1. Il Jinn della chiavetta

PERIFERICA NON RICONOSCIUTA

Maledetto winzozz! Il documento più importante memorizzato nell'unica chiavetta USB disponibile e il pc non la riconosceva più! Ma va...

Respira. Calmo. Ne uscirai.

Maledetto alert. Maledetto help desk. Maledetto lavoro di merda. 400 euro al mese per lavorare in un call center in culo ai lupi.

Help desk di secondo livello, lo chiamavano. Vaffanculo. Qualsiasi cazzo di problema lo smazzavamo noi. Questo, significava.

Se l'utente si scaccolava, bloccava un maledetto tasto e tutto andava in palla, erano affari nostri, questa era la verità.

Nell'auricolare avevo le urla del cliente. Ma che voleva? Gli avevo già risposto via mail.

– We're investigating. We're going to answer as soon as possible.

L'obiettivo era tranquillizzare ma senza promettere mai nulla. Non si possono usare formule del tipo “We'll answer”, sono come una promessa. E poi usare il maledetto ASAP. As Soon As Possibile. Di solito il cliente pensa che sia una formula gentile per dire “quando diavolo ci pare a noi”, ma non era così. Almeno non per me.

Minor 16:57:49 04/04/2009 16:57:49 04/04/11 ext–mother.fucker.com ExtraGui OS LOST–TRAVEL – ExtraGui – Catch all Errors 2009–04–04 16:57:48,054: [TP–Processor11] LogManager, ERROR, EVENT: Request processing failed; nested exception is java.lang.NumberFormatException: For input string:. 0 org.testramework.web.util.NestedServletException: Request processing failed; nested exception is java.lang.NumberFormatException: For input string:. 0 at org.springframework.web.servlet.FrameworkServlet.processRequest(FrameworkServlet.java:583) at org.springframework.web.servlet.FrameworkServlet.doGet(FrameworkServlet.java:501) at javax.servlet.http.HttpServlet.service(HttpServlet.java:617) at javax.servlet.http.HttpServlet.service(HttpServlet.java:717) at org.apache.catalina.core.ApplicationFilterChain.internalDoFilter(ApplicationFilterChain.java:290)

[...]

Message caught by Doctor ** See Instruction Text ** (COL 666)

Ma che voleva dire?

Boh. Comunque, a me non interessava. L'avevo girata al gruppo di sviluppo. Qualche programmatore aveva fatto la minchiata. Per fortuna avevo tutta la procedura di recupero nel documento aziendale. Dovevo solo aprirlo.

Ma la chiavetta USB non funzionava.

Calmo.

Toglila e rimettila. Qualcosa succederà.

AVVIO DELL'APPLICAZIONE JINN IN CORSO...

E quello che era?

C'era solo il documento, nella chiavetta. Sì, vabbè, c'era quel film scaricato da Luca, il DBA del quarto piano. Vuoi vedere che c'era un virus?

SALVE, SONO IL TUO JINN, HAI TRE OPZIONI SELEZIONABILI.

ESPRIMITI PURE CON I COMANDI VOCALI.

– Ma che roba è, questa? Basta con le fesserie, voglio vedere i file del disco!

PRIMA OPZIONE SELEZIONATA. APERTURA FILE MANAGER IN CORSO.

Il file era lì! Guida Utente ver. 0.9.9.doc. E c'era anche il film. No, non era il film. Era un altro file Word “al–Jāhiz, Kitāb al–hayawān”

– Che è ‘sto Jinn?

SECONDA OPZIONE SELEZIONATA. APERTURA WIKIPEDIA IN CORSO.

No, no! Avevo pensato ad alta voce!

Il browser si aprì su una pagina piena di testo.

“Il termine arabo jinn (pl. jānn, in italiano spesso tradotto come "genio") indica, nella religione preislamica e in quella islamica, un'entità soprannaturale, intermedia fra mondo angelico e umanità, che ha per lo più carattere maligno, anche se in certi casi può esprimersi in maniera del tutto benevola e protettiva.”

E io sono Jo Condor, pensai. Ammazza che pagina, quanta roba complicata, c'era. Però!

[..]

“Un tipico esempio di jinn è quell'essere che, nella favolistica collegata alle Mille e una notte, Aladino libera da una lampada, al cui interno è rimasto prigioniero, in cambio dell'accoglimento di tutti i suoi desideri. Nelle fiabe, in logico collegamento a una diffusa credenza non solo islamica, un totale potere sui jinn sarebbe stato espresso a suo tempo da Salomone (in arabo Sulaymān) che è considerato come uno dei più grandi profeti precursori di Maometto.”

