La vita serenamente ordinaria di Rae (si pronuncia come Ray, raggio) Seddon è destinata a subire degli sconvolgenti cambiamenti dopo l’incontro con il vampiro Constantine: per sfuggire alla prigionia a cui il vampiro Beauregard, più conosciuto come Bo, li ha sopttoposti, i due hanno dovuto allearsi e creare un legame che diverrà indissolubile, anche perché sarà l’unico modo per Constantine di sconfiggere l’acerrimo nemico.

Ci troviamo sulla terra in un periodo non troppo distante dal nostro presente (quantomeno per le tecnologie umane usate), dieci anni dopo le guerre Vodoo, un devastante momento storico in cui gli Altri si sono manifestati agli uomini: essi comprendono tutte le razze aventi forme o poteri non umani, come i lupi mannari, zombie, demoni e vampiri. Questi sono la razza più invisa e temuta perché, oltre ad aver scatenato la guerra, si rifiutano di convivere pacificamente e civilmente con le altre razze, puntando al controllo del mondo, seminando panico e morte nelle città.

Soprannominata Sunshine per la propria dipendenza dal sole, Rae vive a New Arcadia, affittuaria di  Yolande, un’anziana donna misteriosa quanto rassicurante.

Sunshine è benvoluta e iperprotetta dai suoi cari e da molti dei fedeli avventori del Charlie’s, il locale di famiglia in cui è l’incontrastata regina dei rotolini alla cannella e altre specialità dolciarie di sua invenzione. Nonostante tutto Rae si rivela piena di insicurezze, con un gran bisogno di solitudine o di essere circondata da persone che non la tempestino di domande, che sappiano stare al proprio posto sapendo quand’è o no il momento di parlarle, proprio come fa il suo ragazzo Mel.

Un giorno però questo bisogno di solitudine e isolamento la mette nei guai, ed è dall’incontro con il vampiro Constantine che si articola la vicenda: Bo e Con sono nemici ed è giunto il tempo dello scontro finale, in un clima peggiorato dalla sete di potere che guida il progetto genocida e di controllo del mondo di Beauregard.

Avendo salvato Con dalla prigionia e per salvarsi a sua volta, Sunshine deve necessariamente allearsi con lui e lo aiuterà nel complicato intento di distruggere Bo.

Quest’alleanza tra un’umana, inoltre maga all’insaputa dei più (quella del vero padre di Rae è una stirpe di maghi distrutta durante le guerre Vodoo), e un vampiro creerà non pochi problemi a Sunshine la quale, nonostante la propria naturale riservatezza, dovrà impegnarsi molto a mantenere il segreto con le persone che la circondano, raccontando una parziale verità su quei tre angoscianti giorni di prigionia, in particolare alle FSA (Forse Speciali degli Altri, una sorta di FBI), che lavorando ininterrottamente per difenderla ma soprattutto perché le informazioni ottenute potrebbero aiutarli a frenare l’avanzata degli Altri, cercano di convincerla a collaborare con loro.

Robin McKinley si rivela una scrittrice molto abile a ideare, un po’ meno a sviluppare, situazioni e atmosfere coinvolgenti, e anche a costruire personaggi interessanti e credibili: Rae è una giovane lavoratrice, dotata di senso pratico e ironia; considera il lavoro una vera e propria missione, attraverso cui sembra riuscire a esprimere i propri sentimenti, ma sarà con Constantine che avrà un’evoluzione in questo senso, perché dovrà imparare un nuovo modo per esprimersi. Tiene molto alla propria indipendenza e alla privacy, e a modo suo ama la famiglia anche se non accetta ingerenze da parte di nessuno. Ha pochi interessi ma li coltiva con passione, come la lettura di storie sul mondo degli Altri. Non ama la violenza, e tutto ciò che è oscuro, in effetti, sembra non far parte di lei: Constantine le farà sperimentare le proprie ombre interiori, ma non per operare il male.

E’ per di più una maga, che per più di dieci anni ha messo da parte le proprie conoscenze e i poteri a cui fu iniziata durante l’infanzia dalla nonna paterna, che alla fine della storia le spiegherà quanto questa parte di sé l’abbia effettivamente salvata da morte certa.

Constantine non è rappresentato come un eroe romantico e patinato, e come lui nessun altro vampiro, semplicemente fa parte di una razza non umana ma, a differenza del nemico Bo, è caratterizzato da propri codici morali e d’onore, che gli consentono di entrare in contatto e, talvolta, a confrontarsi, altre a compensarsi con Sunshine.

