Sono due-righe-due di una lunga intervista; più che sufficienti per stuzzicare l’appetito mai sopito di milioni di fan: GhostBusters 3 è ormai una certezza; una vita dopo il primo capitolo, datato 1984.

Intervistato tra il serio e il faceto sulle pagine virtuali di HeebMagazineHarold Ramis getta l’ennesimo ponte tra il mondo dei morti e la cara vecchia New York.  Già sceneggiatore dei primi due capitoli, nonché regista di discreti successi comici come Terapia e Pallottole, Ramis è l’indimenticato acchiappafantasmi dott. Eagon Spengler, inventore di quegli “zaini protonici” che  permettono d’ingabbiare ectoplasmi e spiritelli. Ora ci aiuta a gettare uno sguardo al futuro della sua incarnazione di celluloide più famosa.

Dopo i tentativi di Dan Aykroyd (il timido ghostbuster Raymond Stantz), che qualche anno fa fece scrivere una sceneggiatura che non ebbe alcun seguito (notizie/5852), sembra proprio che il pubblico sia pronto per fiondarsi a riempire le sale che proietteranno un nuovo exploit degli Acchiappafantasmi. Viene da chiedersi se qualche presenza occulta abbia sussurrato all’orecchio della produzione (Columbia Pictures) il recente successo videoludico di  Ghostbusters: The Video Game (Sony, Terminal Reality e Red Fly Studios), che dalle Playstation 2 e 3, passando per l’Xbox 360, la Wii, il Nintendo DS e i cari vecchi Personal Computer ha mietuto buoni successi di critica e pubblico.

Harold Ramis
Harold Ramis
D’altronde le voci dei quattro Acchiappafantasmi di pixel erano proprio quelle degli attori originali: Aykroyd per Stantz, Bill Murray per il leader caciarone Peter Venkman, Ernie Hudson per Winston Zeddemore e, appunto, il vocione di Ramis per le dissertazioni fisico-particellari del geniale Eagon.

Ma se i GhostBusters-fan fremono per sedersi davanti a una poltrona per ammirare i nostri eroi in carne e ossa, non hanno di che preoccuparsi: li ritroveremo tutti nella terza incarnazione su pellicola, con qualche ruga in più e qualche capello in meno. Con una bella novità: questa volta il lavoro sporco toccherà a qualche giovincello; ci sarà una banda di nuovi professionisti del paranormale ai quali le vecchie glorie faranno da mentori, un po’ come “Christopher Lloyd in Ritorno al Futuro”.

Spesso la Rete cita a proposito il nome di Michael Cera, il protagonista del brillante Juno (Oscar alla sceneggiatura 2008). Il ragazzo (classe 1988), di quelli con la faccia da sfigato e quel talentaccio d’attore che danno una grossa mano sulla strada del successo, ha appena recitato davanti alla macchina da presa di Ramis nella commedia preistorica Year One; e non si è fatto problemi a dichiarare amore incondizionato per gli Acchiapafantasmi sulle pagine del celebre People Magazine.

Se vi state chiedendo che fine farà la parte femminile della Ghostbanda, quella Sigourney Weaver alias Dana Barrett che nelle avventure dei nostri eroi ha sempre fatto da catalizzatore di eventi catastrofici, potete star sicuri che non mancherà.

La statuaria protagonista di Alien ha dato un po’ il via alla rinnovata Ghostbusters-mania con un paio di dichiarazioni, poi in parte ritrattate, sulla terza avventura dei nostri eroi. Il tutto durante la promozione del colossal 3D Avatar.

Il risultato del tira e molla mediatico della Weaver è l’intervista a MTV a questo link: moviesblog.mtv.com, dove scopriamo che con tutta probabilità uno dei nuovi eroi potrebbe essere il figlio di Dana, il bimbo che in GhostBusters 2 ha rischiato di far carriera come reincarnazione del tiranno moldavo Vigo. Cresciuto, potrebbe avere il volto proprio di Michael Cera; e un tutor d’eccezione: Peter Venkman in versione fantasma. Ghostbusters 2 è del 1989. Sono passati quasi ventun anni; Cera ne compirà ventidue la prossima primavera: anche l’anagrafe è dalla parte dell’ex neo papà di Juno. Al suo fianco sono quotati i nomi di due fanciulle che fanno girare la testa dei maschietti: Eliza Dushku stellina di serie televisive come Dollhouse e Alyssa Milano, già voce della dott.ssa Ilyssa Selwyn nel videogioco.

Beninteso che il tutto va più o meno classificato come rumour; nemmeno lo script definitivo del film sembra essere pronto.

Il mitico zaino protonico
Il mitico zaino protonico
Il nome dietro la macchina da presa dovrebbe essere ancora quello di Ivan Reitman, regista dei primi due capitoli. Le voci che volevano un suo rimpiazzo proprio con Ramis sembrano ormai cadute nel dimenticatoio.

All’appello manca solo Rick Moranis, l’iper imbranato ragioniere Louis Tully. Le possibilità di vederlo di nuovo all’opera in una Grande Mela infestata dagli spiriti sono piuttosto esigue, visto che l’attore si è ritirato dalle scene ormai da più di un decennio per dedicarsi alla musica, limitandosi a  qualche doppiaggio.

Certo è ormai che, in un modo o nell’altro, mostriciattoli inzaccheranti patiti di hot-dog e antiche divinità in vena di reincarnazione (e anche l’omino dei fiocchi di lichene va bene) torneranno nelle sale. C’è da scommetterci che questa volta potranno uscire senza problemi dallo schermo. Nessuna melma rosa psicotropica all’orizzonte, solo la nuova, imperante tecnologia 3D.