Degna conclusione per la trasposizione cinematografica diretta da Jon M. Chu di Wicked, il popolare musical di Broaway.
Wicked – Parte 2 continua la dove Wicked – Parte 1 si era interrotto, proseguendo la storia dell'amicizia e rivalità di Glinda (Ariana Grande) ed Elphaba (Cynthia Erivo). Quest'ultima ormai ha la nomea di Malvagia Strega dell'Ovest, ma se avete visto la prima parte saprete che si tratta di una fama immeritata.
Ma è difficile combattere contro la propaganda orchestrata dal Mago di Oz, che ormai ha convinto la popolazione che Glinda sia "la buona" ed Elphaba sia la cattiva.
In questa seconda parte Glinda ed Elphaba si troveranno su fronti avversi, ma forse potranno superare una rivalità che non le appartiene. Nel frattempo a Oz arriva una certa Dorothy, la cui storia s'intreccerà con la loro.
Wicked – Parte 2 è la degna conclusione dell'arco narrativo dei vari personaggi. È un film che, come la prima parte, si conferma attuale nel raccontare, trasportandola in un reame magico, una storia sulla manipolazione mediatica da parte di un potere senza scrupoli, sulle apparenze che ingannano. Perché non sempre bello e buono coincidono, anzi quasi mai.
Pertanto si può dire che tutto quanto espresso nel primo film viene confermato dal secondo, in un tripudio di emozioni continue.
Le oltre due ore e diciasette minuti scorrono senza sosta, tra duelli magici, balletti, canzoni memorabili (anche le aggiunte rispetto al musical si rivelano degne di nota), e colpi di scena che si susseguono, facendo vivere allo spettatore una vasta gamma di emozioni: tensione, preoccupazione, commozione e gioia, tra le tante.
Tutto contribuisce alla riuscita dello spettacolo: le musiche e le canzoni emozionanti; le sontuose scenografie che rendono Oz un regno stupefacente; il cast in cui ogni componente calza con perfetta aderenza al suo ruolo, con menzione speciale per il vecchio leone Jeff Goldblum che ancora sa ruggire da par suo; la sceneggiatura che si incastra con efficacia e perfezione nella storia di Frank L. Baum, senza tradirla.
Accostate insieme, le due parti di Wicked non sono solo una bella trasposizione del musical, ma un film che sembra scritto oggi, che parla con spontaneità al pubblico, la cui inclusività non è uno slogan, ma autentica, perché a suo tempo precorreva i tempi. Un film spettacolare, ma anche necessario ai nostri tempi.
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