, una serie di duelli a suon di lame, potentissimi colpi di arti marziali che fanno vibrare la sala e la Coca media che tenete fra le mani, e poi tanta, tanta magia. E insomma, riassumendo tutto in un sospiro: uao.

Un film che piacerà di sicuro agli appassionati di fantasy, soprattutto per questi formidabili duelli di incantesimi.

Veniamo alla nota negativa? Veniamo alla nota negativa. Il finale convincente avrebbe spedito direttamente questo film nell'Olimpo dei capolavori di genere fantastico. E pensi "Lo devono fare. Per forza. Eh". Ma il finale convincente, per quanto lo si attenda, lo si desideri, lo si preghi ("Devo pagare qualcosa in più? Ditemelo, lo faccio"), alla fine non arriva.

Decisamente troppo frettolosa la battaglia finale, e tutto ci si sarebbe aspettati, fuorché l'eroina che, semplicemente, con un paio di trovate impossibili anche in un film fantasy, si sbarazza degli ultimi nemici rimasti con una facilità che fa cadere le braccia. Un lancio di coltello chilometrico e che attraversa addirittura un labirinto di cespugli, e tac, il gioco è fatto e l'happy end servito. Viene da pensare che la produzione sia stata talmente impegnata all'inizio del film, che poi son rimasti quei cinque minuti scarsi, e qualcosa bisognava pur inventare.

Peccato. Peccato perché, questo, ha mandato un po' all'aria tutto quanto. E il voto che si può dare rientra nel "buono", ma giusto per un pelo. Non concordiamo, comunque, nel ritenere questo prodotto la classica "boiata" (per usare proprio il termine ufficiale con cui in alcuni casi è stato recensito il film). Rimane lo stesso un film che merita di essere visto, sicuramente sopra la media. Sognate nella prima parte, preparatevi, almeno un po', alle delusioni della seconda. Facendo scorte di pop-corn per compensare l'amarezza con il cibo, qualcosa del genere.

Insieme a Jennifer Garner, nel cast, Goran Visnjic nel ruolo di Mark Miller, Kristen Prout nei panni della figlioletta tredicenne Abby, e un grandioso Terence Stamp nel ruolo di Stick, il vecchio maestro di Elektra.