Tentare di esprimere a parole la bellezza del manga Berserk è un compito arduo. Persino etichettarlo in un genere di appartenenza è difficoltoso e, considerando il valore dell’opera, persino banale. A ogni modo è prima di tutto un seinen (letteralmente "maggiorenne"), termine giapponese che, associato ad anime e manga, indica opere che hanno come target un pubblico adulto.

L'appartenenza a un genere è tuttavia molto superficiale: entrando più nello specifico, si può definire Berserk un manga d’azione, d’avventura, d’amore, horror, a volte splatter, fantasy-medievale e, più di ogni altra cosa, l’opera è caratterizzata da un forte approfondimento psicologico che descrive emozioni e sentimenti di ogni personaggio, senza alcuna remora o buonismo. Ogni punto di vista è analizzato, sia quello dei “cattivi” che dei “buoni”; inoltre non è così facile utilizzare tali appellativi poiché tra le due categorie c’è una linea di separazione molto sottile. Difatti in questo manga la distinzione tra bene e male, tra quello che è lecito e quel che non lo è, è davvero tirata al massimo, anzi, i sentimenti predominanti sono quelli negativi: “Se mi preoccupassi di non schiacciare le formiche non potrei neanche camminare” frase pronunciata dal protagonista della storia, Gatsu, l’antieroe per eccellenza.

Gatsu
Gatsu

Gatsu, detto guerriero nero, girovaga in un mondo fantasy-medievale, armato di uno spadone di una grandezza abnorme, con lo scopo di rintracciare la Mano di Dio. Sul collo di Gatsu vi è uno strano marchio che inizia misteriosamente a sanguinare in circostanze sospette. Berserk arrivò in Italia nel lontano 1996 grazie alla Panini Comics che corse il rischio di importare un'opera completamente diversa dei manga dell’epoca, dedicati più che altro a un pubblico adolescente. Fu una mossa vincente: difatti la popolarità di Berserk e del suo autore Kentaro Miura crebbero a dismisura, facendo esaurire velocemente la prima edizione. Kentaro Miura nacqe a Chiba l‘11 luglio 1966. Frequentò il liceo artistico e pubblicò i suoi primi lavori su alcune fanzine giapponesi e, dopo essersi laureato, entrò nel corso d’arte presso la Nihon-Daigaku, dove venne premiato per il fumetto Futatabi. Nell’ 88 vinse un premio per la storia Berserk, chiamata Berserk Propotype. Nel '90 iniziò la pubblicazione regolare di Berserk grazie alla Hakusensha e la popolarità del fumetto iniziò a crescere senza più fermarsi. Nel giugno 2002, si è svolto l’Osamu Tezuka Cultural Prize, manifestazione in cui si premia il miglior manga di qualità, in cui sensei Miura ottenne il secondo posto (battuto da Inoue con Vagabond).

Una cover della serie nera
Una cover della serie nera

La Panini ha dato l’opportunità ai fan della serie di recuperare i numeri mancanti ristampando l’opera più volte. Oltre alla prima edizione, chiamata semplicemente Berserk, ci sono:

- Berserk Collection, prima ristampa che raccoglie due volumetti di Berserk, anche se mantiene la pecca del ribaltamento delle tavole, che non rispettano l'ordine di lettura originale.

- Maximum Berserk, che vi darà la possibilità di godere appieno dei meravigliosi disegni per via del suo formato più grande (o meglio enorme: infatti l’unico impedimento è che per potersi permettere questa edizione bisogna disporre di davvero tanto spazio). Altro pregio di questa ristampa è il mantenimento della lettura giapponese.

- Berserk Collection Serie Nera, corrisponde in tutto e per tutto a Berserk Collection, a differenza che per il colore della copertina, sempre nera.

Il successo di questo manga ha portato anche alla realizzazione, nel 1997, di una serie anime per la televisione edita dalla Yamato video. La trama dell’anime si basa sui fatti narrati fino al volume 13 di Berserk Collection, anche se, c’è da dire, il livello della serie è molto basso, sia per le animazioni, sia la volontà di “alleggerire la storia” ottenendo come risultato una versione tagliata e di molto inferiore a quella cartacea.

Da poco c’è stato l’annuncio della realizzazione di una serie di film animati che dovrebbero riprodurre tutto l’arco narrativo di Berserk, quindi senza tagli ne censure, capitanato dallo Studio 4C, uno dei più importanti e prestigiosi studi di animazione giapponesi. Il primo film del progetto denominato Berserk Saga Project, intitolato Berserk – L’età dell’oro – Parte I: L’uovo del supremo dominatore uscirà a gennaio 2012.

