Cecilia Randall, alias Cecilia Randazzo, è nata a Modena e, come dice lei, è “cresciuta a pane, libri e fumetti”; adora i romanzi e il cinema d’avventura in tutte le accezioni possibili, dal fantasy al mystery e alla fantascienza. Allo stesso modo, ama i fumetti e i cartoni animati, l’Archeologia, la Storia e i giochi di ruolo.

Pur avendo da sempre la passione per il disegno e la grafica, ha frequentato il liceo linguistico e si è laureata in Lingue e Letterature Straniere, con una tesi sul Romanticismo tedesco. Lavora come grafico, web designer e, a volte, come illustratrice.

L'esordio nel mondo dei libri è avvenuto nel 2006, con il romanzo Hyperversum, seguito da Hyperversum – Il falco e il leone e poi da Hyperversum – Il cavaliere del tempo. Il 19 ottobre 2010 è stato pubblicato il romanzo Gens Arcana, ambientato nella Firenze rinascimentale medievale di Lorenzo de' Medici. Il 15 ottobre 2013 è stato pubblicato il romanzo Millennio di fuoco – Seija. Il secondo e ultimo romanzo della saga, Millennio di fuoco – Raivo, è stato pubblicato il 16 settembre 2014.

Di seguito vi proponiamo l’intervista all’autrice, ospite del Lucca Comics and Games 2015, dove ha anche tenuto un seminario per spiegare come inserire ambientazioni medioevaleggianti nei romanzi o nei giochi di ruolo.

Buongiorno,Cecilia. Cominciamo a parlare della tua ultima serie, Millennio di Fuoco. È abbastanza insolito leggere un dittico in una serie fantasy… Millennio di Fuoco era nato come una trilogia? Da dove è nata l’idea di questo fantasy ucronistico così particolare?

Millennio di Fuoco è nato come una storia unica, ma in questo modo sarebbe stato un libro lunghissimo. Tuttavia, più o meno a metà, avevo già inserito una cesura molto forte, c’era un periodo di alcuni mesi in cui non accadeva nulla. Quindi ho usato proprio questo punto per dividere la storia in due parti, perché tra il primo e il secondo libro c’è proprio questo stacco di alcuni mesi.

Riguardo all’idea, direi che ho avuto una evoluzione verso il fantasy andando dal mio primo romanzo, Hyperversum, che aveva una forte componente storica, attraverso Gens Arcana, fino a Millennio di Fuoco, che è propriamente un fantasy in cui ho deciso di creare un medioevo tutto mio. In quest’ultima serie sono riuscita a inserire e mettere sulla carta un personaggio che mi stava molto a cuore, cioè quello del “cavaliere nero”. Avevo già fatto un tentativo con Geoffrey Martwall in Hyperversum – Il falco e il Leone, poi con Manente in Gens Arcana, e infine sono riuscita a creare Raivo, il protagonista maschile e allo stesso tempo antagonista in Millennio di Fuoco. Questa serie contiene tinte più dark e una storia d’amore più intensa, che comunque è coerente con la storia.

E riguardo i personaggi femminili?

Anche i personaggi femminili sono mutati nel tempo. Isabeau di Hyperversum era la donna del Dolce Stil Novo, la Beatrice di Dante. Seija è una guerriera, ma è sempre molto umana. Il problema talvolta nelle ambientazioni medievali o medioevaleggianti è proprio quello di rendere realistico il personaggio femminile, cosa che impone al personaggio stesso delle limitazioni legate alla cultura e al ruolo della donna in quel tempo.

La storia permea i tuoi romanzi, tanto che potresti essere considerata in Italia la creatrice del genere fantastorico. Da dove viene questa tua passione?

Hyperversum è nato da molti spunti, e da tre in particolare: il primo Tron, Stargate e Dolf e la crociata dei bambini, che parla di un ragazzino finito nel medioevo con una macchina del tempo, che poi si rompe e dal presente devono cercare di recuperarlo.

A chi può obiettare circa l’originalità del tema, ammetto che non è del tutto originale. L’eroe che finisce “di là” (nel passato, in un altro mondo…), si mette nei guai, viene salvato da una giovane sconosciuta che diventa la donna della sua vita e spesso è la figlia del capo di quel posto, si dimostra un eroe salvando la situazione e alla fine rimane “di là” con la donna che ama oppure la porta “di qua”… questa è una storia già sentita, basti pensare a Balla coi Lupi, L’ultimo Samurai, Timeline, Avatar, John Carter… e questi sono solo esempi. Ma ogni storia viene condita in maniera diversa e personale.

Parliamo invece di Gens Arcana.

Gens Arcana è stato sicuramente il romanzo più difficile da scrivere, è stato molto faticoso ricreare la Firenze rinascimentale. Per fortuna Firenze è vicina alla mia città, così ho potuto fare sopralluoghi, ho controllato per esempio quanto ci vuole a piedi da un punto all’altro per riportarlo in modo realistico nella vicenda.

Il romanzo è partito come un fumetto disegnato in stile manga. Certo, non erano le illustrazioni di Paolo Barbieri che sono nel romanzo…

Ne scriverai un seguito?

Credo di no. Fin dall’inizio è nato come un libro unico, ma chissà!

Il tuo prossimo libro sarà Hyperversum Next. Ce ne vuoi dare un assaggio?

Anche se sarà il mio nuovo romanzo, Hyperversum Next ha una lunga storia. L’ho scritto nel 2005, subito dopo aver completato il primo Hyperversum e prima di pubblicarlo, ma in seguito scrissi gli altri due volumi continuando le avventure di Ian e Daniel. Adesso, però, è bene metterli a riposo, bisogno sapere quando chiudere. Hyperversum  Next è una storia rimasta nel cassetto fino a oggi, che sarà presto pubblicata. È una sorta di “venti anni dopo” e ha come protagonisti gli adolescenti Marc de Ponthieu (“le Fauconneau”) e Alexandra Freeland, i figli di Ian e di Daniel.

Altri progetti futuri?

Ho tre o quattro romanzi in attesa, ma ammetto che mi piacerebbe cambiare genere e scenario, e magari epoca o continente. Forse mi orienterò più verso la storia o verso la fantascienza.

Bene. Visto che a questo punto mi vengono in mente solo domande banali, cosa vorresti dire ai lettori di Fantasy Magazine?

Ecco… studiate la storia!

Non parlo delle date per l’interrogazione a scuola… se ci guardiamo indietro nella nostra storia passata, ci sono dei mondi, delle storie e degli eroi che fanno impallidire qualsiasi fantasy. Leggete molto, e non sottovalutate mai i mondi fantastici nascosti nel nostro passato.

Ringraziamo Cecilia Randall per la sua gentilezza e disponibilità, e per i romanzi che ha scritto per sé e per noi. Per qualsiasi altra informazione su di lei o sui suoi romanzi, il suo sito ufficiale è www.ceciliarandall.it