Sembra molto difficile, per J.K. Rowling, staccarsi dalla sua creatura Harry Potter ora che la saga è terminata.

Non solo perché l'autrice continua a fare rivelazioni sui personaggi anche a settimo libro finito e non solo perché ha espressamente ammesso che realizzerà il volume enciclopedico su cui per anni è stata indecisa, ma anche perché di recente sembra tornata sui sui passi per quanto riguarda addirittura la stesura di un prequel, ipotesi da lei sempre aborrita perché farebbe molto "Guerre Stellari".

Nel corso del book tour ottobrino la scrittrice ha infatti ribadito questa sua perpelessità: "Un prequel non è un po' come Guerre Stellari - Episodio I?". Ma questa volta ha anche aggiunto: "Non sto dicendo "mai" perché "mai" nella mai vita agisce come un drappo rosso di fronte a un toro e immediatamente mi viene voglia di fare ciò che ho detto che non avrei mai fatto".

Ciò che la preoccupa maggiormente, in un'operazione come questa, è il rischio di fare un flop proprio come un flop è stato considerato all'epoca Episodie I.

La Rowling ha anche dichiarato: "Mi assicurerò che nessun estraneo scriva mai un libro di Harry Potter. Harry Potter è mio, sono l'unica che lo capisce". La scrittrice è infatti fieramente contraria a operazioni che affidano a un qualsiasi scrittore il seguito di opere famose e probabilmente questo è uno dei  motivi - oltre al fatto di essere impegnata nella stesura del Principe Mezzosangue -  per cui nel 2004 rifiutò di scrivere il sequel di Peter Pan, nonostante le fosse stato espressamente richiesto.