Quelli che hanno conosciuto la Terra di Mezzo solo grazie ai film, potrebbero non sapere di come J.R.R. Tolkien sia stato geniale nel creare una post-storia al suo universo alternativo.

Va riconosciuto che parte del successo del film è dovuto al fatto che molti spettatori hanno finito con il prendere a cuore il destino dei personaggi e, quindi, cosa succederà a Gimli, Sam, Aragorn, Frodo e a tutti gli altri dopo la fatidica parola “Fine”?

Fortunatamente Tolkien ci ha fornito alcune delle risposte contenute nelle oltre cento pagine delle appendici, in coda alla versione letteraria de Il Ritorno del Re.

Prendendo in prestito alcuni brani del libro proviamo a seguire le loro vicende.

Aragorn e Arwen: sicuramente l’epilogo più dolceamaro tocca a Arwen la principessa elfica che rinuncia alla sua immortalità per sposare il mortale re Aragorn.

Con grande dolore di suo padre, Elrond Mezzelfo, Arwen sceglie di rimanere nella Terra di Mezzo con Aragorn, ribattezzato Re Elessar. Scegliendo di restare intanto che la Terza Era finisce e comincia l’Età degli Uomini, ovvero la Quarta Era, mentre il resto degli Elfi si allontana imbarcandosi sulle navi che li porteranno al di là del Mare, lei sceglie allo stesso tempo il vero amore e la mortalità.

Un ben duro fardello per Arwen, e anche per Aragorn nonostante egli stesso goda di una vita dalla durata eccezionale grazie alla sua discendenza numenoreana.

Lui e Arwen “regnarono come re e regina per centoventi anni in grande gloria e felicità” scrive Tolkien.

Poi venne il tempo di cedere il suo scettro al figlio Eldarion. Tra i doni ricevuti da Aragorn c’era quello di poter scegliere il giorno della sua morte e così lui fece “... per non appassire e cadere dal mio alto trono, impotente e irragionevole...” continua lo scrittore..

“Sentendo avvicinarsi la vecchiaia comprese che i giorni della sua vita stavano per finire, per quanto lunghi fossero stati. Allora Aragorn disse a Arwen: «Ormai, Dama Stella del Vespro, la più splendida di questo mondo e la più amata, il mio mondo sta svanendo...». Allora si recò nella Casa dei Re in fondo alla Via Silente e si distese sul lungo letto che era stato preparato per lui. E qui disse addio... poi tutti lo lasciarono all’infuori di Arwen, la quale rimase in piedi, sola, accanto al letto. E, malgrado la sua saggezza e il suo lignaggio, ella non seppe trattenersi dal pregarlo di rimanere ancora per qualche tempo. Non era ancora stanca dei suoi giorni, e sentì l’amaro sapore della mortalità che aveva scelto”.

Con il suo unico e grande amore morto e le navi elfiche ormai salpate da tempo, Arwen dà l’addio a Eldarion e al regno e ritorna all’ormai abbandonata terra di Lorien per morirvi sopra la collinetta dove lei e Aragorn avevano unito i loro destini: “Alla fine mentre cadevano le foglie dei mallorn e la primavera era ancora lontana, ella si distese sul Cerin Amroth; e quella sarà la sua verde tomba finché il mondo cambierà e i giorni della sua vita saranno del tutto obliati dagli uomini che nasceranno e l’elanor e il niphredil non fioriranno più a est del Mare...”.

Gimli e Legolas: Gli Elfi e i Nani della Terra di Mezzo vantano un lungo, a volte amichevole, ma più spesso litigioso e polemico passato. Ecco perché la profonda amicizia tra Legolas e Gimli, forgiata durante la loro avventura è abbastanza inusuale.

