Gli obiettivi erano dichiarati: fare di questo nuovo portale il punto di riferimento on line degli appassionati di fantasy. L’intento era e resta ambizioso, lo ammettiamo, ma la simpatia e l’interesse che hanno accompagnato sin dai primi vagiti il neonato FantasyMagazine ci confortano e ci stimolano a continuare lungo la strada intrapresa. E così, come avviene per tutti i nuovi nati - che siano umani, nani, elfi, hobbit, mostri o cose altre di diversa natura - la creatura si appresta a superare brillantemente la fase neonatale, per entrare in quella più adulta dell’allattamento. Sarà una fase delicata, questa, perché occorrerà scegliere accuratamente le sostanze di nutrimento, per fare in modo che la crescita risulti costante e, allo stesso tempo, equilibrata. Così, al nostro FantasyMagazine ci premureremo di fornire alimenti di crescita altamente nutritivi, che si sostanzieranno nel varo di nuove rubriche e nell’incremento canali, tutte cose già previste in fase di pianificazione. In particolare, siamo al momento impegnati nella scelta di latte non scremato - ricco di vitamine, proteine e tutto il resto - che ci permetta d’inaugurare quello spazio che, in un portale come questo, ogni appassionato si aspetta di trovare: lo spazio narrativa. La sezione sarà collegata a una nuova rubrica, che andrà ad affiancare Un nuovo mondo di Andrea D’Angelo e le Interviste, e che si divertirà a elucubrare intorno ai simboli, ai miti, agli elementi magico-esoterici contenuti nelle storie presentate. Spazio narrativa e rubrica saranno curati da Antonio Piras.

E allora, cari fantanauti, se vi sta a cuore la salute del neonato e se reputate di avere fra i vostri file buone narrazioni, sgocciolanti di quel latte intero che trasforma una storia in una buona storia, inviate pure i vostri fantastici racconti (in file formato .rtf o .doc) alla casella racconti@fantasymagazine.it. Soltanto, un doveroso avvertimento: il perfido Antonio vaglierà accuratamente i vostri scritti e, per prima cosa, tenterà di convincervi a lasciar perdere, ad appendere la tastiera al chiodo; vi dirà che no, non vale la pena, che nessuno vi darà mai un solo euro per la pubblicazione del vostro racconto, e altre cose così. Ma voi non dategli retta, noi lo conosciamo il nostro pollo, sappiamo che fa così perché cova odio represso nei confronti di chi, in passate occasioni, gli riservò analoghi trattamenti. Voi scrivetele, le storie, e mandatele alla sua casella di posta. Perché lui lo sa, lo sa benissimo, che se quei racconti sgoccioleranno latte intero dovrà pubblicarli.

Ecco, noi ve l’abbiamo raccontata. Siamo certi che, presto, anche voi ce ne racconterete delle belle.

Buone storie a tutti.