Mentre Ron Howard sta allestendo il cast da affiancare a Tom Hanks per la trasposizione al cinema del clamoroso successo editoriale di Dan Brown Il codice Da Vinci, il 30 novembre esce in libreria Angeli e demoni, il nuovo attesissimo romanzo dello scrittore americano. Il 7 dicembre, intanto, esce nelle sale Il mistero dei templari, il nuovo film di Jon Turteltaub con Nicolas Cage. Fin qui niente di strano: saranno probabilmente due thriller godibili che divertiranno il pubblico. La cosa che sorprende è che l'argomento templari sia una fonte inesauribile di interesse e che il pubblico dimostri ogni volta di restarne affascinato. Il mistero, i segreti e le leggende legate all'Ordine più famoso della storia della Chiesa trova al cinema e nei libri il mezzo per circuire e corteggiare un pubblico avido di colpi di scena, eppure troppo puritano e prudente per attribuire a certe versioni squilibranti una qualche dignità storiografica. Ecco dunque che, marchiata come "fantastoria", la versione alternativa della vita di Gesù, di pari passo con la metà oscura della Chiesa che ne rappresenta il Vangelo, fa il giro del mondo.

Dan Brown
Dan Brown
La questione ha il sapore pornografico della spia dal buco della serratura, e il mezzo di comunicazione diventa la porta dietro la quale nascondersi. In altre parole, da una parte siamo determinati ad approfondire con ogni mezzo i dubbi che certe opere ci insinuano nella mente, e dall'altra siamo pronti ad alzare le braccia e mormorare con un sorriso beffardo la frase che scagiona da ogni dubbio di eresia moderna: "stavo solo scherzando".

Non sappiamo in che altro modo giustificare il ricco movimento che si sta generando intorno al fenomeno. Un salto in libreria è sufficiente per trovarsi sommersi da titoli rispolverati dagli scaffali, affiancati ad altri nuovi scritti per l'occasione, tutti uniti dal denominatore comune del Graal e del Priorato di Sion, satelliti che ruotano intorno all'Ordine dei templari come mine vaganti. Accanto a Il santo Graal, degli ormai famosi "impostori" Baigent, Laigh e Lincoln, sono fioriti libri come I segreti del Codice, un'erudita raccolta di saggi curata da Dan Burstein (la somiglianza con Dan Brown "dovrebbe" essere casuale) ed edita da Speriling & Kupfer, e I segreti del Codice Da Vinci, guida non autorizzata a fatti personaggi e misteri del libro, Edizioni l'Età dell'Acquario.

Leonardo Da Vinci - L'ultima cena
Leonardo Da Vinci - L'ultima cena
Fin qui niente di anomalo, Harry Potter e Il Signore degli Anelli insegnano che libri che spiegano libri sono ormai una consuetudine per certi casi letterari. Quello che invece di normale ha ben poco è il turismo del Codice. Alcuni importanti alberghi di Milano propongono il "Pacchetto Dan Brown", comprensivo di pernottamento, prima colazione e visita al Cenacolo di Leonardo, per una cifra che varia da 150€ a oltre 300€. A Roma sta succedendo la stessa cosa per visitare i luoghi vaticani dove, tra l'altro, si svolgono i fatti di Angeli e demoni. In Francia il fenomeno è decisamente più vasto, per la gioia dei gestori del Museo del Louvre, che non ha mai registrato così tanti turisti americani, accorsi ad ammirare La Gioconda e La Vergine delle rocce. Sempre a Parigi, la chiesa di Saint-Sulpice si è dovuta attrezzare per contenere un'anomala ondata di ventimila persone che, nell'estate appena trascorsa, ha improvvisamente dimostrato interesse per la chiesa e per i misteri che sembra contenere.

Voyeurismo, curiosità ed eccitazione scatenati da un romanzo, ma ancor più da un argomento ormai talmente inflazionato da aver perso irrimediabilmente qualsiasi presunzione di storicità.

La copertina italiana del <i>Codice Da Vinci</i>, Mondadori 2003
La copertina italiana del Codice Da Vinci, Mondadori 2003
Di versioni ormai ce ne sono troppe e troppo contrastanti, qualsiasi studio può generare scandali e subire secche smentite. Terreno fertile nel quale un romanziere fantasioso può sguazzare e dare forma alle teorie più sensazionalistiche. In fondo ha ragione Umberto Eco, che pure si è approcciato alla materia con un piglio anni luce distante e ben più "storico", nel dire che il copyright sull'Ordine dei templari ormai è scaduto da sette secoli e che chiunque, se vuole, può formare un gruppo o una setta e chiamarla così, per poi fantasticarci a piacimento. Un consiglio da tenere in seria considerazione, tutto sommato, visto che ormai è dimostrato che basta parlarne per generare un'inaudita ondata di interesse e, di conseguenza, denaro.