Un romanzetto molto gustoso e adattissimo al suo target di riferimento, e cioè un’età ricompresa fra i 6 e i 12 anni.

Al suo lavoro d’esordio, Matt Haig non ricorre alle solite location ma sceglie di ambientare la sua storia nell’’esotica’ (almeno in riferimento ai classici fantasy) Norvegia, di cui peraltro, avendo parenti in loco, ha assimiliato sin da bambino gli elementi culturali fantastici.

Ma neppure la trama segue i soliti binari per ragazzi, che vengono spesso edulcorati per non turbare i giovani lettori: Haig va infatti a toccare la paura più spaventosa di ogni ragazzino, quello della perdita dei genitori. E lo fa subito, al primo capitolo, usando la tragica circostanza dell’incidente automobilistico. Così i due fratellini protagonisti della vicenda, Samuel e Marta Blink, si ritroveranno catapultati dalla vecchia Inghilterra alle cupe atmosfere di una foresta nordica, dove grazie alle curiose creature che la abitano, non di rado si respira un’aria di derivazione Endiana simile a quella che permea la Storia Infinita.

I personaggi sono ben delineati, con l’unica eccezione dell’Antagonista che, a dispetto del tentativo autoriale di conferirgli un substrato sociologico credibile in virtù di una vita tragica, si ‘incartona’ nel finale, diventando un po’ macchietta proprio sul più bello.

Con una buona dose di fantasia, humour e simpatiche trovate, incluso un inaspettato colpo di scena, Haig conduce così la storia, iniziata tragicamente, verso il catartico happy ending.