Thara ha 17 anni. Soliti problemi, i ragazzi, le amiche, le nemiche. Ha un passato tragico legato alla sua nascita, non ha mai conosciuto il padre ed è narcolettica.

Anche i suoi bei occhi viola la rendono più una freak che altro.

Il carico da undici arriva nel momento in cui la giovane in una delle sue crisi di sonno, si ritrova a sognare di una dimensione grigia e oscura, il Cinerarium, popolato da spaventose creature di cenere. Peccato che non sia un sogno. La dimensione è reale, così come reali e pericolose sono le creature. Ma il mondo non è popolato solo di queste letali creature. Nel Cinerarium Thara conoscerà il giovane Nate, che le farà palpitare il cuore. E che dire del misterioso Ludkar?

Ad aiutare la giovane a districarsi tra problemi sentimentali, la scoperta dei segreti del suo passato e del Cinerarium saranno i cari amici di sempre Christine e Leonard e nuovi amici come il bizzarro Charles e la moglie Sally.

Siamo alle prese con un romanzo con dei ben precisi destinatari: i giovani lettori capaci di immedesimarsi nei problemi quotidiani della protagonista.

Ogni giovane si sente a suo modo un diverso. Nel romanzo gli occhi viola e la narcolessia sono già un forte elemento di contrasto con l'ambiente circostante. A queste si aggiungeranno altre caratteristiche del personaggio che è meglio non anticipare. Difficile dire di più se non si vuole rovinare la lettura di un romanzo nel quale la scoperta è elemento fondamentale. La scoperta da parte di Thara del suo ruolo nei due mondi, il nostro e il Cinerarium. La scoperta delle origini, del mistero della scomparsa del padre. La scoperta dell'amore.

Il risultato è un romanzo che ha le sue parti migliori nelle descrizioni del Cinerarium e nelle parti che costruiscono l'universo narrativo. L'autore è a suo modo visionario ed entusiasta e si vede l'impegno nella costruzione di un solido mondo narrativo. La distinzione tra umani, Notturni e Crepuscolari è una idea che può anche echeggiarne altre, ma alla fine conta anche come le cose si raccontano. La vicenda infatti ha buon ritmo e la trama non è inutilmente complicata o diluita da situazioni di comodo.

Non mi convince la resa complessiva delle vicende sentimentali, ma è questione di gusti probabilmente, con dialoghi che in quelle sezioni aderiscono troppo a standard da soap-opera o da shoujo manga non ai vertici della sua categoria.

In altre parti del romanzo i dialoghi si rivelano invece efficaci, sia nel mandare avanti la vicenda, sia nel caratterizzare i personaggi rendendoli distinguibili l'uno dall'altro anche solo leggendo le frasi pronunciate.

Il romanzo ha un arco narrativo compiuto, che lascia spiragli aperti tanto quanto basta per promettere nuove avventure dei personaggi, e non ha un finale tronco.

Certo di un prodotto di intrattenimento si tratta. Senza pretesa di essere un capolavoro rivoluzionario, ma solo quella di raccontare una storia ai suoi lettori.