Martin è un diciottenne ribelle che si oppone al volere del padre e fugge a Londra, cavandosela al meglio delle proprie capacità. I fili del destino però lo portano a incontrare Bruce e Summer. Grazie a loro e ad altri amici scoprirà che sotto lo strato di realtà quotidiano esiste qualcosa di magico e misterioso: la capacità di alcune persone di reincarnarsi, ricomparendo sotto personalità diverse nei secoli ma sempre destinate in qualche modo a incontrarsi. Si fanno chiamare Pellegrini. Ogni volta che rinascono non hanno memoria delle proprie vite passate e per recuperarla devono entrare in contatto con oggetti che sono stati importanti per loro nel passato.

La scoperta di un'arma leggendaria porterà Martin e la sua nemesi in uno scontro all'ultimo sangue, perché è l'unico artefatto capace di spezzare la catena di reincarnazioni e porre fine così alla guerra tra Pellegrini in corso da secoli.

Alcuni lettori che non amano granché le storie virate al fantastico dicono di sentirsi straniati dall'alone magico o addirittura da mondi del tutto diversi. Vorrei tranquillizzarli perché questo è un problema di cattiva scrittura, non di genere. Il trucco sta nell'affidarsi a chi ha una certa maestria nel condurci per mano verso l'affascinante livello che separa la realtà dal magico, e a mio parere Francesco Dimitri vi riesce alla perfezione.

Usa la propria capacità di inserire la dimensione fantastica nella vita di tutti i giorni, da semplici suggestioni fino alla meraviglia nascosta sotto alle cose più comuni. Non si concentra solo sull'argomento accennato in apertura, ma espande il senso di fantastico, introducendolo un po' per volta. Anche la casa dove vivono Summer e Bruce, per esempio, è un personaggio importante. L'autore lascia che il lettore si ambienti in luoghi e situazioni familiari per poi sorprenderlo e incuriosirlo gradualmente. Man mano che si prosegue nella lettura si aggiungono strati sempre più profondi e avvincenti. Il tema trainante è il vincolo che trascende i semplici sentimenti di amicizia e amore, capace di attraversare i secoli e che porta a voler bene davvero ai protagonisti.

Le abitudini dei personaggi e l'ambiente che li circonda vengono tratteggiati con piccoli dettagli: le abitudini dei protagonisti, un accenno ai tipici accorgimenti da assumere in una determinata strada di Londra, un commento su un negozietto, una riflessione del protagonista. Impossibile categorizzare il romanzo in un solo genere. Si trattano i temi dell'amicizia, dell'affetto e dell'amore tra adolescenti, ci sono momenti di indagini e complotti, informazioni e comunicazioni passano attraverso l'attualissimo universo informatico nascosto ai più, il deep web. Il tutto composto senza alcuna forzatura, descrivendo l'essenziale per dare contesto e forma, ma lasciando anche ampio spazio alla fantasia del lettore. Un cocktail narrativo dove il realismo e la crescente curiosità verso il mistero sono agitati, non mescolati. La scorzetta di limone che aggiunge il gusto deciso è la plateale magia che permea il tutto. Quest'ultima emerge un po' per volta, finché non diventa anch'essa un elemento quotidiano familiare anche al lettore, che si chiede, proprio come i protagonisti, come facesse prima a non coglierla.

Ciò che aiuta la narrazione a galoppare è la suddivisione dei capitoli in brevi, spesso brevissimi passaggi. Delle pause forzate tra una vicenda e l'altra aiutano il lettore a prendere il respiro per poi tuffarsi nuovamente nella storia. Questo azzera la sensazione di oppressione da capitoli percepiti come eterni che talvolta affliggono la narrativa fantastica. In base alla propria indole ciascuno potrà scegliere se fare molte pause per assaporare meglio l'avventura, oppure sbirciare quanto sia lungo il capitolo successivo e decidere che, sì, tre pagine riesce ancora a leggerle. Poi l' ancora un capitolo diventa facilmente altri tre o quattro, ma è un effetto collaterale accettabile.

Il libro è quello che il mercato oggi chiama stand-alone. Un volume che vive in autonomia, non è l'avvio di una saga né un capitolo successivo. Inizia e finisce vivendo per conto proprio.

Ci sono gli elementi per espanderlo eventualmente? Certo! La comunità dei Pellegrini e gli eventi che da secoli si susseguono, sui quali non mi soffermerò per non rovinare il piacere della scoperta, hanno definizioni e meccanismi che omaggiano il gioco di ruolo. Dimitri ha gettato tanti dettagli qua e là necessari per cavalcare la storia che voleva raccontare con i personaggi direttamente coinvolti, ma esistono tante piccole regole potenzialmente utili per imbastire nuove storie dal punto di vista di altri personaggi. Al momento, tuttavia, non ci sono piani per eventuali espansioni da parte dell'autore e il libro si regge benissimo in piedi con le proprie forze.

Il bacio della buonanotte, titolo criptico che assumerà un vero significato molto avanti nella storia, è quindi un validissimo esponente della narrativa fantasy. Accessibile per lettori adolescenti e adulti, sia per chi mastica il genere da sempre, perché offre un approccio molto originale, sia per coloro che di solito scelgono altri generi più concreti, permettendo loro di lasciarsi affascinare dall'incanto senza stravolgimenti drastici.