[..]

Ma allora... Mah. Sapete che mi sono detto? Che ci perdevo a dire qualcosa? Ma cosa potevo desiderare? Che cosa poteva aiutarmi a risolvere la mia vita?

Un lavoro? Mica era detto che poi non mi licenziassero o che l'azienda non fallisse. No.

Soldi? E se poi avessi fatto cattivi investimenti? Se me li avessero rubati? No.

Donne? Una compagna ce l'avevo. E poi senza soldi mi avrebbero mollato!

Dove l'avevo letta quella frase? Conoscenza è potere. Quindi se sai come fare, puoi avere tutto quello che vuoi.

– Voglio sapere ogni cosa!

TERZA OPZIONE SELEZIONATA. BUONA SERATA.

E la finestra dov'era finita? Dov'era il programma? E il desiderio? Ecco, pensai. Era un maledetto scherzo.

Mandai la mail, avevo già perso troppo tempo.

I programmatori risposero con calma.

Ma che volevano dire con “nessuna anomalia nel software è stata riscontrata”? Non funzionava un cavolo di niente, idioti!

Era la solita storia. Il solito scaricabarile sull'operatore. Maledetti informatici.

Cominciai a scrivere una bella mail. Volevo spiegare punto per punto cosa non andava. Con tanto di esempi di procedure JAVA.

Ma non me ne fregava poi molto, era il mio ultimo turno di notte, nel mio ultimo giorno di lavoro in quel cavolo di call center.

Come sempre capita, quando non si vuole fare un lavoro noioso, cominciai a divagare. Cliccai sull'icona della chiavetta.

Di nuovo si avviò il programma sconosciuto.

CI RIVEDIAMO.

– C... chi, cosa sei?

SONO IL JINN CHE ERA IN QUESTO INVOLUCRO.

– Jinn? Cioè il Genio? Come quello della lampada?

I TEMPI CAMBIANO, GLI INVOLUCRI CAMBIANO. TI HO SODDISFATTO, PADRONE?

– Così la storia dei desideri...

ERA VERA, SI'. ORA HAI QUELLO CHE DESIDERI.

– Tua sorella.

MI DISPIACE, PADRONE, HO TANTI FRATELLI MA NESSUNA SORELLA.

– Non sei molto svelto, eh? Intendevo...

HO CAPITO COSA INTENDEVI. ORA TU HAI LA CONOSCENZA. HAI LA VISIONE DEL TUTTO.

Mi concentrai, e cominciarono a balzarmi alla mente righe di codice, protocolli di rete, insomma tutto lo scibile informatico.

– Fammi capire. Sono un super-esperto, adesso? A me viene in mente solo il codice.

IL TUO CERVELLO SI STA CONCENTRANDO SOLO SULLA TUA ESPERIENZA ATTUALE E STA SELEZIONANDO. ORA È L'INFORMATICA, MA DOMANI POTREBBE ESSERE LA MAGIA, SE TI SERVE. NON PUOI ABBRACCIARE TUTTO E TUTTO INSIEME, IL TUO CERVELLO SCOPPIEREBBE.

– Mi metti in crisi, non ho neanche un lavoro, che me ne faccio?

IL MIO COMPITO ERA DARTI CIO' CHE DESIDERAVI. IL RESTO È AFFAR TUO. PERO' POSSIAMO CHIACCHIERARE. ORA SONO LIBERO DI RESTARE.

– Qua mi sa che si è rotto il telefono...

IL TUO CELLULARE NON È OPERATIVO?

– Ma tu prendi tutto alla lettera? Dalle mie parti quando si dice “si è rotto il telefono” s'intende che “non c'è comprensione”, non ci capiamo, insomma.

SÌ, POSSIAMO DIRE CHE IL TELEFONO È PROPRIO ROTTO, ALLORA.

COMUNQUE INTENDEVO CHE ORA SONO LIBERO DI NON SERVIRTI PER OBBLIGO, MA MI PIACE L'IDEA DI STARE IN TUA COMPAGNIA.

Uno sguardo all'orologio mi riportò alla realtà.

Erano le sei del mattino, avevo terminato il mio ultimo turno di notte ed ero di nuovo disoccupato.

Non avevo più mandato la mail, pazienza. Spensi tutto, consegnai alla reception badge e chiavetta del caffè e uscii.

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