Mi accarezza il viso facendo strillare ogni nervo della mia anima, rendendogli la vita. Adesso sono davvero vivo. Certo che è Melina. È sempre stata lei, come ho fatto ad essere tanto cieco? Per fortuna il cuore arriva dove la mente non vede. Per assurdo, ora tutto ha un senso.

- Così sono capitata nel corpicino di una bambina, Clara, che altrimenti non sarebbe mai nata. Sapevo che Magdael avrebbe capito e ti avrebbe mandato a prendermi, perché ora non sono abbastanza forte per tornare da sola. E ti ho aspettato. Ti ho aspettato a lungo, Kaliel, ma ero certa che la Luce non ci avrebbe abbandonati. Prima o poi ti avrebbe condotto da me. -

La Grande Luce ha un contorto senso dell'orientamento, però forse non mi detesta poi tanto...

- So come tornare a casa e deve essere subito, perché Kahalan intanto sta distruggendo Erasian. Devi tornare a palazzo e cercare d'imprigionarlo di nuovo.

Ad un tratto un brivido freddo accarezza entrambi. Non tutto ha ancora un senso...

- Se sei tu, Melina, allora lei chi è?

- Lei chi?

Prima d'indicarle la figura in avvicinamento, una stretta poderosa al collo mi strappa lontano. Una catena invisibile mi trascina via senza lasciarmi scelta. Le suole delle mie scarpe strisciano sull'asfalto finché la mia schiena sbatte contro qualcosa. Un corpo sinuoso e sensuale, che ho sempre trovato irresistibile.

Adesso è il braccio di quel corpo che mi comprime la laringe. Cerco di liberarmi ma anche questa volta ho poca fortuna: sono paralizzato. Di nuovo una bambola inerme, ora di pezza. Nelle sue mani.

Davanti a me Melina è rimasta a terra. Fissa con occhi sbarrati il riflesso di quella che una volta era la sua splendida figura, e trema. Non l'avevo mai vista così terrorizzata.

Anche lei ha capito di chi si tratta.

- Ecco dov'eri finito, codardo di un re... - bisbiglia al mio orecchio una voce gelida, facendomi rizzare i peli sul collo. - Ti ho trovato finalmente, Kaliel il degno.

- Kahalan. - Quasi mi ferisce la lingua pronunciare quel nome.

- In persona. Quando ho visto cosa avevi fatto è stato facile seguirti. Dopo aver strappato il cuore a quella strega, ti ho raggiunto. Ho una mira un po' più efficace della sua; sapevo che eri qui da qualche parte, anche se non riuscivo a sentire il tuo odore. Finora. Poco fa l'ho percepito chiaramente. Alla fine ti ho trovato, Kaliel. E, come speravo, mi hai portato dalla Chiave e dal suo immenso potere. Grazie doppiamente. Per questo ti concederò la stessa cortesia: la vita. Governiamo insieme su Erasian.

Sento la sua lingua sul collo, insieme alla nausea. Inutile il tentativo di scansarmi; la stretta aumenta. Quasi mi soffoca.

- Per secoli ho aspetto l'occasione per liberarmi, eppure fra tutti non avrei mai creduto che saresti stato tu a darmela. Non riuscivi proprio a tenertelo nei pantaloni, vero Kaliel? -

Mi prende una mano e la fa scivolare lungo la sua coscia.

- Non è forse per questo corpo, che hai svenduto il tuo regno? Arrenditi a me e l'avrai. Tutte le volte che vuoi.

La sua pelle è morbida, ma non ha il calore di Melina. E' ghiaccio tagliente.

Non posso evitare una risata amara.

- E' per questo che hai preso il suo aspetto, ombra bastarda?

Anche l'Ombra ride, con la risata di Melina. E questo fa più male della stretta al collo.

- Anche se hai un buon sapore, non essere così arrogante! Io non ho preso il corpo di nessuno. Questo, è da sempre il mio aspetto. Io e Melina siamo due facce di una stessa medaglia. L'inizio e la fine l'una dell'altra. Luce e Ombra. Vita e Morte. Inseparabili. Anche in questo mondo, la sua vicinanza mi rende forte. Avanti diglielo, sorellina, quanto siamo legate!

La guardo, Melina: è in piedi adesso. Non ha più paura, al contrario sorride, sicura.

- Sì, siamo così legate che la tua vicinanza rende anche, me, più forte. L’hai dimenticato, sorellina?

Non le lascia il tempo di rispondere, alza la mano verso di noi ed esplode un lampo di luce così potente da accecarci. Colpisce dritta la spalla di Kahalan sfiorando il mio orecchio e liberandomi dalla sua presa. Rimbalziamo entrambi all'indietro e, quando mi riprendo, c'è Melina parata davanti a me.

- Brava! Hai chiarito il punto. Adesso cosa vuoi fare: combattere fino a distruggere questo mondo? Lo sai che qui non sei comunque abbastanza forte per trattenermi, dominatrice della Luce. A me sta bene: radiamolo al suolo, questo mondo!

Non sembra preoccupata, l'Ombra, perché ha ragione: Melina si morde un labbro, non sa cosa fare. Ma io sì.

Raccolgo un coccio tagliente, uno dei pezzi che restano di Neve, e me lo pianto in una coscia. Immediatamente sento il liquido caldo scivolare lungo la gamba, così inizio a recitare l'incantesimo. Come aveva fatto Magdael.

Malgrado si accorgano subito della mia intenzione, è troppo tardi.

Ho sempre saputo quale sarebbe stata la conclusione della storia: io e Melina, entrambi moriremo, ma solo uno di noi due tornerà a casa. E non sarò io.

Adesso anche lei lo sa. Glielo leggo negli occhi, nel momento in cui le taglio la giugulare.

- Ti amo - le sussurro, mentre si frappone fra me e la collera di Kahalan.

Amare Melina mi ha insegnato il significato del termine incondizionato.

Quando Kahalan ci raggiunge, lei è già a Erasian. Ne sono certo perché prima che l’Ombra si abbatta su di me, l'aria tutt'intorno s'increspa risucchiandola nello spazio senza tempo.

Tutto è tornato al posto giusto.

Ora posso chiudere gli occhi anch'io.