Davvero pensi che un’affermazione di questo tipo possa fare la differenza? Ah, dolce figlio dell’estate. Io ho anni di esperienza che mi hanno insegnato a pensarla diversamente.

Ma va bene, proverò ad accontentarti.

Non ho ancora finito, ma ho fatto progressi. Non così tanti quanto speravo un anno fa, quando credevo che per questa data avrei finito.

Credo che sarà pubblicato quest’anno. (Ma, ehi, pensavo la stessa cosa anche l’anno scorso).

Questa la risposta data da George R.R. Martin lo scorso 10 gennaio sul suo not a blog a un fan che gli chiedeva lo stato dei lavori di The Winds of Winter, affermando che si sarebbe accontentato anche di un “non ho ancora finito ma ho fatto progressi (o no)”, o di un “sarà pubblicato quest’anno (o no)”. A quanto pare Martin lo ha preso in parola scrivendo esattamente quel che il fan gli aveva chiesto, che non ha ancora finito ma che ha fatto progressi, e che crede che il libro sarà pubblicato quest’anno. La cosa più importante dell'intero commento, però, è il verbo che regge la frase subordinata: credo. Se il lavoro di scrittura procederà nel modo migliore il 2017 potrebbe anche essere l’anno di pubblicazione del sesto romanzo de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, ma la frase posta fra parentesi ci ricorda che si tratta di un se davvero molto grosso. Martin ormai ha una lunga storia di date di consegna annunciate e non rispettate, al punto da aver smesso di annunciare date per non essere poi costretto a spiegare che non è riuscito a scrivere come avrebbe voluto.

Una risposta che fa sorridere i lettori più fedeli per l’ingenuità dimostrata a volte dai figli dell’estate di Westeros, ma che non ha mancato di suscitare polemiche. Non sul blog, i cui lettori sono rimasti nel tema del post e hanno continuato a parlare di NFL, ma sui vari siti che hanno riportato una frase nata non come annuncio ufficiale – di fatto non annuncia niente – ma come risposta alla domanda diretta di un appassionato. Martin ha semplicemente confermato di essere ancora al lavoro su The Winds of Winter e di non avere idea di quando riuscirà a consegnare il manoscritto al suo editore. La misura di quanto si siano perse le proporzioni riguardo a ciò che fa Martin è data dal fatto che un commento abbastanza nascosto – per quanto il blog sia leggibile da tutti la maggior parte dei lettori si ferma alla lettura dei post e ignora i relativi commenti – sia rimbalzato su varie testate, raggiungendo una notorietà che non avrebbe meritato.

Ecco allora arrivare i detrattori che affermano che Martin continua a parlare solo per non far calare l’attenzione sulla sua opera e guadagnare di più, o quelli che dicono che, visto che la serie televisiva Il trono di spade finirà prima di Le cronache del ghiaccio e del fuoco, Martin potrebbe anche smettere di scrivere tanto i suoi libri non interesseranno più a nessuno.

Detrattori presenti solo sui siti che hanno riportato la notizia, e che probabilmente non si sono resi conto che Martin non aveva intenzione di fare nessun tipo di annuncio e che anzi stava dimostrando quanto poco sia attendibile un qualsiasi annuncio diverso dalla pura e semplice affermazione di aver finito di scrivere. Annuncio che al momento non ha ancora fatto.

Probabilmente l’unica cosa che emerge con chiarezza dalla vicenda, al di là del fatto che Martin stia ancora scrivendo, è che quella che era nata – e che per molti lettori è ancora – come una semplice serie di romanzi, grazie alla serie televisiva è entrata a tal punto nell’immaginario collettivo da essere capace di suscitare dibattiti e polemiche anche quando non ci sarebbe nulla da dire.