Uno stuzzicante anticipo l'avevamo già avuto. Un piccolo monaco, chiuso al sicuro nel suo monastero in cima al dirupo, si muove leggiadro tra un milione di candele accese. Agili mosse d’arti marziali riusciranno a spegnerle tutte. Nel frattempo una flotta infinita di navi è pronta all’assalto della roccaforte. Il titolo: L’Ultimo Dominatore dell’Aria. Un assaggino giusto per incuriosire i fan del regista di culto  M. Night Shyamalan: (notizie/11609).

Il cineasta dal nome scioglilingua ha avuto a che fare col fantastico fin dal folgorante esordio horror del Sesto Senso, senza disdegnare supereroi (Unbreakable - Il predestinato), alieni (Signs), mostri (The Village), favole nere da fantasy urbano (il bellissimo Lady in the Water) e film apocalittici (E venne il giorno).

Con L’Ultimo Dominatore dell’Aria, in tempo di vampiri suburbani e semidèi newyorkesi, arriva il suo debutto nel fantasy più classico, con una bella mano d’arti marziali. Ovvio che dovremo aspettarci tinte fosche, fotografia d’atmosfera e regia di qualità.

La storia non è originale, ma più o meno liberamente tratta da una serie di cartoni animati di grande successo. Shyamalan ha dovuto rimaneggiare di sicuro il titolo, forse anche qualche concetto base del cartone; tra un attimo capirete il perché. Intanto, direttamente dal SuperBowl americano, godiamoci un bello spot, che aiuta molto a capire di che genere di opera si tratta.    

La serie animata originale si chiama Avatar — La Leggenda di Aang (Avatar: The Last Airbender) e gode di ottimo successo internazionale; seguono a nastro videogiochi e fanchise vario. Prodotta da Nickelodeon è made in USA, anche se di fatto somiglia moltissimo a un anime giapponese. Vincitrice di un Emmy Award e di una bell’elenco di altri premi, la storia conta finora 61 episodi divisi in tre “libri”. Ovvio che il titolo non poteva essere ripreso pari pari sul grande schermo, in tempi in cui un certo, omonimo film in 3D diretto da James Cameron ha battuto ogni storico record d’incassi.

Nonostante una nutrita  schiera di fan, nel Bel Paese le avventure di Aang non godono di grande fama; ha trasmettere il cartone da noi è proprio Nickelodeon, che ancora non ha passato la terza stagione.

La storia dell’Ultimo Dominatore dell’Aria è ambientata in un mondo fantastico ricco di suggestioni orientali, tra bisonti volanti e lemuri alati, filosofie pacifiste e citazione più o meno esplicite della storia asiatica.  Le Tribù dell'Acqua, il Regno della Terra, i Nomadi dell'Aria e la Nazione del Fuoco cercano senza troppo successo di vivere in pace.

Ogni nazione dà i natali ai Dominatori, esseri capaci grazie al potere delle arti marziali di controllare uno dei quattro elementi; solo l’Avatar è capace di governarli tutti. Guardiano della pace e fonte di equilibrio nel mondo, ce n’è uno per generazione.

La serie animata Avatar: La leggenda di Aang
La serie animata Avatar: La leggenda di Aang
Ogni Dominatore, a seconda del proprio elemento, abbraccia un determinato stile di combattimento e una certa filosofia di vita: bontà  e capacità di adattarsi sono propri dell’acqua, elemento invernale, i cui adepti praticano il Tai Chi; la forza è espressa dalla terra, elemento primaverile, grazie allo  Hung Gar; la rabbia e la sete di distruzione sono l’anima del fuoco estivo, acceso dallo stile Shaolin; la pace viene dall’aria, elemento dell’autunno, grazie al  Ba Gua Zhang.

L’ultimo Avatar nasce proprio sotto il segno dell’aria, e naturalmente si chiama Aang. Nel film ha la pelata tatuata del piccolo Noah Ringer, esordiente classe 1997.

Il (semi) cattivo del film sarò Dev Patel, ovvero il Dominatore del fuoco Zuko. L’attore sarà riconosciuto dai più come protagonista del folgorante The Millionaire di Danny Boyle.

Il film è il primo di una trilogia, che dovrebbe rifarsi ai primi tre “libri”, le serie del cartone animato. L’Ultimo Dominatore dell’Aria ricalcherà quindi le vicende del Libro Primo: Acqua, e dovrebbe essere seguito da pellicole che racconteranno il Libro Secondo: Terra e il Libro Terzo: Fuoco. Arriverà negli States il 2 luglio di quest’anno.