L'iniziativa di J.K. Rowling per il lancio di Harry Potter e il Principe Mezzo-Sangue, di cui ieri vi abbiamo dato notizia (www.fantasymagazine.it/notizie/2899), non ha mancato di suscitare le prime polemiche.

Ad avanzarle è il quotidiano on line Chicago Suntimes, che lamenta l'esclusione dei bambini degli Stati Uniti dalla 'rosa dei beati' ammessi a partecipare al concorso, a maggior ragione se si considera che la notizia sul sito si riferisce a 70 mini-reporter selezionati con la collaborazione dei "giornali in Inglese del mondo".

Effettivamente, non si comprende il motivo per cui l'inziativa sia stata circoscritta ai soli Canada, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda e, ovviamente, Gran Bretagna, tralsciando non solo gli Usa ma anche il resto del mondo (un mini reporter che parli Inglese lo si può trovare ovunque, con tutti i bambini bilingue che esistono!). Questo atteggiamento discriminatorio della scrittrice, già sperimentato relativamente al cast dei film (che, per sua espressa volontà, deve essere esclusivamente britannico), inizia terribilmente a infastidire.

C'è però da dire che gli USA, rispetto all'Italia (anch'essa esclusa dal concorso), sono comunque avvantaggiati, potendo consolarsi con la prospettiva di poter leggere il libro a luglio, in contemporanea con l'uscita britannica. Da noi, invece, non si sa ancora assolutamente nulla in merito all'edizione italiana del Mezzo-Sangue. Come al solito, dunque, c'è sempre chi sta peggio...