Nonostante il suo viso non venga mai mostrato sul grande schermo com’è in realtà, l’attore inglese non sembra stupirsi del fatto che molte persone, incontrandolo per strada, lo riconoscano e qualcuno addirittura gli chieda di esibirsi in una imitazione di Gollum. Lui dà una spiegazione razionale della cosa affermando che l’ambiguo ex-hobbit, in fondo, è stato modellato sulle sue fattezze, e neanche si meraviglia nel riascoltare la sua voce che fuoriesce da un corpo non suo, cosa che a qualcuno di noi avrebbe potuto provocare qualche disturbo della personalità.

In fondo, dichiara di aver fatto la maggior parte del lavoro fisico e quasi tutti i movimenti che poi sono stati trasferiti dagli esperti degli effetti speciali nel personaggio creato al computer e, di conseguenza,  perché sorprendersi?

Certo, animare il personaggio di Gollum è stata una faticaccia, ha dovuto girare e rigirare ogni scena per definire ogni singolo movimento, poi lavorare con gli animatori e alla fine registrare il sonoro, un lavoro che per alcune scene è durato due anni e mezzo. Ha girato la sua parte in condizioni proibitive, si è arrampicato su per i burroni più impervi, si è tuffato dentro laghetti gelati ed è stato costretto a girare le stesse scene dozzine di volte. Dopo aver cominciato a leggere il libro e aver capito in che modo Tolkien descrive i movimenti di Gollum si è talmente immedesimato nel ruolo che si è lasciato prendere la mano dall’ispirazione e, a giudicare dal risultato, è una fortuna che lo abbia fatto.

Gollum è un personaggio difficile, ambiguo e ambivalente e la cosa più gravosa da rendere è stata senz’altro la sua voce, il rumore di gola che produce e al quale deve il suo nome. Per realizzarla, Andy Serkis si è ispirato al suo gatto e precisamente a quello che fanno tutti i mici, cioè rigurgitare le fastidiose palle di pelo che si formano nel loro stomaco, quando tutto il loro corpo si inarca in una specie di convulsione ed emettono una sorta di rumore raschiante che si è rivelato essere quello giusto. Quando lui dice “Gollum, Gollum” il suono gli si adatta alla perfezione.

Ma la sfida non è finita qui, non appena sono iniziate le riprese l’attore si è subito reso conto che il rapporto tra Smeagol e Gollum descritto nel libro doveva essere meglio definito, così si è dovuto mettere a lavorare duro per riuscire a creare due tipi di voci diverse tra Smeagol e la sua controparte, un lavoro che lo ha impegnato per ben due anni dall’inizio del film.

E’ lecito chiedersi se la gente soffre per Gollum o lo ritiene un mostro, ma Serkis ritiene che entrambi i sentimenti possano coesistere in quanto, con la sua debolezza e il suo misto di bontà e cattiveria, Gollum è più umano di molti altri personaggi umani, e se proviamo pietà per Frodo che si dimostra corruttibile di fronte al potere dell’Anello, perché non averne per Gollum che dall’Anello è stato corrotto?

Adesso che la Trilogia è stata completata Serkis prova un po’ di malinconia nel distaccarsi dal suo personaggio che, dice, “...ha fatto parte della mia vita per oltre quattro anni e ne farà ancora parte fino a quando non termineremo la versione estesa in DVD di Il Ritorno del Re. Mi parrà veramente strano, ne sentirò sicuramente la mancanza ma, allo stesso tempo, sarà piacevole conservarne un grande ricordo e andare incontro ad altri personaggi”.