- Se avessi voluto uccidermi avresti dovuto sicuramente farti degli alleati tra i Cappi, perché mai avresti potuto trovarmi senza la loro difesa. E questi alleati non potrebbero essere che quelli in questa sala.

- Padre, ma...

- Solo che i Cappi, per l'incantesimo che li maledice, non possono ferirmi e non possono mentirmi. Possono nascondermi cose e tradirmi, sfortunatamente, ma non possono rispondere  che la verità, a domanda diretta.

- Ma padre, io...

- Ditemi! - Eshant si rivolse alle sue due guardie in tunica grigia. - Siete d'accordo con mia figlia per uccidermi?

Per un secondo i due cappucci scuri dei Cappi risucchiarono ogni rumore della stanza, come svuotandola dell'aria, poi le due guardie risposero assieme. - Si, imperatore.

Ikaress si allontanò istintivamente da tutti, le mani sui coltelli alla sua cintura. - Padre, tu non puoi...

La maschera del volto di Eshant si deformò in un ghigno. - Allora adesso uccidete lei.

La magia dei Cappi agì rapida e senza esitazioni. Ikaress fu presa da una mano invisibile, sollevata, sbattuta contro la parete accanto a sé e dopodiché contro il pavimento. Già questo probabilmente l'aveva uccisa, perché il suo volto era esploso di sangue già al primo impatto, ma per sicurezza fu presa e schiantata contro la pietra altre due volte, per poi essere lasciata a giacere inerte in un angolo, gli arti in posizioni ormai sconnesse, i lineamenti irriconoscibili.

- E ora morite! - continuò Eshant, nella sua furia vendicativa.

Per loro stessi i Cappi non riservarono niente di clamoroso, semplicemente si afflosciarono sul posto, dopo aver fermato il proprio cuore, crollando a terra lentamente, sulle ginocchia e rimanendo così, privi di vita, in eterna, falsa devozione per il loro signore.

Nel silenzio della sala di pietra si sentiva solo il respiro di rabbia di Eshant e il risuonare della battaglia lontana. Hreon da quando era riuscito a confessare quello che sapeva non aveva più provato a muoversi. Il dolore provocatogli dall'incantesimo di Ikaress, la sofferenza con cui la sua essenza era riuscita a riemergere dall'interno di quel corpo di uomo lo avevano lasciato quasi privo di forze, sebbene dotato di una lucidità che raramente, nella sua vita, aveva conosciuto. Era ancora accanto all'imperatore, la spada in mano, in attesa che la situazione si sbloccasse, in attesa che Eshant staccasse gli occhi dal corpo martoriato di sua figlia e ritornasse in sé, dopo la rabbia del tradimento.

Dopo lunghi minuti il respiro dell'imperatore si fece più calmo, la sua voce tornò ferma. - Tu hai salvato la mia vita ammazzaelfi, non so quale sia l'estensione del complotto ai miei danni, ma lo scoprirò e lo sradicherò. Poi avrò modo di ricompensarti, tu sei...

- Io sono un nano.

Detto questo, consapevole come mai era stato prima di cosa doveva fare, Hreon calò la propria spada su Eshant e gli mozzò la testa. Un colpo netto, che lasciò il corpo decapitato dell'imperatore in piedi, finché, come per dignità, non si accasciò al suolo. Il sangue zampillò dal troncone del suo collo, bagnando Hreon e lui sentì subito un bruciore attraversargli tutto il corpo e fece appena in tempo a liberarsi degli ingombranti vestiti umani prima che la maledizione della strega degli elfi completasse il suo giro e lo ritrasformasse in un nano. Questa volta senza che perdesse i sensi vide il suo corpo riacquistare la forma che gli era consueta e in pochi minuti era di nuovo quello di prima, nudo, senza niente del sangue dell'imperatore addosso, ritornato alla sua vecchia vita e al suo retaggio.

Hreon, il rinnegato, il nano che aveva realizzato la profezia.

Aprì le porte di bronzo e si trovò davanti una schiera di almeno una mezza dozzina di Cappi. Guardò verso il cappuccio buio di quello davanti a sé. - Se non avessi confessato il tradimento di Ikaress ora sarebbe lei l'imperatrice e voi sareste sotto un giogo non molto diverso da quello di Eshant.

I Cappi annuirono.

- Voi siete gli altri membri della congiura, vero?

I Cappi annuirono.

- Se non avessi ucciso Eshant, lui presto vi avrebbe chiesto di morire, come lo ha chiesto ai due nella stanza.

I Cappi annuirono.

- Voi volete che io vi dica cosa fare?

I Cappi annuirono.

- Andate fuori e dichiarate che l'imperatore è morto. La battaglia è conclusa e la città di Enniagenda è da ora in mano alle creature non umane.

I Cappi annuirono.

- E dite a tutti che ora sul trono siede Hreon, il nano, che ha in sé il potere dell'impero e la fedeltà della magia dei Cappi che furono di Eshant.

I Cappi annuirono per l'ultima volta.