Grifis
Grifis

Berserk è famoso perché ci mostra una parte della vita che forse nessuno vuole vedere: la parte cupa, disperata, brutale, violenta. Il protagonista, Gatsu, non è il solito eroe senza macchia e senza paura. E’ una persona cresciuta nel dolore, senza nessuno che gli desse amore, incapace di comunicare. La sua vita è determina dalla disperazione e l’unica cosa che gli dà la forza di andare avanti è la vendetta.

Altro personaggio focale nella storia è Grifis, un uomo caratterizzato da una incredibile forza di volontà e carisma, capace di attirare la gente, come delle falene che vanno verso la luce anche a costo di morire.

La metafora non poteva che essere più calzante: Gatsu stesso troverà in Grifis, nel suo sogno e nella sua squadra dei falchi la luce e il calore che tanto agognava: imparerà ad amare e ad accettare l’amore degli altri, ma dopo un primo periodo di “piacevole calore”, tutta la gente intorno a lui finirà con l’essere risucchiata dal sogno di Grifis.

Qual è dunque questo sogno? Il desidero più grande di Grifis è quello di riuscire a possedere “il castello”, luogo che appariva meraviglioso per il Grifis bambino che girovagava in vicoli lerci. Il che significa che da semplice plebeo desidera arrivare ai piani alti della società. L’epoca di guerra che imperversa nelle Midlands (questo è il nome del regno in cui si svolgono i fatti) gli dà la possibilità di mettere insieme una squadra di mercenari che, grazie alle sue doti di stratega militare e alla forza dei suoi componenti (aumentata dall’arrivo di Gatsu), gli farà vincere una battaglia dopo l’altra. Questo attirerà l’attenzione del Re che finirà con l’assoldare la squadra, tramutandola nell’ ”Armata dei Falchi”.

Il Falco è Grifis: un uccello rapace che pur di raggiungere il suo obiettivo è disposto a compiere qualsiasi sacrificio necessario.

Zodd, un Apostolo
Zodd, un Apostolo

Per via di questo sogno tutti quelli intorno a lui, che erano stati inizialmente attirati da questa luce, finiranno con il bruciarsi e morire. La storia non segue una linea temporale lineare: vedremo nel primo numero un Gatsu già adulto, che si muove in questo mondo fantasy-medievale popolato da mostri cannibali ed esseri orribili, che va alla ricerca di Grifis con lo scopo di trovarlo e ucciderlo. Sul collo porta uno strano marchio che sanguina ogni qual volta si avvicina ai mostri, chiamati Apostoli, che vivono tra gli uomini camuffando la proprio identità. Sembra che l’unico modo di ritrovare Grifis sia andare incontro a questi Apostoli, anche se il risultato è quello di sottoporsi a furiose e sanguinose battaglie. Dopo questa premessa, comincia un lungo flashback che ci narrerà la storia di Gatsu dalla sua nascita in poi. Incontreremo Grifis e capiremo i motivi dell’odio che hanno legato queste due vite per sempre.

Altro punto fondamentale è il destino: quello che ci accade è deciso da noi, oppure è già tutto scritto? Possediamo il libero arbitrio? O siamo solo marionette mosse da Dio? Dio. Esiste un Dio? E soprattutto, accettando la sua esistenza, la bontà tanto osannata dagli uomini è reale? O è solo frutto dell’immaginazione degli uomini che anelano una presenza che vegli su di loro, che li conforti e che gli accolga in un meraviglioso regno dopo la morte?

E ancora più importante… ci si può opporre a questo fantomatico destino?

“Anche il pesce che si ribella al corso del fiume rimane nelle sue acque” questa è una frase pronunciata da un personaggio del manga, riferita al protagonista Gatsu, che anche se ha ricevuto un destino avverso, non smetterà mai di combattere per contrastarlo.

La serie è ancora in corso ed è arrivata al numero 70 della prima edizione, e al 35 della collection.

Esorto tutti a immergersi in questa meravigliosa avventura, dalla trama favolosa, ricca di suspense e colpi di scena, ma anche di un disegno bellissimo, curato fin nei minimi particolari e capace di trasmettere con la sola bellezza delle tavole le emozioni dei protagonisti.