Il mio primo commento è stato: ecco, appena c'è un nuovo divo nel cinema d'azione, si riparla di fargli fare Indiana Jones.

Secondo Deadline la Walt Disney Pictures e la Lucasfilm sono intenzionate continuare il franchise iniziato a nel 1981 con I Predatori dell'Arca Perduta, proseguito con tre film e una serie televisiva intitolata Le avventure del giovane Indiana Jones.

Per sostituire Harrison Ford, i cui sopraggiunti limiti di età erano già evidenti nel 2008, quando impersonò l'archeologo per la quarta volta in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, i titolari del franchise starebbero pensando all'astro nascente del cinema sci-fi/action Chris Pratt che abbiamo visto nei panni di Star-Lord in Guardiani della Galassia.

Già nel 2008, nonostante il sostanzioso risultato di botteghino del quarto film di circa 786 milioni di dollari (fonte Boxofficemojo), George Lucas aveva più volte affermato di non sapere come continuare la serie, in particolare di non sapere bene quale MacGuffin lo potesse muovere.

Un MacGuffin, termine inventato da Alfred Hitchcock, è l'espediente narrativo, l'idea base che muove la trama, dandole dinamismo e interesse per gli spettatori. Il MacGuffin del primo film di Indiana Jones era la caccia all'Arca Perduta, nel secondo il rapimento di bambini da parte di una setta di Thugs, nel terzo la ricerca del Santo Graal e nel quarto la risoluzione del mistero del Teschio di Cristallo. 

Dopo la vendita della Lucasfilm alla Disney inoltre, il passaggio a questa del franchise non è stato automatico. Solo nel 2013, infatti, si è giunti a un accordo di cessione dei diritti con la Paramount, la major che produsse e distribuì a suo tempo i film.

Ora che Harrison Ford ha 73 anni sembrerebbe logico che, volendo continuare la serie, si pensi a un passaggio di consegne, oppure a un reboot, oppure a una semplice continuazione con un nuovo attore, come è avvenuto in passato per serie come i film di James Bond.

Quella del cambio di attore senza alterazione di cronologia era una notizia circolata qualche tempo fa, quando venne ricordato che nei piani di Lucas e del co-creatore Steven Spielberg c'era l'idea di fare di Indiana Jones un franchise alla James Bond. Venne diffuso il nome di Bradley Cooper, ma la cosa non ebbe più seguito.

Bradley Cooper: Il mio nome è Jones, Indiana Jones?

Bradley Cooper: Il mio nome è Jones, Indiana Jones?

Articolo di Emanuele Manco Giovedì, 27 marzo 2014

Il franchise di Indiana Jones potrebbe ripartire con un nuovo attore, pensionando Harrison Ford per sopraggiunti limiti di età.

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Le trattative sarebbero appena agli inizi, pertanto il condizionale è d'obbligo.

Inoltre l'agenda di Pratt, che ricordiamo aver dato in originale la voce anche a Emmett, il pupino protagonista di The LEGO Movie, potrebbe essere un tantino piena.

Ormai completate le riprese di Jurassic World, diretto da Colin Trevorrow, sappiamo che lo vedremo anche nel remake di I Magnifici Sette, diretto da Antoine Fuqua e interpretato anche da Denzel Washington. Poi sappiamo che dovrà lavorare nei seguiti di The LEGO Movie e Guardiani della Galassia.

Comunque vada, qualcosa si muove in quella direzione. Quando ne sapremo di più vi terremo informati.

Indiana Jones e l'obiezione di Amy Farrah Fowler

Colgo l'occasione, visto che parliamo di Indiana Jones, per dire la mia su una questione che ha incuriosito il mondo nerd.

In The Raiders Minimization, quarto episodio della settima stagione della sitcom The Big Bang Theory, tradotto da noi come La minimizzazione manipolatoria, i due fidanzati Sheldon Cooper (Jim Parsons) e Amy Farrah Fowler (Mayim Bialik) guardano insieme I Predatori dell'Arca Perduta. Alla fine della visione con una battuta la ragazza smitizza e demolisce il film, affermando che avrebbe un palese errore di sceneggiatura: per Amy, Indiana Jones non influenza il risultato finale, se non fosse nel film questo finirebbe allo stesso modo, con i nazisti che s'impadroniscono dell'Arca e finiscono uccisi.

Di fronte a questa obiezione, posta in questo modo, sia Sheldon che i suoi amici rimangono spiazzati, incapaci di replicare. Potrei dire che la loro sospensione dell'incredulità sia stata demolita per sempre.

Durante lo svolgimento dell'episodio i ragazzi protagonisti sollevano alcuni dubbi, ma non riescono a confutare la tesi di Amy, ma questo avviene perché si concentrano solo sul punto evidenziato con furbizia dagli sceneggiatori della sitcom, ossia di porre l'operato di Indiana Jones solo in relazione al possesso dell'Arca dell'Alleanza.

Sheldon Cooper (Jim Parsons) e Amy Farrah Fowler (Mayim Bialik) in The Big Bang Theory
Sheldon Cooper (Jim Parsons) e Amy Farrah Fowler (Mayim Bialik) in The Big Bang Theory

Da parte mia faccio notare che se Indy non fosse stato nel film:

1) Marion sarebbe stata uccisa dai nazisti per il possesso del medaglione.

2) L'Arca sarebbe stata portata in aereo a Berlino (ve lo ricordare l'aereo al quale Indy impedisce di decollare?) e sarebbe stata aperta al cospetto di Hitler, magari fulminandolo, il che avrebbe generato una ucronia. Il mondo alternativo di Indiana Jones non avrebbe avuto la II Guerra Mondiale, forse.

3) Non avrebbe salvato la vita a Marion durante l'apertura dell'Arca. Se anche i Nazisti avessero per qualche motivo solo rapito Marion e portata alla cerimonia, se non ci fosse stato Indy a dirle di chiudere gli occhi, sarebbe morta come i nazisti.

4) I nazisti sarebbero morti tutti, e non ci sarebbe stato nessuno a sottrarre l'Arca a possibili altri sciacalli, portandola negli USA, dove purtroppo il governo l'ha rinchiusa in un polveroso magazzino.

Sono solo i primi quattro che mi vengono in mente, ma credo che bastino. Se ne avete altri parliamone.

Insomma, nonostante apprezzi The Big Bang Theory, e l'arguzia di Amy Farrah Fowler e la bravura dell'attrice che la impersona, posso affermare che la questione, sollevata nei termini della sitcom, è malposta, perché Indiana Jones ha un ruolo nella storia se la si guarda nella sua interezza e le sue azioni hanno avuto delle conseguenze.