Allo scoccare dei diciotto anni, la giovane Rapunzel (Mandy Moore) ha un solo desiderio: lasciare la torre dove ha trascorso tutta la sua vita e osservare più da vicino il magico spettacolo delle luci galleggianti nel cielo, che si ripete puntuale ogni anno nel giorno del suo compleanno. Ma l'apprensiva Madre Gothel (Donna Murphy) lo proibisce: Rapunzel non può abbandonare la sua abitazione perché allora tutti vorrebbero approfittare dei suoi capelli, dotati del potere di guarire e ringiovanire. Ciò che la bella Rapunzel non sa, è che Madre Gothel non è veramente sua madre quanto piuttosto la sua rapitrice, una vecchia che l'ha strappata all'amore dei genitori per riottenere la propria gioventù. L'occasione per fuggire si presenterà a Rapunzel nei panni del ladro Flynn Rider (Zachary Levi). Piombato per caso nelle stanze della ragazza con una corona rubata dal palazzo del re e della regina, Flynn stingerà un accordo con Rapunzel: accompagnerà la giovane a vedere le luci fluttuanti in cambio della corona, sottrattagli dalla ragazza. Inizia per i due un viaggio all'insegna della libertà, con la compagnia del camaleonte Pascal, migliore amico di Rapunzel, e del cavallo della guardia reale Maximum, sulle tracce di Flynn. All'inseguimento dei due si lancia anche Madre Gothel, impaziente di mettere nuovamente le mani sulla sua personale 'fonte della giovinezza'.

Cinquantesimo lungometraggio animato prodotto dalla Walt Disney Company, Rapunzel, ispirato all'omonima fiaba dei fratelli Grimm e girato in 3D, aspira a essere una summa di vecchio e nuovo, in grado di celebrare l'imponente cifra raggiunta dalle produzioni disneyane con un occhio al pubblico di ieri e a quello di oggi. Eppure, pur se il giudizio complessivo sul film di Nathan Greno e Byron Howard è positivo, non si può dire che la pellicola risponda in pieno alle aspettative. Una prima spia ne è la doppia uscita, in 3D il 26 novembre e in 2D il 3 dicembre, a una settimana di distanza: il 3D è quasi inavvertibile nella pellicola e si limita a dare profondità alla vicenda senza però presentare specificità proprie. Ne deriva l'impressione che, nel 2010, si sia scelto di accostare tecnologie moderne a una storia più classica, l'esatto contrario di quanto era stato fatto nel 2009, anno in cui era stata proposta La Principessa e il Ranocchio, una storia moderna realizzata 'alla vecchia maniera'. 

In alcune parti dell'adattamento cinematografico della fiaba di Raperonzolo l'equilibrio narrativo viene a mancare: la prima parte procede a un ritmo più rilassato, mentre nella seconda l'azione diviene più accentuata, anche se alcune soluzioni narrative fanno storcere il naso per via della loro eccessiva semplicità. 

Un altro aspetto deludente della pellicola è la colonna sonora, composta dal Premio Oscar Alan Menken: dall'autore delle sountrack de La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin e Pocahontas, ci si poteva giustamente attendere maggiore incisività. La situazione è stata aggravata dall'adattamento italiano dei testi originali di Glenn Slater

Buona invece la sceneggiatura, basata sulla fiaba di Jacob eWilhelm Grimm e gli innesti di Dan Fogelman, in grado di tirar fuori battute e situazioni in grado di divertire grandi e piccini.

Come sempre nelle produzione disneyane, invece, ottime la qualità dell'animazione e la caratterizzazione dei personaggi: Rapunzel, doppiata nella versione originale da Mandy Moore e in quella italiana da Laura Chiatti, è sotto molti aspetti una ragazza moderna. Tra i suoi hobby, oltre alle pulizie e alla cucina, figurano la pittura, la lettura e la chitarra. A tratti post adolescente in conflitto con la figura materna, a tratti equilibrista con l'aiuto dei suoi capelli e letale combattente armata di padella, Rapunzel si chiede come molti cosa succederebbe se non si avverasse nessuno dei suoi sogni. La sua controparte maschile, Flynn Rider, la cui voce originale appartiene a Zachary Levi e quella italiana a Giampaolo Morelli, che sogna di avere tanto denaro, perché ha vissuto un'infanzia da orfano senza possedere nulla, è un ladro e ha qualche problema con il suo naso, che nessuno pare essere in grado di riprodurre fedelmente nei manifesti con la sua immagine da ricercato. Anche Madre Gothel riesce a porsi come antagonista/matrigna atipica: affettata e manipolatrice, riesce a tenere in scacco Rapunzel con sottili violenze psicologiche, senza mai esporsi e fingendo di avere a cuore solo l'interesse della ragazza.  

Nel complesso Rapunzel è un buon film, di cui consiglio la visione in 2D, ma manca quel tocco di magia proprio delle produzione disneyane vecchio stampo in grado di strappare allo spettatore anche una lacrima di gioia oltre che un sorriso divertito.