Venezia. Una città dal fascino unico, con i suoi canali e monumenti, silenziosi ricordi del passato. È in questa città che si muove Lucilla, la protagonista della nuova avventura narrata da Cristina Brambilla.

Annunciato come Il talismano di Re Salomone, il romanzo è arrivato ora nelle nostre librerie con il titolo La chiave dell’alchimista.

 

Nata a Sesto San Giovanni, nel milanese, nel 1964, la Brambilla ha sempre caratterizzato le sue storie con uno spiccato senso dell’umorismo. Le avventure e i pericoli incontrati dai suoi protagonisti sono narrati con uno stile brillante, e le battute, spesso irriverenti, sdrammatizzano anche le situazioni più drammatiche.

 

Cristina Brambilla ha iniziato a far conoscere il suo personalissimo stile nel 1999, con il romanzo Odore di brodo, nel quale Pietrino e il bestio peloso Federciccio dovevano sconfiggere il male avventurandosi nelle sinistre cantine di un vecchio collegio.

I due personaggi erano tornati alla ribalta nel 2002 quando, in Spettri in Palio, si erano trovati alle prese con i fantasmi dei fantini e dei cavalli delle Contrade Morte senesi.

La loro ultima (per ora) avventura risale a due anni fa. Ne I custodi degli Scacchi Neri, l’insolita coppia si era dovuta addentrare nelle metropolitane milanesi per salvare il pianeta da un personaggio misterioso che voleva sfidare il Re del Mondo.

 

Sempre nel 2005 era uscito Il drago in discarica, singolare storia avente come protagonista un ragazzino di nome Poco. La vita del giovane monnezzaro specializzato nel ramo della carta, e quindi a suo modo a contatto con la cultura, subirà una svolta imprevista quando conoscerà un drago sovversivo, in fuga dalle fiabe nelle quali gli appartenenti alla sua specie fanno, inevitabilmente, una brutta fine.

 

In tutte le storie della Brambilla compaiono sotterranei e segrete, universi al contempo misteriosi e inquietanti. L’autrice, affascinata dal mondo sotterraneo e dalla speleologia urbana, giustifica questa predilezione con il suo sogno da bambina, quando aspirava a diventare archeologa.

L’impulso a narrare storie è arrivato più tardi. All’epoca il suo lavoro consisteva nello scrivere… per la pubblicità. Poi, riprendendo le sue stesse parole, nella sua testa sono comparsi Pietrino e i suoi amici. “Da principio” dice “erano molto timidi, ma dopo poco tempo hanno cominciato a parlare, ridere, pretendere attenzione. Lavorare era diventato impossibile, con la scatola cranica trasformata in un albergo troppo rumoroso. Così li ho traslocati sulla carta”.

Qualche tempo fa Cristina deve aver nuovamente avuto problemi di sovraffollamento nella propria testa, e così ecco arrivare una nuova protagonista.

 

Di vivere in quella che è, a suo giudizio, la capitale dei reumatismi Lucilla non avrebbe proprio voglia. Il trasloco forzato dalla sua amata Milano, una madre lontana gravemente malata e un padre alchimista assente dalla sua vita perché chiuso nei propri segreti non sono proprio gli ingredienti migliori per lasciarsi catturare dalla malia della città lagunare. Una città che non rimarrà immobile a fare da sfondo all’avventura, ma che si animerà come un vero personaggio, con i suoi segreti e i ricordi del suo passato.

Lungo tutto il suo cammino Lucilla si troverà al fianco una scorbutica gargolla. Insofferente, vanitosa e terribilmente sicura di sé, quest’ultima ha però un serio problema con il suo aspetto. Insieme dovranno trovare la Chiave dell’Alchimista, il talismano più potente della storia della magia, per poter scoprire verità insospettabili e vedere realizzati i propri desideri.

 

La chiave dell’alchimista, di Cristina Brambilla (2007, Mondadori, collana I Grandi, pag. 224 - € 16,00)