Dopo gli annunci di un possibile ritorno di Tarzan sul grande schermo (notizie/6870/), con qualche tocco e anche di più dell’oscura fantasia di Guillermo del Toro, ecco arrivare l’annuncio di probabile adattamento di un’altra opera del granche scrittore americano Edgar Rice Burroughs: John Carter di Marte.

A occuparsi della cosa potrebbe essere nientemeno che Pixar, che è come dire Disney alla produzione, due nomi che garantiscono un sacco di soldi da mettere nel progetto, di solito sinonimo di qualità a Hollywood. Non in tutti i casi, purtroppo.

L’adattamento di John Carter è un progetto che le major accarezzano da tempo, almeno da un ventina d’anni. La stessa Disney è stata una delle prime della partita, nel 1990, seguita da Paramount Pictures, che si è impadronita dei diritti nel 2002 (www.fantascienza.com/magazine/notizie/4843/; notizie/3268/). Una sequela di nomi illustri si sono susseguiti alla possibile regia, da Robert Rodriguez (Sin City) a Jon Favreau (Iron Man), Jeffrey Katzenberg (Shark Tale) e John McTiernan (Die Hard) finché i diritti non sono scaduti. E ora è arrivato il momento di Pixar, che pare sia in dirittura d’arrivo nella negoziazione dei diritti con gli eredi di Burroughs. Viene da sé che dovrebbe trattarsi di un'opera tutta in computer grafica, realizzata pensando a un pubblico adulto, come i progetti di Dragonlance e Beowulf.

John Carter, visto da Frank Frazetta
John Carter, visto da Frank Frazetta
Il ciclo di John Carter è uno di quelli difficili da collocare in un qualche genere. E' composto da nove romanzi più una serie di racconti realizzati dalla fervida immaginazione dell’autore di Tarzan a partire dal 1913. Vi si raccontano le avventure di John Carter, appunto, guerriero sudista trasportato sul Pianeta Rosso in circostanze non troppo chiare, con una strana trasmigrazione dell’anima. Grazie alla minore forza di gravità, e a una naturale abilità con la spada, Carter si fa ben presto strada fra le mille vicissitudini guerresche marziane, fra mostri di ogni genere e i terribili Uomini Verdi, altri tre metri e dotati di più braccia. Non mancano le belle principesse vestite col proverbiale fazzolettino di carta, che il nostro eroe non rinuncia a sedurre più o meno puntualmente.

Nelle intenzioni dell’autore c’era probabilmente il tentativo di introdurvi qualche nozione scientifica, ma in linea di massima si tratta di avventure fantastiche con grande respiro epico, tesori da scovare, fanciulle da salvare e mostri da uccidere.