La popolarità di Gimli tra gli Elfi crebbe da quando lui fu conquistato dal fascino di Dama Galadriel alla quale giurò eterna devozione e questo spiega perché Gimli si sia guadagnata la simpatia degli Elfi, cosa mai accaduta prima: “Dopo la caduta di Sauron, Gimli portò a sud una parte del popolo dei Nani di Erebor, e divenne Sire delle Caverne Scintillanti. Lui e la sua gente fecero grandi opere a Gondor e a Rohan. Per Minas Tirith forgiarono cancelli di mithril e d’acciaio per sostituire quelli distrutti dal Re degli Stregoni. Il suo amico Legolas portò anch’egli a sud alcuni degli Elfi della Foresta Verde, ed essi dimorarono nell’Ithilien, che tornò a essere la più bella di tutte le terre occidentali. Ma quando Re Elassar rinunciò alla vita, Legolas seguì infine il desiderio del suo cuore e navigò al di là del Mare... Abbiamo udito dire che Legolas prese con sé Gimli in virtù della loro profonda amicizia... se ciò è vero, è molto strano: cioè che un Nano fosse disposto a lasciare per un affetto la Terra di Mezzo, o che gli Eldar accettassero di riceverlo... ma pare che Gimli sia partito spinto anche dal desiderio di rivedere la bellezza di Galadriel, ed è possibile che lei, potente fra gli Eldar, avesse ottenuto per lui questa grazia. Altro non si può dire”.

Sam, Pipino e Merry: la versione cinematografica salta a pie' pari quello che gli Hobbit trovano tornando alla loro amata Contea. L’esautorato stregone Saruman, con superba cattiveria e furbizia ha trasformato La Contea in una sorta di immenso immondezzaio aiutato dal suo viscido assistente Vermilinguo. Dopo aver rimesso a posto le cose, utilizzando perfino le maniere forti così poco consone al carattere degli Hobbit, Merry diventa Conte della Terra di Buck, Pipino si sposa e Sam, sposatosi anche lui con la sua Rosie Cotton, viene eletto Sindaco per non meno di sette volte. Gli Hobbit continuano a frequentare re Aragorn che, addirittura, pubblica un editto che proibisce agli Uomini di entrare nella Contea e ne fa un Paese Libero sotto la protezione dello Scettro del Nord.

Dopo la morte della sua amatissima Rosie, Sam si allontana dalla Contea per sempre recando con sé il Libro Rosso che contiene la storia delle avventure di Bilbo e Frodo, completato di suo pugno.

Quello che accade dopo va ricondotto al breve periodo in cui Sam ha tenuto con sé l’Anello del Potere, subito dopo aver pensato che Frodo fosse morto ucciso da Shelob: “Egli si recò ai Colli Torrioni. Là vide per l’ultima volta Elanor [la figlia], alla quale consegnò il Libro Rosso... e di generazione in generazione si è tramandata la credenza che Samvise, partito dalle Torri, si sia recato ai Porti Grigi e abbia attraversato il Mare, ultimo dei Portatori dell’Anello”.

Frodo e Gandalf : Dopo il ritorno alla Contea, per un certo periodo Frodo si interessa attivamente delle vicende della sua amata Hobbiville, viene anche eletto sindaco ma, purtroppo, è provato e stanco; la ferita infertagli dal Cavaliere nero a Colle Vento continua a farlo soffrire e ben presto si dimette da qualsiasi incarico pubblico dedicandosi a scrivere la storia del suo viaggio. Gandalf, uno dei cinque Istari o Stregoni inviati nella Terra di Mezzo per contrastare il potere di Sauron e custode di uno dei tre anelli sfuggiti al suo controllo, ha ormai terminato la sua missione e, insieme a Frodo, si imbarca sull’ultima nave elfica diretta ai Rifugi Oscuri.

“Allora Frodo baciò Merry e Pipino e per ultimo Sam, e salì a bordo; le vele vennero issate, il vento soffiò, e lentamente la nave scivolò via lungo il grigio estuario; e la luce della fiala di Galadriel che Frodo teneva alta scintillò e svanì...”.