Lo vediamo arrivare sul binario della stazione vestito tutto di nero. Nonostante il caldo afoso indossa camicia e pantaloni lunghi, i capelli spettinati sciolti sulle spalle. Mancano all'appello gli occhiali da sole, grandi e tondi, dai quali non si separa quasi mai e che compaiono così spesso nelle sue fotografie. 

Maurizio Temporin, classe 1988, ha l'aspetto di un poeta maledetto. Si scusa educatamente per il proprio abbigliamento trasandato e spiega di non aver dormito per molte ore. Infatti si trova a Genova per lavorare al manga di Iris, insieme alla disegnatrice Chiara Bracale, con la quale ha discusso tutta la notte.

Inizia a raccontare qualcosa su di sé. Tra una cosa e l'altra, svela di essere appena stato scomunicato dalla Chiesa. Finalmente, aggiunge. E alla modica cifra di 3.50, il prezzo di una raccomandata.

Il resto dell'intervista conferma le bizzarre premesse, rivelandosi ricca di affermazioni imprevedibili e curiose. Non solo riguardanti la rocambolesca vita privata di questo ragazzo, ma soprattutto per le sue vicissitudini di scrittore.  Quello di Maurizio Temporin è davvero un caso anomalo. Nonostante si mantenga economicamente con le sue opere di scrittore, scultore, sceneggiatore e disegnatore, Maurizio non vuol essere definito un artista, ma soltanto “una persona che fa cose diverse”. E giura di aver incontrato la fama assolutamente per caso.

L'intervista

Lo strano caso di Maurizio Temporin

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Articolo di Emma Brander Venerdì, 5 agosto 2011

L'autore di Iris, un giovane che ha trovato la fama per caso, che non vuol essere definito un artista e che viaggia fra i mondi.

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Articolo di Emanuele Manco Lunedì, 6 dicembre 2010

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