Secondo capitolo della guerra ai cartoni animati nell’Italia di un futuro non troppo remoto. La vicenda è ambientata nel 2023 a Milano, teatro di scontri sempre più accesi tra umani e cartoon ad assunzione retinica, una droga che interagisce anche con la realtà. È nata una nuova specie e la convivenza è difficile, con disastri climatici e problemi di smaltimento delle scorie dei cartoon.

In questo scenario quasi post-apocalittico si muovono i personaggi: l’ex-commissario Lapo Montorsi insieme al collega Mushmar con i suoi mordaci commenti in arabo; la cacciatrice Cora, intraprendente e disillusa; il dottor De Matteis, stravagante anatomopatologo; infine il Mescolatore, un serial killer che uccide a ripetizione uomini e cartoon, li fa a pezzi e li rimonta, nel perverso tentativo di creare un Dio cartoon. Intanto il Morbo, una malattia trasmessa dai cartoon, miete sempre più vittime. In una Milano quasi grottesca i personaggi si muovono per innescare una “Purga” che ripulisca la città dai cartoon e forse da qualcosa che il genere umano ha dentro...

Toxic@ è un noir del futuro, basato su un plot investigativo e un’azione rapida, che si svolge in poco più di 24h. Il ritmo narrativo è travolgente, scandito da descrizioni di una forza epigrafica che subito getta il lettore in quel mondo. Tre linee narrative si intersecano in una perfezione stilistica che viene ricalcata in ogni capitolo. I personaggi non sono eroi, ma uomini come tanti che si dibattono in una realtà mistificata in cui la menzogna si fa verità. La frammentazione dei punti di vista può confondere in certi passi il lettore, ma allo stesso tempo lo aiuta a cogliere la complessità dei personaggi che non sono tipi ma veri e propri abitanti di quel mondo in cui ogni ordine pare perduto. Interessante la creazione di un ambiente urbano futuro ma riconoscibile nel presente e il desiderio di affrontare più o meno implicitamente problemi attuali come l’inquinamento e la perdita di valori positivi con uno sguardo lucido e disincantato.

Lascia perplessi la scelta di dialoghi crudi, con vocaboli volgari a volte eccessivi, anche se forse è un tentativo dell’autore di conferire realismo alla vicenda, dato che ormai questi termini sono entrati nell’uso quotidiano.

Insomma, un romanzo di fantascienza diverso, senza astronavi e robot, che si rivolge a tutti gli appassionati del genere ma anche a chi cerca un thriller mozzafiato. Lo consiglio però ad un pubblico adulto, dato che in certi punti Dario Tonani non disdegna di rappresentare dettagli cruenti e forse un po’ macabri. Non è certo un libro per ragazzi e tra le righe di questa storia che alterna realtà e fantasia si ritrovano le problematiche e le dicotomie anche della nostra società, trasformando il romanzo in uno spaccato sul violento e caotico mondo in cui siamo immersi, alla ricerca di un ordine che pare perduto e che in primo luogo dobbiamo ritrovare dentro di noi.