In un futuro relativamente prossimo, l'intero ecosistema terrestre è minacciato da una grave forma di inquinamento: lo Smoke On The Water. All'origine forse c'è lo sfruttamento intensivo dell'energia delle onde sonore.

Ma un ambizioso progetto vuole invertire la tendenza, bombardando la Terra da onde sonore prodotte nello spazio da un gruppo di musicisti assortiti. Delle ottime individualità prese da sole, ma non proprio una band.

The Prism
The Prism

Così Dorian Lavochin, Alice Royce Griffon, Paul Duncan, Björn Æsisson, Yu Murakami saranno i componenti di una formazione che sarà lanciata nello spazio in un'astronave a forma di chitarra, sotto la supervisione della scienziata Lorena, per la missione P.R.I.S.M., col quale la multinazionale Plexi vuole evitare la catastrofe globale.

Prima tappa, la Luna, dove i componenti del gruppo dovranno addestrarsi e riuscire a trovare il sound giusto, in modo che da singole entità diventino una cosa sola.

The Prism
The Prism

Burn! è la prima parte di The Prism, esordio nel fumetto dell'artista Matteo De Longis. Si tratta di un fumetto che mescola fonti diversissime tra loro: dal rock anni '70, citato a mani basse sin dal titolo, che ricorda il prisma della copertina di The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd, alla minaccia incombente ispirata all'omonima canzone dei Deep Purple, al nome dell'astronave White Duke (una delle identità dell'istrionico David Bowie negli anni '70), giusto per citarne alcuni; la fantascienza di 2001 Odissea nella Spazio, del quale vedremo riferimenti iconografici. A questi elementi si mescola una grafica e un'estetica che ricorda i manga, in particolare 2001 Nights di Yukinobu Hoshino, che a sua volta era comunque ispirato all'iconografia occidentale e a Kubrick. 

The Prism
The Prism

The Prism non nasconde l'ambizione di essere una narrazione che sia anche un'esperienza grafica e sonora. Per quanto sia possibile nel fumetto, anche suono e musica diventano parte della narrazione, grazie a un'interessante trovata sulla resa grafica delle onomatopee. Le tavole sono accattivanti, la narrazione avvolgente. 

Il primo volume è poco più di una presentazione di ambiente e personaggi, ma importante per lanciare la narrazione. Tanti sono gli elementi disseminati e i fili che dovranno poi essere riannodati. Questo esordio lascia ben sperare, gli sviluppi sono tutti da scoprire.