John Connolly è conosciuto e apprezzato da molti lettori, come scrittore di thriller, ma questa volta è passato a scrivere un romanzo fantasy anche se intriso di atmosfera gotica e quasi da paura. Con il titolo Il libro delle cose perdute (The Book of Lost Things, 2006) ci racconta la storia di un ragazzino inglese di dodici anni che poco prima dello scoppio della guerra, colpito duramente dalla morte della madre dopo una lunga malattia, con il padre sempre occupato nel lavoro e la seconda moglie che non lo cura molto, si perde letteralmente nel mondo contenuto nel volume “il Libro delle Cose Perduto”. Un mondo pieno di segreti, crudele con fitte foreste popolate da elfi, gnomi, cavalieri e mostri sanguinari e lui smarrito in questo mondo per uscirne, e tornare nella sua casa, deve sconfiggere i fantasmi della sua immaginazione

L’autore già maestro in atmosfere paurose e gotiche affascina il lettore con un romanzo che celebra la suggestione delle parole e il potere salvifico della letteratura, antidoto millenario alla solitudine e al dolore.

John Connolly
John Connolly
L’autore. John Connolly è nato in Irlanda e precisamente a Dublino nel 1968, ha studiato Inglese al Trinity College e ha conseguito un master in giornalismo all’Università di Dublino nel 1993 e sempre nel periodo degli studi, prima e anche dopo ha fatto svariati lavori. Dopo la laurea è stato giornalista freelance, lavorando per The Irish Times, una collaborazione che dura tutt'ora anche se saltuariamente. Dichiara di aver sempre amato scrivere e già a sei anni scriveva avventure western oppure racconti su Tarzan.

Ha pubblica il suo primo romanzo, nel 1998, dal titolo Every Dead Thing (Tutto ciò che muore, Rizzoli) creando un personaggio che poi troveremo nei suoi romanzi successivi.

Si tratta di Charlie Parker detto Bird,  che ha lasciato la polizia in seguito ad una terribile esperienza: l'assassinio di sua moglie e della bambina di tre anni. Questa esperienza lo ha portato a diventare alcolizzato e per mantenersi lavora come investigatore privato.

Un personaggio cupo e tragico che l'autore rende vivo, credibile e sa scrivere così bene che qualcuno lo ha definito come il più letterario degli scrittori di thriller.

La serie di Charlie Parker si compone, ad oggi, di sette romanzi, tutti pubblicati da Rizzoli.

Il suo sito internet, dove è possibile accedere anche al suo blog, è www.johnconnollybooks.com.

Un brano. [...] Poi udì un lieve fruscio di foglie alla sua destra e uno spezzarsi di ramoscelli a sinistra. Dietro di loro vi fu un movimento, come se delle presenze nascoste nel sottobosco stessero cercando di avvicinarsi il più silenziosamente possibile.

«Reggiti forte» disse il Boscaiolo. «Ci siamo quasi.»

 Scattò verso destra, abbandonando il terreno facile e addentrandosi in una macchia di felci, e istantaneamente, dietro di loro, David udì i suoni dell’inseguimento. Un taglio gli si aprì sulla mano e sgocciolò sangue sul terreno, e una gamba del pigiama si lacerò dal ginocchio alla caviglia. Perse una pantofola, e l’aria della notte gli morse le dita del piede. Quelle delle mani gli dolevano per il freddo e lo sforzo di reggersi al Boscaiolo, ma non mollò la presa. Attraversarono un’altra macchia di cespugli e giunsero su un rudimentale sentiero che scendeva serpeggiando verso quello che sembrava un giardino. David si guardò indietro e credette di vedere due occhi pallidi che brillavano al chiaro di

Cover originale
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luna e una macchia di pelo folto e grigio.

«Non ti voltare» disse il Boscaiolo. «Qualsiasi cosa accada, non ti voltare.»

David tornò a guardare avanti. Era terrorizzato, e si era profondamente pentito di aver seguito la voce di sua madre in quel luogo. Era solo un bambino in pigiama, con una sola pantofola e una vecchia vestaglia blu sotto la giacca di uno sconosciuto, e l’unico posto in cui avrebbe dovuto trovarsi era la sua camera da letto. [...]

La quarta di copertina. Mentre il mondo è trascinato nel vortice della Seconda guerra mondiale, David vive la sua personale battaglia, la più dura. Dodici anni e la testa piena di sogni. Dodici anni e il primo, devastante incontro con la morte: sua madre non c’è più, portata via da un male incurabile. Nella nuova famiglia che il padre - un matematico prestato all’esercito - si affretta a costruire, non sembra esserci veramente posto per lui. E allora David si rifugia nei libri. È una stanza piena di storie, adesso, a fargli compagnia; montagne di carta che racchiudono realtà parallele, mondi immaginati in cui rispecchiarsi. Perché “le storie sono vive” - troppo vive - capaci, a volte, perfino di inghiottirci, di costringerci a crescere o di smarrirci per sempre. Solo tra le pagine del Libro delle cose perdute, David, che dalle storie è stato rapito, può sperare di trovare la storia che conta di più: la sua.

John Connolly, Il libro delle cose perdute (The Book of Lost Things, 2006) traduzione di Stefano Bortolussi, Rizzoli, collana Rizzoli best, pagg. 344, euro 19,50.