Uno Sguardo nel Buio è un gioco che mette in scena l’avventura, un’avventura dove il protagonista sei tu”.

Con questa dichiarazione in quarta di copertina, l’editrice EL presentava in Italia nel 1986 il più importante Gioco di Ruolo tedesco di quegli anni, derivato per molti versi dal celebre Dungeons&Dragons e volutamente contrapposto a esso come logica di gioco e atmosfera. Nato nel 1984 dal lavoro di Werner Fuchs e Ulrich Kiesow e pubblicato dalla Schmidt Spiele, Das Schwarze Auge (il nome originale di USnB) offriva, a coloro che in quegli anni scoprivano il gioco di ruolo, un sistema immediato e appassionato, incentrato sull’interpretazione molto più che su meccaniche complicate e troppo dettagliate. 

Quando il gioco giunse in Italia, in Germania era già conosciutissimo e diffuso, tanto che esistevano molte avventure da cui attingere per il mercato italiano ed era già stato pubblicato nel 1985 il regolamento avanzato, che però giunse da noi solo nel 1989.

Recepito ben presto anche in Italia, Uno Sguardo nel Buio divenne il sistema introduttivo al gioco di ruolo per moltissimi dei giocatori nostrani degli anni ’80 e dei primi anni ’90.

Uno Sguardo nel Buio uscì in Italia con una prima edizione chiamata Uno Sguardo nel Buio – Introduzione all’Avventura Fantastica  e 6 Avventure, nel formato Librogame della EL:

I 6 Scenari-Avventura, tutti indipendenti l’uno dall’altro, furono:

1 – La Locanda “Al Cinghiale”

2 – La Foresta senza Ritorno

3 – I Sette Calici Fatati

4 – La Figlia del Califfo

5 – Nella Fredda Luce del Nord

6 – La Porta dei Mondi

Dato l’immenso successo che ebbe in patria e la grande diffusione italiana, di Uno Sguardo nel Buio fu importata nel nostro paese nel 1989 la versione approfondita delle regole per giocatori esperti, realizzata nel 1985 in Germania. Venne chiamata Perfezionamento dell’Avventura Fantastica e comprendeva il nuovo regolamento, una descrizione approfondita dell’ambientazione e una nuova avventura, studiata per esercitarsi nel nuovo sistema avanzato.

A seguire questa pubblicazione, giunsero in Italia solo altri due moduli di avventura:

1 – Il Viaggio della Korisande

2 – Il Lupo di Winhall

Il calo dell’attenzione per questo gioco in Italia non corrisponde certamente a una fine della produzione originale. Oggi in Germania Das Schwarze Auge è giunto alla quarta edizione, ed è un gioco più volte rinnovato nella grafica e nei contenuti, prolifico di espansioni, manuali, moduli di avventura e approfondimenti di ambientazione, nonché di gruppi di appassionati, fantine, forum e organizzazioni di GdR live. Molto fiorente anche la trasposizione inglese, The Dark Eye, e quella francese, L’Oeil Noir.

L’Ambientazione, già dal Perfezionamento dell’Avventura Fantastica, è molto ben curata. Si gioca su uno dei 4 continenti di un mondo dal nome simile alla Terra (in inglese è Ethra anagramma di Earth – Terra, gioco di parole simile a quello che si ritrova in Dungeons&Dragons con Oerth, tradotto Tarre in italiano e in Kata Kumbas con Rarte).

Il nome originale del continente, Arkania, divenne Aventuria in inglese e francese e Atlantide in italiano, con una trovata interessante e molto caratterizzante, sebbene slegata dall’idea originale. Atlantide viene descritta nel Perfezionamento dell’Avventura Fantastica in tutte le sue regioni e culture principali, nella sua storia e nelle sue divinità. Il lavoro di creazione di un mondo autonomo parte da un basilare immaginario fantasy che comprende una visione eurocentrica di regni e popolazioni, ma con grandi influenze islamico-mediorientali, finniche, nordiche, classiche e bizantine. Ben presto il mondo di Atlantide diviene un luogo ben preciso e particolare, facile da distinguere dagli altri mondi fantasy contemporanei e molto vicino al nostro mondo, ben più delle ambientazioni di Dungeons&Dragons o dello stesso Signore degli Anelli, pure citato come fonte di ispirazione.

La grande peculiarità di questo gioco è dovuta ad alcune caratteristiche volute e caratterizzanti di tutta la linea editoriale originale e italiana, fino all’ultima edizione:

l’aspetto fortemente narrativo-descrittivo: tutto il gioco ha una grande dose di narratività e utilizza trame molto romanzesche, inframmezzate da leggende, fiabe e dicerie. Alla fine si ha l’impressione di essere eroi di un libro di avventure e non di un gioco;

il realismo fantastico: “per essere avvincente, anche il fantastico deve assomigliare alla realtà”. È questa l’atmosfera di fondo, lontana dalle derive supereroistiche e irreali di molti giochi di ruolo fantasy;

l’aspetto eroico: i giocatori sono tutti eroi, simili ai protagonisti dei migliori romanzi, poemi epici e film, non tagliagole, saccheggiatori di tombe e antieroi. Questo aspetto positivo e puro è fortemente incentivato.

Per gli amanti dei Librogame e dei Giochi di ruolo narrativi, dell’Avventura Fantastica, per i collezionisti e per gli appassionati di giochi evocativi e semplici, avvincenti e un po’ vintage, Uno Sguardo nel Buio è da non perdere, sebbene non sia più molto facile da trovare.