Gardner Dozois, noto in Italia soprattutto per la sua collaborazione con George R.R. Martin, è morto il 27 maggio, all’età di 70 anni.

Nato il 23 luglio del 1947 a Salem, nel Massachussetts, ha lavorato come giornalista presso l’esercito americano per alcuni anni prima di dedicarsi alla fantascienza e al fantasy, inizialmente come autore e in seguito quasi esclusivamente come editor. Vincitore di due premi Nebula per i racconti The Peacemaker (1983) e Figlio del mattino (1984), è stato autore di tre soli romanzi, Nightmare Blue (in collaborazione con George Alec Effinger, 1977), Strangers (1978) e Fuga impossibile (in collaborazione con George R.R. Martin e Daniel Abraham).

George Martin non danza con i draghi

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Articolo di Martina Frammartino Martedì, 3 luglio 2007

Un nuovo romanzo sta per arrivare in libreria, ma le Cronache del ghiaccio e del fuoco sono lontane

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Nonostante le notevoli capacità narrative è stata l’attività come editor a fare di lui uno dei giganti della fantascienza. Vincitore per 15 volte in 17 anni de premio Hugo come miglior editor per l’attività svolta nella rivista Asimov’s Science Fiction fra il 1988 e il 2004, anno in cui ha lasciato l’attività, ha ideato e curato l’antologia The Year’s Best Science Fiction dal 1984 al 2017. L’attività di curatela era iniziata nel 1976 con Future Power, antologia realizzata insieme all’amico Jack Dann. Insieme i due si sarebbero occupati di una quarantina di antologie a tema, pubblicando tutti i più importanti autori dei generi fantastici.

Un’altra collaborazione importante è stata quella con Martin, da cui sono scaturiti Songs of the Dying Earth (2009, omaggio a Jack Vance arrivato in Italia nella collana da edicola Urania in tre volumi, i primi due intitolati Storie dal crepuscolo di un mondo, l’ultimo La terra al tramonto), Warriors (2010, antologia dedicata alla guerra in tutte le sue sfaccettature vincitrice del premio Locus), Songs of Love and Death (2010, romance ambientati in contesti fantasy o fantascientifici), Down These Strange Streets (2011, storie investigative fantasy e fantascientifiche), Old Mars (2013, vincitrice del premio Locus), Dangerous Women (2014, arrivata in Italia in due volumi, La principessa e la regina e altre storie di donne pericolose e La ragazza nello specchio e nuove storie d idonne pericolose), Rogues (2014) e Old Venus (2015).

Warriors e l’arte del racconto

Warriors e l’arte del racconto

Articolo di Martina Frammartino Lunedì, 10 maggio 2010

Pubblicata negli Stati Uniti un’interessante antologia dedicata alla guerra. Fra gli autori spiccano i nomi di George R.R. Martin, Robin Hobb, Tad Williams, Joe Lansdale, Naomi Novik e James Rollins

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L’ultima antologia a cui ha collaborato, The Book of Swords, è stata pubblicata alla fine del 2017 ed è arrivata in Italia all’inizio di quest’anno con il titolo Il libro delle spade. Al suo interno vi sono racconti firmato da K.J. Parker, Robin Hobb, Ken Liu, Matthew Hughes, Kate Elliot, Walter Jon Williams, Daniel Abraham, C.J. Cherryh, Garth Nix, Ellen Kushner, Scott Lynch, Rich Larson, Elizabeth Bear, Lavie Tidhar, Cecelia Holland e George R.R. Martin, preceduti da un’introduzione in cui Dozois parla di quel sottogenere del fantasy che è lo Swords and Sorcery e soprattutto trasmette la sua passione per queste storie. L’essenza del lavoro di Dozois in questi anni è questo: la passione che lo ha portato a non narrare proprie storie per avere più tempo da dedicare a scoprire e far conoscere storie di altri, lanciando carriere e sostenendo autori che hanno arricchito in modo straordinario quei generi che lui amava.

Il libro delle spade

Il libro delle spade

Articolo di Martina Frammartino Giovedì, 8 marzo 2018

Nuova antologia per Gardner Dozios con racconti di Robin Hobb, Daniel Abraham, C.J. Cherryh, Garth Nix, Scott Lynch, Lavie Tidhar e George R.R. Martin.

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“Spero che per qualche ragazzino là fuori” ha scritto Dozois riferendosi al Libro delle spade, la lettura “possa rivelarsi avvincente ed emozionante come Unknown e Swords and Sorcery furono per il sottoscritto nel lontano 1963, e che nasca così un nuovo appassionato […] che sappia portare con sé l’amore per questo fantasy spavaldo in un futuro lontano”.

Dozois è morto in un’ospedale di Filadelfia in seguito a un’infezione sistemica, ma con la sua passione e il suo lavoro ha lasciato una traccia indelebile nei mondi del fantasy e della fantascienza.