Guardati dalla bestia uomo, poiché egli è l’artiglio del demonio. Egli è il solo fra i primati di Dio che uccida per passatempo, o lussuria, o avidità. Sì, egli uccide il suo fratello per possedere la terra del suo fratello. Non permettere che egli si moltiplichi, perché egli farà il deserto della tua casa. Sfuggilo, ricaccialo nella sua tana nella foresta, perché egli è il messaggero della morte. 

Cornelius

Era l'8 febbraio 1968 e nelle sale statunitensi debuttava Il pianeta delle scimmie, pellicola destinata a “dare il la” ad un media franchise che, per quanto riguarda il lato cinematografico, è da molti considerata la prima saga nella storia del cinema. Questo fu uno dei primi film a godere di un ampio sfruttamento commerciale, che includeva giocattoli e opere d'autore, action figure, album da colorare, carte da collezione, dischi, libri, fumetti e una serie di graphic novel della Marvel.

Una delle tante edizioni del romanzo Il pianeta delle scimmie di Pierre Boulle
Una delle tante edizioni del romanzo Il pianeta delle scimmie di Pierre Boulle

Il pianeta delle scimmie è tratto dal romanzo del 1963 La planète des singes di Pierre Boulle, che narra di tre esploratori francesi del 24 secolo, guidati da Ulysse Mérou, che atterrano con la loro astronave su un pianeta popolato da umani muti e di scarsa intelligenza e dominato da primati: ci sono gorilla guerrieri, scimpanzé scienziati e oranghi politici, che guidano una società molto simile a quella della Terra.

La versione cinematografica, sviluppata a partire da un abbozzo di sceneggiatura del creatore di Ai confini della realtà Rod Serling, introduce un numero significativo di differenze. Intanto ne Il pianeta delle scimmie i francesi sono sostituiti da astronauti americani, George Taylor (Charlton Heston) e il suo equipaggio, che viaggiano duemila anni avanti nel futuro e precipitano su un pianeta alieno. Come nel libro, scoprono una società in cui le scimmie si sono evolute in specie dominante. Da qui le avventure di Taylor ricalcano abbastanza quelle di Mérou: viene catturato insieme alla compagna indigena Nova (Linda Harrison), conquista la fiducia degli scimpanzé scienziati Zira (Kim Hunter) e Cornelius (Roddy McDowall), incorre nelle ire dell'aziano Zaius (Maurice Evans) e comprende che la civiltà umana, sul pianeta, precedeva quella delle scimmie. Il finale del film non è che un elemento nel più vasto indugiare de Il Pianeta delle scimmie sulle immagini apocalittiche di terribili guerre razziali e devastazione nucleare globale: la rivelazione nel celeberrimo finale del film produsse un impatto sconvolgente, e rimane tuttora incisiva nonostante le innumerevoli parodie nel corso degli anni. A differenza del gioviale Mérou, che giunge a rispettare le scimmie al potere, l'antieroe Taylor (attraverso l'arrogante interpretazione di Charlton Heston) non prova che odio e risentimento verso i suoi carcerieri: Togli via da me i tuoi artigli puzzolenti, dannata lurida scimmia!

Locandina del film Il pianeta delle scimmie
Locandina del film Il pianeta delle scimmie

Un film politico, con un tocco di satira swiftiana e un fondo di fantascienza.

Franklin J. Schaffner

Inserito nell'America degli anni Sessanta (i movimenti per i diritti civili, l'opposizione alla guerra in Vietnam), il film di Schaffner è stato interpretato spesso come un'allegoria liberale dei conflitti razziali e del colonialismo occidentale, ma il suo messaggio politico non voleva oscurare il puro lato fantascientifico e d'intrattenimento. Sebbene il finale non sembrasse lasciar spazio a un seguito, il grande successo di botteghino spinse i produttori a commissionare idee per futuri sviluppi, inclusi trattamenti poi scartati da parte di Boulle e Serling.

Il sequel, L'altra faccia del pianeta delle scimmie (1970), ha proiettato il franchise negli anni Settanta ed è stato seguito da altre tre pellicole, serie televisive, fumetti e adattamenti a puntate. L'inesauribile sfruttamento dell'iconografia filmica è culminato nel remake di Tim Burton del 2001, ad alto budget ma di riuscita inferiore, con Mark Wahlberg nel ruolo che fu di Heston e da un reboot, partito nel  2011 e  che attualmente composto da tre pellicole.

Credits

Titolo originale: Planet Of The Apes - Anno: 1968 – Paese di produzione: USA – Regia: Franklin J. Schaffner – Produzione: Arthur P. Jacobs – Sceneggiatura: Michael Wilson, Rod Serling (tratta dal romanzo La planète des singes di Pierre Boulle) – Fotografia: Leon Shamroy – Musiche: Jerry Goldsmith.

Cast. Charlton Heston: George Taylor – Roddy McDowall: Cornelius – Kim Hunter: Zira – Maurice Evans: Zaius – Linda Harrison: Nova – James Whitmore: il Presidente dell'Assemblea.

Sinossi

Alcuni astronauti, risucchiati da un vortice, atterrano su un pianeta sconosciuto, dove scopriranno che le scimmie dominano gli altri esseri viventi, compresi gli umani, trattati alla stregua di schiavi.