Affascinante ma senza la pretesa di renderlo il personaggio perfetto e fantastico, Con sembra essere il lato oscuro di Mel, la parte con cui Rae non ha segreti e si sente più forte, ma per quasi metà libro si dilegua senza una concreta quanto credibile spiegazione.

La McKinley non fa la classica banale scelta di rendere Con e Rae degli amanti: essi sono complici, condividendo prima la crudele prigionia e poi la terribile missione, e devono vedersela da soli perché il resto degli uomini e le stesse FSA non crederebbero che possa esserci un vampiro non interessato al controllo del mondo e soprattutto a non uccidere un’umana.

Gli altri personaggi sono tratteggiati con poche rapide pennellate, ma sufficienti perché il lettore riesca piacevolmente a cogliere la natura di ciascuno, eccezione fatta per due di loro, che alla fine del libro restano più controversi, rivelando una pecca da parte della McKinley: per quanto riguarda la Dea, tra i membri più importanti delle FSA, non si capisce, neanche alla fine, che ruolo abbia in tutta la storia, e a mio parere in questo caso non vale la dichiarazione dell’autrice che amerebbe i finali aperti, perché stuzzichino la fantasia del lettore. Qui si ha a che fare con un personaggio che, a un certo punto della storia, assume una posizione più che rilevante ma non viene sufficientemente chiarita. Piuttosto che lasciare al lettore la possibilità di stabilire soggettivamente cosa in realtà sia o rappresenti la Dea, è più plausibile pensare che la scrittrice non sia stata in grado di stabilire il suo ruolo ai danni della risoluzione della storia, dopo aver lasciato qua e là disordinati appigli o espedienti mai risolti, o frasi a mezza bocca.

Il secondo, ben più grave, è Bo. Nonostante sia l’antagonista incontrastato del romanzo, menzionata la grande crudeltà che lo caratterizzerebbe, risulta un personaggio poco descritto, o almeno, volendo vederla con fiduciosa buona fede, viene tratteggiato solo rispetto alle percezioni di Rae. Essendo quest’ultima poco incline e incapace di confrontarsi appieno con il male, dalle sue parole sembra quasi non percepirlo mai fino in fondo, ma è più verosimile che sia una pecca della McKinley.

Un’altra delle pecche maggiori di Sunshine è che leggendo l’ultima riga il lettore rimanga con un po’ di amaro in bocca. Si denota infatti una rapidità lesiva alla risoluzione dell’intera storia, come se troppi punti rimanessero sospesi, a detta dell’autrice affinché ciascun lettore tragga le proprie personali conclusioni, nonostante sia un libro autoconclusivo e non ci siano conferme ufficiali di un sequel. Un altro limite narrativo è che tutto ciò che Sunshine sembra non notare o capire non è poi dato scoprirlo in altro modo, e la McKinley non riesce a inventare soluzioni alternative per dare quelle spiegazioni che invece risulterebbero utili al lettore.

Sunshine, in effetti, è un viaggio attraverso la mente e le riflessioni della protagonista, più che volto a raccontare gli avvenimenti, come se essi facessero da cornice alla storia di Rae, che sembra più intenzionata a raccontare come l’incontro con Constantine le abbia cambiato la vita.

Ciò che colpisce sfogliando rapidamente l’elegante volume è l’anno della prima pubblicazione: 2003. Sorge un dubbio: se non fosse esplosa la moda dei vampiri, sarebbe mai stato tradotto in Italia? Lasciando l’ardua sentenza a ciascun lettore, dovendo esprimere un parere sarebbe comunque stato un peccato, perché Sunshine di Robin McKinley, vincitore del Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature, è un romanzo tutto sommato piacevole.

Nonostante alcune digressioni talvolta inutili, inserite in momenti di alta tensione che si dipanano in una narrazione in prima persona (della stessa Sunshine), premesse e intenti sono buoni: la McKinley riesce a catturare l’attenzione e a mantenerla viva; coinvolge, senza tormentarlo, un lettore che non ha voglia di sciropparsi quadrilogie con mirabolanti avventure e improbabili intrecci sentimentali tra umani, vampiri e razze fantastiche, ma per il puro piacere della lettura si può discretamente addentrare in un mondo costruito con logica in cui queste specie convivono e interagiscono.