Salani Editore ha pubblicato un nuovo romanzo dello scrittore inglese Matt Haig. Un romanzo che arriva in libreria in clima pre-natalizio, infatti il titolo è Un bambino chiamato Natale (A Boy Called Christmas, 2015); il volume è arricchito dai disegni in b/n di Chris Mould.

Matt Haig è un autore molto apprezzato in Inghilterra e in molti altri paesi dove sono stati tradotti i suoi romanzi, anche in Italia è conosciuto e amato da lettori di ogni età.

Babbo Natale prima di essere conosciuto in tutto il mondo con questo nome, da piccolo si chiamava semplicemente Nikolas e abitava insieme a Joel, suo padre, in una misera, piccola casetta di legno in mezzo al nulla in Finlandia. Una vita di stenti: la madre morta da tempo e il padre che si guadagnava da vivere facendo il boscaiolo. Nikolas in tutta la sua vita per natale aveva ricevuto solo due regali: una slitta di legno e una bambola intagliata in una rapa.

Padre e figlio vivono miseramente e Nikolas, non avendo fratelli, resta a casa da solo mentre il padre è al lavoro nei boschi. Il ragazzino gira nei d’intorni della casa alla ricerca di qualsiasi cosa sia mangiabile come frutti di bosco (pochissimi) e funghi, unico suo amico è Miika, un topolino che vive nella sua casa (il cui pensiero da topo è poter un giorno mangiare del formaggio).

Nikolas è ben conscio della loro povertà pertanto non chiede regali a suo padre, ben sapendo che lui non ha rubli per fare acquisti inutili.

Un giorno il padre parte con altri alla ricerca della città degli elfi e lo lascia in balia della vecchia (ha ben 42 anni) acida zia Carlotta che gli rende la vita un vero inferno, così, dopo alcuni mesi, Nikolas decide di fuggire e andare alla ricerca del padre. Durante il viaggio si fa amica una renna (che lui chiama Lampo), ma dopo un lungo cammino, a causa del freddo e della fame, cadono stremati a terra.

Saranno salvati da due elfi, padre e figlia che pronunciando parole magiche (è una magia che si chiama “strasogno” che rende magica la persona e l’animale che la riceve) lo salvano portandolo proprio nella città di Elfhelm. Gli elfi sono piccoli esseri buoni e caritatevoli ma ora non vogliono più umani nella loro città in quanto un gruppo di umani accolto con calore a amore ha rapito Kip, un piccolo elfo, e sono fuggiti via. Pertanto Nikolas sarà imprigionato insieme a Sebastian, un orribile troll (che aspetta il Natale per mangiarselo) e a una Fata della Verità (come dice il nome è obbligata a dire sempre la verità).

Nikolas, con la magia che ha assorbito dallo “strasogno” riesce a fuggire e in groppa a Lampo rintraccia suo padre e gli uomini che hanno rapito Kip, riesce a liberare il piccolo elfo e insieme al padre fugge in groppa alla renna che, dato il peso, non riesce a volare veloce, così il padre si sacrifica e si lascia cadere in un crepaccio.

Riportato Kip in città, gli elfi capiscono che il ragazzino non è cattivo e lo accolgono tra loro. Crescendo diventa sempre più popolare tra gli elfi, decide che il suo nome sia Babbo Natale e dopo oltre quarant’anni, bello grasso per il buon mangiare e con una bella barba trova finalmente lo scopo della sua vita: iniziando prima a fare regali agli altri elfi, poi chiede loro di costruirgli una grossa slitta e di costruire tanti giocattoli e la notte di Natale dopo aver attaccato Lampo e le altre renne alla slitta parte, e partirà poi ogni anno, velocissimo a consegnare regali a tutti i bambini buoni.

Un romanzo per quanti credono che anche le cose più impossibili si possono realizzare e credono fermamente nella bontà e nel Natale

Un brano

La prima bambina che si svegliò la mattina di Natale aveva otto anni e si chiamava Amelia, abitava in una piccola casa alla periferia di Londra, nel paese grigio e piovoso noto come Inghilterra.

Aprì gli occhi e si stiracchiò. Sentì sua madre che tossiva dall'altra parte del muro, poi vide qualcosa nel buio della sua stanza. Una sagoma immobile ai piedi del letto. La cosa la incuriosì e si alzò a sedere. Era una calza piena di pacchetti. Aprì il primo, con il cuore che batteva forte.

«Non è possibile» disse, togliendo la carta. Era un cavallino di legno. Esattamente quello che aveva sempre desiderato. Aprì il regalo successivo: una trottola, perfettamente dipinta a mano con coloratissimi motivi a zigzag.

La quarta di copertina

Adesso lo sanno tutti, chi è Babbo Natale.

Ma c’è stato un tempo in cui, anche se sembra incredibile, non lo conosceva proprio nessuno. È stato quando era solo un ragazzino di nome Nikolas, che viveva nella seconda casa più piccola di tutta la Finlandia, con un padre che faceva il taglialegna, una zia che aveva un bruttissimo carattere e una bambola-rapa, che poi è misteriosamente scomparsa.

Questa è la sua storia vera, un’avventura piena di neve, rapimenti, renne scontrose, topi sognatori, e poi ancora neve, elfi, troll, sempre neve, di nuovo neve e magia, tanta magia. La magia, se ci si crede, non tradisce mai!

L’autore 

Matt Haig è nato a Sheffield nel 1975. È autore di romanzi di successo come Il Club dei Padri Estinti, Il patto dei Labrador, La famiglia Radley e Gli umani. Ponte alla Grazie ha pubblicato il suo memoir Ragioni per continuare a vivere (2015). Come autore di romanzi per ragazzi Haig ha vinto il Blue Peter Book of the Year Award e il Nestlé Children’s Book Prize Gold Award. Salani ha pubblicato il romanzo Essere un gatto (2015).

L'illustratore

Chris Mould con le sue illustrazioni ha vinto prestigiosi premi. Ama il suo lavoro e gli piace scrivere e illustrare il genere di libri che avrebbe voluto leggere quando era bambino. Vive con la moglie e due figli nello Yorkshire.

Matt Haig, Un bambino chiamato Natale (A Boy Called Christmas, 2015)

Traduzione Valentina Daniele

Salani Editore, pagg. 270, euro 14,90 

ISBN 978-88-6918-791-9