Chitra Banerjee Divakaruni è una autrice affermata, nata in India, ha portato nella narrativa in genere e in quella fantasy in particolare una ventata di novità inserendo nei suoi romanzi quanto di interessante ha tratto dalle sue origini e dalla cultura indiana.

In Italia è ben conosciuta e la Einaudi ha pubblicato con successo molti suoi lavori, e ora presenta il nuovo romanzo Il palazzo delle illusioni (The Palace of Illusions, 2008).

Nel campo della narrativa fantasy sono stati pubblicati vari suoi romanzi fra cui quelli della serie della Confraternita della conchiglia e sono: Anand e la conchiglia magica (Einaudi, 2004) con il suo seguito, Anand e lo specchio del fuoco e del sogno (Einaudi, 2007). In questi romanzi narra la storia di un ragazzino indiano, Anand di undici anni che vive a Calcutta e dovrà cercare una magica conchiglia. Come in molti suoi libri, l’autrice ha la bravura di immergere il lettore in un racconto pieno dei suoni e dei colori della sua India descritta in maniera superba.

Con Il palazzo delle illusioni, l’autrice riprende una parte del Mahabarata uno dei più grandi poemi epici della mitologia induista, insieme al Ramayana, oltre ad uno dei testi sacri più importanti di questa religione. Nella maggiore edizione pervenuta ai giorni nostri, il Mahābhārata consta di circa 110.000 strofe (corrispondenti a 4 volte la Bibbia, o ad 8 volte Iliade e Odissea messe insieme), divise in 18 libri (o Parva), che ne fanno l'opera più imponente non solo della letteratura indiana, ma dell'intera letteratura mondiale.

Nel romanzo si narra la storia della principessa Panchaali che sposa in una sola volta tutti e cinque i fratelli Pandavas, privati del loro regno con l’inganno, e rimarrà al loro fianco negli anni dell’esilio, e nella storia interverranno anche alcuni dei.

L’autore. Chitra Banerjee Divakaruni è nata nel 1956 in India, a Calcutta dove ha

Chitra Banerjee Divakaruni
Chitra Banerjee Divakaruni
vissuto ed ha studiato fino al 1976 anno in cui si è trasferita negli Stati Uniti. Qui ha continuato gli studi universitari e per mantenersi ha fatto molti lavori (baby sitter, commessa in un negozio di articoli indiani ed altri).

Ormai è una poetessa e scrittrice affermata, i suoi lavori sono stati pubblicati da oltre 50 “magazines” e vari suoi romanzi sono stati tradotti in sedici lingue. In Italia tutti i suoi romanzi  sono stati pubblicati dalla Einaudi.

Attualmente vive, con il marito e due figli, nelle vicinanze di san Francisco ed insegna scrittura creativa al “Foothill College”.

Nel 1991 ha fondato una organizzazione, no-profit, che ha chiamato “Maitri” (maitri in hindi vuol dire “amicizia”). E questa organizzazione aiuta le donne dell’Asia del Sud che una volta immigrate in Usa si trovino in situazioni di abuso domestico o altro genere di difficoltà.

Fra i vari premi vinti citiamo: il “PEN Oakland Josephine Miles Prize for fiction”, l’American Book Award, e il  “Bay Area Book Reviewers Award for fiction”.

La quarta di copertina. C’erano una volta due bambini: un futuro re e un povero bramino. I due crebbero insieme nella scuola di un grande saggio, ma venne il giorno in cui dovettero separarsi tra le lacrime. Il futuro re fece allora una promessa: quando si fossero rincontrati, metà delle sue ricchezze sarebbero state dell’altro. Poi gli anni passarono, e quando gli amici si rincontrarono si scoprirono acerrimi nemici; e la promessa che entrambi ricordavano non venne mantenuta; e il seme della Grande Guerra fu gettato. Comincia così l’epopea del Mahabarata, l’antico poema che tra mito e favola, tra racconto d’amore e trattato filosofico condensa la millenaria cultura indiana in un pantheon unico di eroi: da Krishna, il dio

Cover originale
Cover originale
incarnato, a Vyasa, il profeta che ha già visto e scritto ogni cosa; da Dhri, nato dal fuoco per vendicare il vecchio padre, a Karna, eroe invincibile per gli uomini ma condannato dal suo oscuro passato. Un tesoro di storie ancora poco conosciuto che Chitra Divakaruni torna a raccontare per i lettori occidentali.

E però nel ritratto della principessa Panchaali, causa prima e testimone privilegiata del conflitto, che la sapienza narrativa dell’autrice tocca il suo apice: scegliendo di affidare il racconto a una donna — alla donna più amata e odiata della mitologia indiana — l’autrice ci regala infatti un punto di vista nuovo e sorprendente su un tema antico come il mondo, facendo riemergere d’incanto tutta la freschezza e l’attualità del poema e restituendogli il suo immenso potere di stupire, commuovere, divertire.

Chitra Banerjee Divakaruni, Il palazzo delle illusioni (2008, The Palace of Illusions), traduzione di Federica Oddera, Giulio Einaudi editore, collana I coralli, pagg. 402, euro 19,50.