Un drago della sabbia, in un'illustrazione di Todd Loocwood
Un drago della sabbia, in un'illustrazione di Todd Loocwood

Là dove è nata la nostra specie

In un mito così universale come quello del drago non potevamo mancare di analizzare il continente che ha dato i Natali all’umanità: l’Africa.

Anzi, in qualche modo questa è anche la patria dei draghi, visto che in quello che resta delle foreste equatoriali del continente, dai tempi degli antichi Romani a oggi, studiosi, esploratori e avventurieri dichiarano di aver avvistato questo o quel rettile sconosciuto all’uomo. Qualche volta li chiamano dinosauri (Mokele-Mbembe), qualche volta draghi. Gli antichi sciamani etiopi li chiamavano spiriti-serpente.

Alcuni miti greci o europei in generale hanno origine da credenze africane, trasportati dagli schiavi e dai mercanti egizi fin dalle epoche più remote. Molte tribù temono animali del deserto simili all’idra, serpenti dalle molte teste in grado di ricrescere se tagliate. O le viverne, mezzi draghi mezzi leoni, magari con ali di pipistrello, genere animale piuttosto comune in molte zone dell’Africa, dove non manca di raggiungere dimensioni ragguardevoli.

Le leggende sono tante, quante le infinite tribù delle varie etnie che hanno popolato l’Africa fin dalla comparsa dell’Homo Sapiens 200 mila anni fa, e con tutta probabilità anche prima. La curiosa caratteristica che accomuna molte storie, sta nel fatto che il tesoro a cui il drago si trova di solito a guardia, o che è in grado di elargire all’eroe di turno, non consiste in monete o gioielli, ma nella semplice acqua.

Isa Bere è un drago antichissimo. Riuscì a bersi tutto il fiume Niger, in Africa Occidentale. Lo sconfisse il mitologico re Samba, dopo una battaglia durata otto anni. Dal mostro sventrato rifluirono le acque.

Amphisbaena
Amphisbaena

In Congo troviamo il mito di Nguma-monene, un serpente asssassino del quale qualche avventuriero asseriva di aver trovato dei resti all’inizio degli Anni Settanta.

Il Serpente Arcobaleno compare anche qui, come creatore del mondo o generatore della acque e della pioggia, quanto mai preziosa nelle zone semidesertiche del continente.

Bida è un potente drago a guardia di una città al centro di un deserto. Il mostro chiedeva un periodico sacrificio di vergini, altrimenti avrebbe trasformato tutta la città in oro. Lo ucciderà il figlio del Re, alla ricerca delle nove tiare d’acqua custodite dal drago. Dalla pancia della bestia sventrata uscirà un fiume d’oro; è così che si sono formate le miniere in Sudafrica. Curioso, il disprezzo per il prezioso metallo, a beneficio dell’acqua, vero?

Olitiau è una lucerltola volante nata vicino a un lago. È portatrice d'acqua e venerata da tante popolazioni dello Zambia, Zimbabwe, Zaire, e Kenya, anche se spesso il nome cambia. Qualche volta ha ali da pipistrello.

Amphisbaena è un drago conosciuto dalle genti di Libia. Ha due teste, una sul collo e una sulla coda. Il suo sangue ha propietà rigeneranti. 

L'uomo e il drago

Naturalmente ci sono molte altre leggende sparse per il mondo, molti paesi che non abbiamo visitato, ma sta di fatto che il mito del mostro rettile sembra proprio antico quanto l’umanità stessa. Dovunque sia stato e ovunque andrà l’uomo, con lui ci sarà sempre un drago.