Una voce interessante e informale è quella di Andrea Cisi: già autore di libri surreali sull’attuale mondo lavorativo, ha approcciato la Fantasy con il romanzo Meterra, nato dal desiderio di raccontare una storia di bambini in una città conosciuta attraverso le canzoni di Fabrizio de Andrè e la cronaca dei tg, agganciandosi all’esperienza di giocatore di ruolo.

Con Sandrone Dazieri (anche autore) la parola passa al lato editoriale. Curatore di varie collane Mondadori, racconta la sua esperienza riguardo alla “nascita” dell’attuale genere fantasy italiano: prima, i romanzi fantasy ricordavano lo sketch di Aldo Giovanni e Giacomo “Io sono  Pdorr, figlio di Kmer”, brutti e iperlirici, una sorta di Tolkien esasperato che rasentava la parodia.

Poi, analogamente a quanto successo per il Giallo, gli autori italiani hanno iniziato a scrivere il genere  applicando determinate tecniche, miscelando tutto quello che  avevano attorno: fumetti, film, thriller, horror, la vita di tutti i giorni, i sogni di bambino. La Fantasy ha conciso con il “loro” immaginario, da qui la svolta.

Nell’ambito di questo discorso, Dazieri parla anche alle opere di Licia Troisi, scelte perché interessanti e fresche in quel preciso momento: il loro successo non dipenderebbe tanto dagli investimenti di marketing, quanto dal passaparola fra i lettori.

Interviene poi Emanuele Vietina, vicedirettore di Lucca Comics & Games e partner in questa iniziativa. Da operatore del settore, riguardo alle “classificazioni” capisce la difficoltà da parte dell’autore a riconoscersi in una categoria, ma quando un libro viene proposto sul mercato c’è bisogno di veicolarlo per renderlo riconoscibile.

Parla poi della Fantasy attraverso i suoi fruitori: Con la nostra manifestazione abbiamo dovuto proporre il genere al grande pubblico, un pubblico che ha una grande voglia di protagonismo, è amante di più mezzi di comunicazione, condivide le emozioni attraverso i GDR, vuole scrivere, è attivo su internet e nel fandom: in questo ambito troviamo la nostra schiera di autori italiani, con un vissuto da lettori e il desiderio di esprimersi come scrittori.

Vietina parla anche della recente evoluzione editoriale della Fantasy: se fino a pochi anni fa le etichette specializzate erano poche, adesso sono scese in campo le grandi corazzate dell’editoria italiana. Le prime hanno permesso agli autori di dimostrare le proprie capacità, le seconde – tramite una forza distributiva diversa – li hanno fatti conoscere a fette più ampie di pubblico.

Infine, la risposta alla domanda iniziale, la Fantasy è un genere che attraversa i media, e la sua matrice è l’avventura: un accenno indiretto al tema del festival Lucchese 2011, dove si celebrerà Salgari – con  Kabir Bedi, dicono le voci, come probabile ospite.

Luca Volpino della Wild Boar, editore di giochi di ruolo e recentemente anche di ebook dice la sua: Nessuna delle definizioni mi è piaciuta, proprio perché le definizioni sono cosa ferma e messa sotto vetro. Per me, Fantasy è tutto quello che chi legge Fantasy dice che è Fantasy. In teoria ogni bravo scrittore dovrebbe fare un genere a sé.

Come esempio di etichetta, Volpino accenna al Med-Fantasy, tanto per stuzzicare il collega di FM Francesco Coppola, che però non era fra gli iscritti a parlare.

Alessandra Contin – giornalista che si occupa di cultura video ludica, parla dell’Urban Fantasy in televisione, da Buffy a True Blood e oltre, e della sua capacità di calamitare molti lettori non amanti del genere. L’Urban in tv ha inoltre un grosso contenuto sociale: parla del diverso in una società quasi sempre ostile, mostrando temi e contenuti pensati più per un pubblico adulto che di young adult, almeno nelle produzioni più recenti.

Claudia Peirè e Alessandra Leone – con le amministratrici di Twilighters Italia, il dibattito perde un po’ la sua ingessatura formale: che piaccia o meno, la saga di Stephanie Mayer è un fenomeno che coinvolge milioni di fan nel mondo e rappresenta un certo tipo di Fantasy capace di fare breccia in varie fasce d’età.

Perché piace Twilight? Romanticismo represso o fascino dell’attrazione mai consumata? In ogni caso Twilight interessa – anche se per motivi molto diversi – e se ne parla, perché è un prodotto che ha funzionato. Il monologo dalla cattedra si trasforma in dialogo, poi in discussione collettiva e quasi in processo, mantenendo però un sano tono di discussione.

Davide Longoni, amministratore di La Zona Morta, racconta la nascita e l’evoluzione del suo sito passando per l’avvento di internet. Non un esperto ma un appassionato, ha pubblicato un romanzo fantasy mosso dal desiderio di scrivere un fiaba per il figlio che doveva venire. Ognuno di noi ha un concetto diverso di Fantasy, dice, ma alla fine si tratta della nostra fantasia, capace di andare di là dalla realtà.

Andrea Nicosia, head blogger di Magrathea, parla non solo come appassionato di fantastico ma anche come lettore: le categorie servono in concreto, per trovare più rapidamente ciò che si cerca.