Il mondo di Christien è complesso.

Non è composto da continenti e mari come li conosciamo noi, come hanno conosciuto anche gli avi di Christien, forse provenienti dalla nostra Terra mediante navi spaziali. Bensì è fatto di tante isole fluttuanti nel cielo, a diverse quote.

In questo mondo l'acqua è un bene prezioso perché non piove quasi mai.

A rassicurare le esistenze degli abitanti delle isole sono i Cacciatori di Nuvole, intrepidi navigatori del cielo che vanno a recuperare l'acqua alla fonte.

Sono nomadi per definizione, anche se ogni tanto si fermano in qualche isola per brevi periodi.

Sarà in una di queste fermate che Jenine diventerà compagna di scuola del giovane Christien.

Il colpo di fulmine per Jenine sarà una delle molle che spingeranno Christien a volersi unire ai Cacciatori di Nuvole nei loro viaggi, in una vita della quale il ragazzo vede solo gli aspetti più romantici.

Quando finalmente Christien partirà con i Cacciatori scoprirà quanto il cielo possa essere pieno di pericoli, molti dei quali naturali, come le meduse celesti. Ma il maggiore pericolo sarà rappresentato dalla presenza dell'uomo e dalle insidie presenti sulle altre isole, dove vivono persone che mal gradiscono la presenza sul loro terreno di stranieri, sia pur necessari come i cacciatori.

Quando poi il viaggio diventa una missione di salvataggio del padre di Janine, imprigionato in un'isola popolata da fanatici religiosi integralisti, Christien avrà modo di vivere un'esperienza che lo trasformerà in modo radicale, dandogli nuove chiavi di interpretazione della sua realtà.

Cacciatori delle Nuvole di Alex Shearer è dunque un classico romanzo avventuroso di formazione, calato in un'ambientazione fantastica molto ben dettagliata.

In realtà è proprio l'eccesso di dettaglio nella costruzione del mondo, unito alla minuziosità della descrizione a fare partire il romanzo con il freno a mano tirato.

Si viene rapiti dalla suggestiva ambientazione, ma allo stesso tempo, a parte la costruzione del rapporto tra Christien e Jenine, ci si chiede dove il romanzo voglia andare a parare, dove siano i conflitti, visto che tutto sommato quelli che sembrano gli ostacoli all'amicizia tra i due ragazzi non rivelano tali.

Scuola, famiglia, società non sembrano porsi in mezzo, pertanto sembra evidente che la storia non si centrerà sulla costruzione di un'amicizia, forse di un amore, impossibile.

Tra episodi personali e descrizioni del mondo, con una narrazione in prima persona da parte di Christien, il romanzo procede lentamente verso l'atteso momento della partenza del ragazzo insieme ai Cacciatori.

Lì la vicenda subisce una brusca accelerata, con i momenti di vero conflitto e pericolo, con una missione ben precisa.

Anche la parte di infodump diventa in questo caso funzionale alla descrizione dello stile di vita delle Isole Proibite, popolate da un'umanità che è l'estremizzazione di tutte le possibile intolleranze.

In mancanza di un personaggio antagonista, il vero "nemico" del romanzo diventa quindi la paura del diverso e appare chiaro l'intento edificante della storia, che diventa un'allegoria della lotta pacifica contro ogni genere di intolleranza e fondamentalismo.

Il tono leggero, ironico e autoironico del romanzo non fa perdere al suo messaggio incisività, anzi contribuisce a rendere la "lezione" più chiara, perché il narratore non si mette mai su un piedistallo, ma si limita a mostrare l'assurdità dei comportamenti degli isolani, dando al lettore tutti i parametri per poter effettuare le sue valutazioni.

Degno nota in questo senso è il lavoro del traduttore, che è riuscito nel non facile compito di gestire i neologismi e la costruzione del mondo, facendo emergere anche l'autore, pur nella necessità di adattare a una diversa lingua.

L'avventuroso e concitato finale, pieno di emozionanti colpi di scena, porta il lettore verso il finale con la soddisfazione di aver letto una buona storia per ragazzi, ma abbastanza complessa per piacere agli adulti, perché l'autore non cerca nemmeno per un istante di forzare la mano edulcorando la realtà, ma dà a ogni personaggio o situazione la giusta risoluzione.