Nel 1991 la Star Comics pubblicò degli speciali contenenti storie tratte da bianco e nero chiamata TOMB OF DRACULA MAGAZINE, che presentava storie autoconclusive del Vampiro per antonomasia.

La versione del personaggio era quella a fumetti che la Marvel aveva prodotto negli anni '70, pubblicata in una serie di comic book con disegni di Gene Colan e testi per la maggior parte scritti da Marv Wolfman.

In questo speciale a scrivere le storie sono Roger McKenzie e Jim Shooter, mentre ad affiancare Colan è John Buscema.

I datori di chine sono Tom Palmer e Klaus Janson.

Insomma pezzi di storia gloriosa della Marvel.

Le storie in bianco e nero, a differenza di quelle a colori, avevano un destinatario di età maggiore rispetto a quelle dei comic book.

Non mancavano espliciti riferimenti sessuali, che gli albi Marvel tradizionali, molto attenti al Comics Code, non contenevano.

Tre erano le storie contenute nel primo dei tre speciali.

Angelica:

Il diario di una ragazzina paralitica. Ha perso il padre in circostanze misteriose, ma questo non gli impedisce di diventare vittima del Principe delle Tenebre.

Promessa di Morte

Una giovane donna, Marie, trae giovamento dallo sterminio della sua famiglia ad opera del Conte Dracula.

Una famiglia distrutta

Il Conte si trova coinvolto nella guerra civile americana, e dovrà stare attento a non soccombere a un gruppo di schiavi esperti di pratiche esoteriche.

Dracula visto da Gene Colan
Dracula visto da Gene Colan
Lo stilema che si ripropone nelle storie è la caccia ossessiva di Dracula all'innocenza. Il Vampiro come corruttore di anime, oltre che di corpi.

Il morso del vampiro era quindi una metafora della possessione, in storie che oggi diremmo politicamente scorrette.

La potenza evocativa del bianco e nero riesce ad appassionare il lettore molto più dell'esplicita rivelazione del colore. Siamo lontani dai tempi dello splatter. Il gusto del "non mostrare" non si era ancora perso.

Un orrore e una fascinazione quindi che era affidata alla potenza delle sceneggiature, anche se i disegni di Colan potevano definirsi autentiche opere d'arte.

Senza appello è il giudizio sul Conte Dracula, malvagio, suadente, senza ripensamenti o pentimenti. Non era ancora il tempo di balbettanti vampiri adolescenti.

Non è facile trovare questi speciali, ma li vedete in qualche fumetteria non lasciateveli perdere. Le quotazioni non sono alte. Vale la pena recuperarli.