La censura cinese ha richiesto delle modifiche al montaggio finale del nuovo film della Universal: The Mummy: The Tomb of the Dragon Emperor, per potere concedere l'uscita nei cinema cinesi. Il competente ministero ha dichiarato a Daily Variety che l'uscita della pellicola è da considerarsi sub judice. Non è stato comunicato nessun dettaglio.

La dichiarazione del ministero suona molto strana, considerato il fatto che parte del film è stato proprio girato in Cina.

Un portavoce della Universal ha dichiarato che la casa produttrice non prevede alcun ostacolo a realizzare un montaggio appositamente per il mercato cinese, e intanto sta organizzando l'uscita del film nei paesi in cui è stata già programmata.

Al momento non è stata ancora programmata l'uscita sul mercato cinese del film, costato 145 milioni di dollari, una della più grosse coproduzioni mai realizzate in Cina.

Nel cast sono presenti Brendan Fraser, Michelle Yeoh e Jet Li.

Bill Kong, titolare della Edko, distributore della Universal per Cina e Hong Kong ha dichiarato di non voler fare alcun commento, almeno finchè la situazione non si chiarisca.

Kong, che è anche uno dei principali produttori asiatici, aveva preventivamente sottoposto il copione al ministero cinese preposto alle produzioni cinematografiche.

Per essere autorizzata a procedere, la produzione aveva quindi già adottato le modifiche proposte dal governo cinese, che rendevano la storia meno politica e più focalizzata sul fantastico che sul reale.

La produzione quindi ha girato per ben tre mesi per tutta la Cina, costruendo persino una replica della Grande Muraglia e dell'esercito di terracotta, che nel film ritorna in vita per servire l'Imperatore, impersonato da Jet Li. Usualmente il tema dei fantasmi è proibito in Cina, ma il problema è stato aggirato enfatizzando il fatto che si trattasse di temi fantastici o addirittura onirici.

I produttori stranieri stanno compiendo grossi sforzi per entrare nell'enorme mercato rappresentato dalla Cina, dove stanno nascendo numerose catene di multiplex, oggetto di interesse per la nascente classe media benestante cinese. Ma rimangono grossi problemi politici e culturali per gli imprenditori cinematografici stranieri.

La sensibilità sull'uso da parte di Hollywood dei simboli della cultura  cinese è molto alta, specialmente dopo il grande successo sul mercato cinese di Kung Fu Panda, dove ha frantumato ogni record di incassi  per un film animato.

La sensazione è che, ingaggiando registi cinesi di talento, Hollywood possa realizzare dei prodotti sulla storia cinese, pensati per la specificità culturale di tale mercato, che possano avere una buona resa artistica e anche ottimi risultati al botteghino.