La morte di Capitan America personaggio è sicuremente uno dei più tragici avvenimenti dell'Universo Marvel, ma anche l'apparente cinismo di Logan ne viene scalfito. Logan sarà presente in ben due dei 5 albi della miniserie Morte di un eroe, che indaga sulle conseguensze della morte del Capitano nell'universo Marvel: Morte di un eroe 1: Rifiuto, dove egli stesso non accetta l'avvenimento, e Morte di un Eroe 4: Depressione, nel quale il dialogo tra Wolverine e Spiderman è uno dei migliori dialoghi Marvel di tutti i tempi, dal quale estrapoliamo uno scambio di battute molto significativo:

Wolverine: Te lo descrivo; è come se qualcuno ti avesse sparato una cannonata nello stomaco, lasciando un enorme buco, ma a un certo punto comincia a chiudersi… e un giorno sarà diverso. Non sarà più così pesante. Ovviamente prima o poi sentirai una canzone, o qualcuno riderà in quel modo, o il vento soffierà nella direzione sbagliata… e il buco si aprirà di nuovo.

Spider-Man: Preferivo quando facevi finta di volermi far sentire meglio.

Wolverine: Che tu ci creda o no, ogni volta si richiude più velocemente.

Spider-Man: E quand'è che si chiude per sempre?

Wolverine: Una morte non è come perdere un lavoro o divorziare. La morte non passa. Devi integrarla nella tua vita. Imparare a conviverci. Ma… le cose andranno meglio…

Spider-Man:… Un giorno?

Wolverine: È quello che devi sperare.

Spider-Man: Un giorno. 

Il coinvolgimento del mutante con gli artigli nel cross over Secret Invasion è storia più recente.

Lo abbiamo visto scoprire che Elektra era in realtà uno Skrull. Logan, pertanto, comincia a sospettare anche dei propri compagni. Ma dopo le iniziali incomprensioni, la squadra di Logan si ricompatta e va in aiuto di Tony Stark per fronteggiare la minaccia aliena.

La storia recente ha visto il mutante nei Vendicatori, contro il Dark Reign di Norman Osborn, finire all'Inferno e poi tornare, sempre feroce, sempre vendicativo. Sempre centrale nel Marvel Universe.

ll personaggio è quindi ormai entrato nella schiera delle leggende Marvel, l'ultima oseremmo dire. Ossia uno degli ultimi personaggi ad avere “bucato” la pagina scritta, ed essere entrato nell'immaginario collettivo, anche di chi non legge fumetti, o li legge di rado. Non a caso anche di Wolverine è stata prodotta una miniserie che ne racconta la fine della leggenda, come accaduto per altri eroi, Wolverine: The End, scritta da Paul Jenkins e disegnata dall'italiano Claudio Castellini.

Del personaggio esiste ovviamente anche una versione Ultimate, ossia dell'universo alternativo di quell'universo alternativo che è quello Marvel. È apparso ovviamente nella collana Ultimate X-Men, e non è molto dissimile dalla sua controparte dell'universo "ufficiale", ma più rabbioso, esasperato e solitario, e senza godere dell'affetto e della fiducia dei suoi compagni di squadra.

Non è merito dei film sugli X-Men se il nostro mutante gode di grande successo presso il grande pubblico. Prima ancora della sua uscita Wolverine aveva già una visibilità pari a quella di Spider-Man, Fantastici Quattro, o sul versante della Distinta Concorrenza, Superman e/o Batman. Ed è forse l'unico personaggio non creato direttamente da Stan Lee ad avere saltato questo fosso. 

È il film, uscito a fine aprile/inizio maggio 2009, ad essere conseguenza del successo presso il grande pubblico del personaggio, e non il viceversa. È, infatti, innegabile che il film sugli X-men, apripista della nuova generazione di Marvel film prodotti con un minimo di occhio alla qualità, sia stato prodotto perché era proprio il supergruppo ad essere famoso al di fuori della cerchia degli appassionati. Gli X-men della prima generazione, ideati da Stan Lee, pur avendo in nuce le potenzialità per essere grandi personaggi, non furono però un grande successo. E infatti il film ha per protagonista il gruppo della seconda generazione, al cui successo Wolverine ha contribuito in modo determinante, sin dai tempi di John Byrne. Il ferino Wolverine è l'archetipo del guerriero tormentato dall'oscuro passato. Diviso tra l'anima ferina e guerriera, e un animo puro e nobile, capace della migliore amicizia e dell'amore più fedele. Una macchina per uccidere suo malgrado. Tutto nel rispetto sia di stilemi avventurosi classici che del più moderno dettame di Stan Lee del supereroe con super problemi.

39 anni di vita editoriale non si improvvisano. Praticamente nessun altro degli eroi creati dopo gli anni '60 ha fatto il grande salto da personaggio di successo del fumetto a icona della cultura popolare. Se qualche personaggio, anche mutante, ha riscosso enorme successo tra i fan, nessuno è conosciuto al di fuori di questa cerchia, si pensi per esempio a Gambit o Cable, giusto per rimanere nella categoria mutante.