La prima domanda a cui vorrei rispondere in questa recensione è: dobbiamo aver visto Addio fottuti musi verdi per capire qualcosa di questa graphic novel? Ebbene, la risposta è no. Fottuti musi verdi a chi?, per chi non lo sapesse, non è un prequel. Non uno spin-off. Non un sequel. È, invece, una storia indipendente liberamente ispirata alle avventure fantascientifiche del tenente Ruzzo Simone, protagonista di una serie di fantascienza amata dai personaggi del film dei Jackal, nei cinema dal 9 novembre.

La controparte di carta e inchiostro è invece disponibile dal 19 ottobre per i tipi di Bao Publishing. La storia è di Jacopo Paliaga, i disegni e il lettering di French Carlomagno, i colori di Adele Matera. I tre hanno già collaborato, con ruoli invariati, alla serie web Aqualung, che quest’anno si è aggiudicata il Premio Micheluzzi com Miglior Webcomic (si può leggere qui).

La sceneggiatura presenta la giusta dose di ironia e rimandi metanarrativi alla realtà: oltre ai più ovvi – la presenza di personaggi pubblici realmente esistenti, da J.J. Abrams a Joss Whedon per finire con Donald Trump – i fan della serie animata Netflix BoJack Horseman riconosceranno il loro beniamino quando si fa cenno a un cavallo bipede alcolizzato che vive a Hollywood e lavorava in una sit-com. Disegni e colori riescono a valorizzare la storia, semplice eppure divertente, dando il meglio soprattutto nei personaggi originali ma riuscendo a rendere perfettamente riconoscibili anche quelli presenti nel film (Ruzzo Simone e Ciro Priello). 

L’edizione Bao, come sempre, è curata in ogni dettaglio, e al termine della storia presenta un backstage con un’intervista ai Jackal e gli storyboard del film. Fottuti musi verdi a chi? magari non diventerà l’opera di punta della Bao, ma è una graphic novel realizzata con evidente entusiasmo e con onestà.